Al concorso mondiale trionfa Cadibon del Collio, ci sono anche altre 8 medaglie d’oro e 15 d’argento. Un anno e mezzo fa l’inchiesta della Procura di Udine sconvolse il settore
UDINE. Otto medaglie d’oro, 15 d’argento e il titolo di miglior Sauvignon d’Italia. Il Friuli Venezia Giulia trionfa al Concours Mondial de Sauvignon, la competizione internazionale più importante, che quest’anno si è svolta a Bordeaux, in Francia, con centinaia di aziende partecipanti provenienti da tutti i Paesi dove il vitigno è sinonimo di eccellenza, qualità e tradizione.
Ma per i produttori friulani la vittoria nell’edizione 2017 rappresenta una sorta di rivincita, a un anno e mezzo dall’inchiesta della Procura di Udine sulla presunta sofisticazione che coinvolse numerose aziende. Come si ricorderà, infatti, nell’edizione 2016 del Concours, in piena bufera giudiziaria, i nostri vinsero appena 7 medaglie (3 d’oro e 4 d’argento).
Adesso, in attesa degli esiti dell’indagine, che non si è ancora conclusa, il Sauvignon made in Friuli Venezia Giulia torna protagonista, dimostrando che Collio, Isonzo, Carso, Grave e Colli Orientali sono tra i territori più vocati al mondo per la produzione del bianco aromatico.
Il premio più “pesante” se lo aggiudica Cadibon con il suo Sauvignon Collio 2015, considerato il migliore d’Italia. Grande naturalmente la soddisfazione dei vignaioli di Corno di Rosazzo, la famiglia Bon, che coltiva 13 ettari di vigneti tra Collio e Colli Orientali. Il factotum dell’azienda, Luca Bon, ieri era a Dusseldorf, in Germania, a ricevere l’attestato, oltrechè i complimenti di concorrenti e giuria.
«Chi lo aveva assaggiato mi aveva detto che si trattava di un ottimo vino. Noi in gergo diciamo che “andava” – racconta al telefono l’imprenditore -, adesso ne abbiamo avuto la conferma. Ma di essere giudicato il migliore in assoluto non me lo aspettavo, anche perchè qui dalle nostre parti ci sono tanti colleghi che fanno ottimi Sauvignon.
Questo è un riconoscimento al tanto lavoro che abbiamo fatto fino a oggi, in vigna e in cantina. Per me è il primo successo in assoluto, avevamo partecipato un paio di anni fa, ma senza risultati. La caratteristica migliore del mio Sauvignon?
Sono due: la complessità aromatica e la grande eleganza». La produzione dell’annata 2015 è stata di 4.500 bottiglie, il prezzo in cantina, per una super bottiglia, è accessibilissimo: 10 euro. «Lo abbiamo venduto a molti ristoranti del Nord Italia – conclude Luca Bon -, ma non qui in regione, tranne qualche eccezione di un paio di enoteche».
Se Cadibon si gode il massimo successo, altri produttori possono brindare. Queste le otto medaglie d’oro: Cantina di Rauscedo, Celledoni, Adriano Gigante, La Roncaia Eclisse, Pitars Braida Santa Cecilia, Specogna, Valentino Butussi (2 medaglie, per il Sauvignon 2016 e per il Genesis 2015).
Le 15 medaglie d’argento invece sono andate a Castelvecchio, Ferruccio Sgubin, Paolino Comelli, I Magredi, La Sclusa di Zorzettig, La Viarte Sauvignon Liende, Denis Pizzulin, Rocca Bernarda Sagrivit, Ronchi San Giuseppe, Ronco dei Pini, Castello di Buttrio, Vigna Traverso, Ca’ Bolani, Terre di Ger, Terre Magre.
La nostra regione, a livello nazionale, ha fatto davvero la parte del leone, lasciando solo le briciole agli altri produttori. Una medaglia d’argento a Lazio e Trentino Alto Adige, una d’oro a Veneto e Trentino Alto Adige.
Il campione del mondo è stato giudicato, forse a sorpresa, l’austriaco “Kranachberg Sauvignon blanc” 2015 Südsteiermark, del produttore Skoff Original GmbH. Altri tre premi di prima categoria sono andati in Francia e in Nuova Zelanda. Sedici i Paesi che hanno partecipato alla competizione.
( Fonte Messaggero veneto )