La storia del Brunello Cerbaiona, uno dei vini italiani pi rappresentativi (e rosso dellanno 2007 per Vini dItalia del Gambero Rosso Slow Food), la storia di un pilota daeroplani diventato produttore di vino: Diego Molinari, nato a Pavia, che ha oggi 75 anni, una sorta di Saint Exupery del vino. Nel 1976 si trasferito a Montalcino, dove ha cominciato a produrre un Brunello delizioso che accorda tradizione e finezza e coerenza al terroir. Un Piccolo Principe che parla un raffinato toscano
Dicembre 2006
Il Piccolo Principe del Brunello
Nel 1980, centanni dopo la sua nascita, il Brunello di Montalcino il primo vino italiano a ottenere la DOCG. Nel 1980 lazienda vinicola Cerbaiona produce la sua prima annata di Brunello: solo una settantina di bottiglie, a causa di una terribile grandinata.
Il proprietario dellazienda, Diego Molinari, e sua moglie Nora si sono trasferiti da Roma a Montalcino quattro anni addietro: a 45 anni, dopo 25 anni da pilota nellAlitalia, Diego andato in pensione. Cos, figurandosi la gioia e la serenit della vita campestre, ha deciso di ritirarsi nel borgo della Toscana attorniato da boschi (mons ilcinus in latino significa monte dei lecci), e arroccato su un colle che domina il territorio circostante.
Scelta condivisa allora da diversi altri professionisti, artisti, industriali che si sono trasferiti presso Montalcino; giacch il ritorno alla campagna, ossia la fuga dalle citt, stato uno dei segni degli anni Settanta. Ed proprio da tale ambiente vario e stimolante, creatosi nel borgo medievale, che sono venuti il successo e la fama mondiale del Brunello.
Erano anni che Diego aveva in mente di far vino racconta Nora Ma stato il destino che ci ha voluto a Montalcino. Stavamo per acquistare una grande tenuta presso Montepulciano, ma poi, per un caso, la tenuta stata venduta ad altri. Quindi abbiamo comprato un podere pi piccolo, Cerbaiona appunto, dove abitiamo da trentanni, su questo colle di 400 metri ad est di Montalcino, sulla strada che porta a Torrenieri. un podere di 14 ettari e mezzo: met di cui a bosco di lecci, cerri, castagni, querce. Laltra met labbiamo trovata coltivata a giardino e a uliveto; non cera che qualche pianta di Moscadello e Sangiovese.
Ci ha affascinato la casa sulla cima del colle, con una parte colonica risalente al XVI secolo, e una parte padronale cui annessa una piccola cappella, entrambe risalenti al XIX secolo. Per non abbiamo considerato bene la quantit di lavoro che ci sarebbe toccata: altro che vita bucolica. stato necessario quasi un anno di ristrutturazione, e non poco denaro o pazienza. Frattanto Diego leggeva e studiava, andava a vedere le aziende vinicole dintorno, sinformava: non ha mai voluto un enologo. Quindi abbiamo spiantato parte degli ulivi, spianando un fianco del colle, e abbiamo piantato vigna…
Lazienda Cerbaiona ha oggi, in tutto, 3 ettari di vigna: met di cui iscritta alla DOCG Brunello, e laltra met iscritta alla DOC SantAntimo. Il Sangiovese, cui sono dedicati 2 ettari e mezzo, ovviamente il vitigno prevalente; soltanto con esso si fanno le circa 8.000 bottiglie annue di Brunello dellazienda. Laltro mezzo ettaro di vigna piantato con Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot, Malvasia Nera. Da essi, in uvaggio sempre col Sangiovese al 60%, lazienda produce un vino IGT.
Il fianco del colle su cui piantata la vigna rivolto a est, verso un altro colle, quello di san Quirico dOrcia, davanti al quale si mescolano i colori di cipressi, di calanche argillose e di poggi boschivi. Ma i filari verticali di Sangiovese, che digradano dai 400 metri ai 350 metri, sono rivolti a sud-est: dunque rimangono assolati per molte ore al giorno.
Il loro terreno si formato dalla decomposizione di rocce originarie, in particolare galestro e alberese, ed misto: talora con pi argilla, talora con pi arenaria o calcare, ma sempre molto sassoso. un terreno perlopi magro, che non soffre la siccit pur avendo un buon drenaggio; tra i sassi penetra lacqua delle piogge, assicurando umidit costante alle radici della vite che arrivano a circa due metri di profondit. E pur se larea intorno a Montalcino non manca duna buona media annua di precipitazioni, esse avvengono specialmente in primavera e in autunno. Pertanto il mese di settembre, cos importante per la qualit delle uve, non di rado fresco e asciutto. Presso il podere Cerbaiona poi non scarseggiano i venti, che favoriscono il buono stato dei grappoli di Sangiovese, impedendo gli attacchi di funghi o muffe.
La maggior parte delle vigne allevata a cordone speronato dice Diego Molinari Prima di piantarle, infatti, andai a spiare i vigneti dellazienda madre del Brunello, la Biondi Santi.
Diego non usa erbicidi, insetticidi e funghicidi tra i filari. Da qualche anno usa pochissimo stallatico come fertilizzante, oppure d del potassio e fosforo. Confida nella potatura delle piante e nel diradamento dei grappoli, arrivando a produrre 60 quintali di uva per ettaro.
I miei chicchi non mancano mai di acidit spiega Diego come quelli nelle vigne delle aziende a nord di Montalcino, n mancano mai di concentrazione zuccherina, come quelli nelle vigne delle aziende a sud di Montalcino. La Cerbaiona sta quasi nel mezzo, beneficiando di entrambi gli aspetti positivi… Quanto alla vinificazione sono un autodidatta, ho imparato passo per passo. Per i grappoli raccolti uso ancora una pressa idraulica a gabbie di legno. Poi faccio la fermentazione in grandi tini di cemento pietrificato; raffreddo il mosto, se necessario, naturalmente: ossia apro delle grandi finestre che ho in cantina.
Lieviti selezionati non ne ho mai aggiunti; non faccio n filtrazioni n chiarificazioni. Ma non sono contrario alla tecnologia: mi avvalgo infatti di un termoconvettore nel caso si abbassi la temperatura in cantina e ci sia il rischio dun arresto della fermentazione malolattica; e mavvalgo pure di vasche in acciaio per fare i primi travasi dopo la svinatura. Il mio Brunello matura in botti grandi, da venti ettolitri, per tre anni o tre anni e mezzo. Non ho mai pensato dusare barrique. Faccio diversi travasi nelle botti, poi il vino passa in bottiglia, dove resta per almeno sei mesi. messo in commercio dopo cinque anni dalla vendemmia: come vuole il disciplinare di produzione.
E quantunque raddoppier la produzione del Brunello, come ha voluto il disciplinare di produzione nel 1998, consentendo che gli ettari di vigna iscritta alla DOCG passassero da 1.250 a 2.000, Cerbaiona non ha mai voluto ingrandirsi. Questo per non rinnegare la propria identit che si riflette nelleccellente Brunello prodotto: un vino longevo e tipico, di corpo e finezza, elegante e profondo al contempo.
Del resto un tale raddoppiamento della produzione di Brunello ratifica gli investimenti fatti, negli ultimi dieci anni, da grandi aziende nei vigneti presso Montalcino, ormai davvero costosi. Investimenti che non sembrano certo avere per scopo un ritorno alla vita campestre e bucolica.
I numeri di un mito
La pi vecchia bottiglia di Brunello intatta il 1888 della tenuta Il Greppo di Ferruccio Biondi Santi, cui va attribuita la paternit del Brunello, grazie allesperienza del nonno Clemente Santi: fu selezionato in vigna un clone di Sangiovese, il Sangiovese grosso, da vinificare senza altre uve. Ma si pensi che gi alla fine del Settecento si scriveva dun vino di solo Sangiovese, prodotto sui gi rinomati colli di Montalcino, invecchiato per circa 5 anni: ci che prescrive lodierno disciplinare di produzione.
Esso stato riconosciuto DOC dalla legge nel 1963; nel 1967 nato un Consorzio a tutelarlo. Si passati da 29 aziende imbottigliatrici di 800 mila bottiglie nellannata 1975, a 200 aziende imbottigliatrici di 6 milioni di bottiglie nellannata 2005: per un fatturato odierno di oltre 140 milioni di euro. Il 50% delle aziende ha al pi 3 ettari di vigna. Il 60% della produzione totale esportato: agli Stati Uniti va il 25%, alla Germania per 9%, alla Svizzera il 7%, al Canada il 5%…
BRUNELLO DI MONTALCINO
Cerbaiona
loc. Cerbaiona
Montalcino (SI)
tel. 0577 848 660
1982
88/100
Viene da una bella annata, con estate lunga calda e asciutta, da cui si sono prodotti vini inizialmente austeri. Questo Brunello mostra un colore granato, limpido, con accenno aranciato. Al naso offre sentori dapprima di frutta secca, spezie, erbe aromatiche e una nota lattica; poi caff tostato, muschio; infine solo catrame e nota minerale. Alla bocca entra intenso e ancora di corpo, ma con tannino non perfettamente amalgamato; dopo unora comincia ad appiattirsi. Piacevole.
1985
90/100
Viene da una buona annata, alquanto fredda in primavera e durante il germogliamento delle viti, ma alquanto calda durante lestate e linvaiatura: la vendemmia stata anticipata di una decina di giorni e il raccolto non stato abbondante. Il vino presenta un colore granato chiaro e molto luminoso, con accenno aranciato. Al naso fascinoso: di ciliegia sotto spirito, fiori secchi e t fermentato, di liquirizia. Alla bocca entra ampio ma spigoloso, con unacidit non integrata nel corpo. Chiude asciutto e con liquirizia in retronaso. Schietta coerenza al terroir.
1988
94 /100
stata grande annata con primavera tarda, fioritura e allegagione sotto un giugno piovoso che ha fatto da potatura verde alle viti, a cui seguito un caldo intenso da luglio sino alla vendemmia verso la met di ottobre: il raccolto stato del 25% in meno del solito. Questo Brunello ha un colore granato denso e limpido, col solito accenno aranciato. Al naso vario e profondo: di frutta secca, fiori appassiti, spezie, nota balsamica e nota minerale, accenno animale, liquirizia. Al corpo pieno e complesso, di potenza ma anche di freschezza, con finale davvero preciso. Lunghissimo e di razza.
1990
91/100
Proviene da unannata con lievi piogge dinizio settembre, subito allontanate da un sole costante fino alla vendemmia: ne conseguito un bellequilibrio tra acidit e concentrazione zuccherina delle uve. Questo Brunello dun colore granato luminoso. Al naso intenso di marmellata e fiori rossi, erbe aromatiche, nota minerale e spezie. Alla bocca entra rotondo e generoso, di una certa struttura compatta che non manca dacidit e tannino. Chiude ampio e con ritorno di frutta rossa in retronaso. Ha carattere.
1993
87/100
In questa annata le condizioni climatiche sono state mutevoli: una primavera calda e unestate molto calda hanno accelerato il ciclo vegetativo delle viti, finch arrivata la pioggia di settembre che ha causato unacidit molto alta e talora aguzza nei vini. Questo Brunello ha un colore tra il rosso rubino e il granato, con una certa trasparenza. Al naso non fine, presenta subito una nota di riduzione e di castagna bollita, note vegetali e di caff, legno, note minerali. Alla bocca scomposto e un poco aggressivo, specie per acidit e per tannino, non manca per di corpo. Nervoso.
1997
93 /100
Da questa annata, calda, Valerio Coltellini aiuta il suo amico Diego Molinari in vigna e in cantina: le macerazioni sono diventate pi lunghe, come di netto testimonia il colore del vino che dun rosso rubino intenso. Al naso molteplice ed offre sentori di lampone, confettura rossa, caff, liquirizia viola, nota balsamica, nota minerale, accenni di volatile. Alla bocca caldo e polposo, avvolgente, di singolare armonia. Finale di frutta secca in retronaso. Complessit e finezza. Molto lungo.
1999
92 /100
La vendemmia stata anticipata di due settimane in questannata, a Montalcino, che ha dato vini di grande carattere ed equilibrio. Rispecchia lannata questo Brunello dal colore rubino, molto limpido e luminoso, con bordo chiaro. Al naso ricco: sintrecciano note di fiori secchi e frutti di bosco, marmellata, liquirizia, rosmarino, chiodi di garofano. Alla bocca entra largo e carnoso, energico, ma sempre molto fine per acidit e tannino. Chiude ampio con ritorno di fiori secchi in retronaso. Giovane e gustoso.
2001
94/100
Il rosso dellanno 2006 viene da unannata con primavera e germogliamento precoci, colpiti da una gelata nella met di aprile, da cui per il vigneto Cerbaiona si salvato; lestate secca e calda, frammezzata da una pioggerella opportuna, ha consentito labituale vendemmia alla fine del mese di settembre. Questo vino combina eleganza e complessit, profondit e finezza. Al colore rubino, molto vivace e luminoso, con bordo chiaro. Al naso variegato e davvero intenso, molto fine ed elegante. Alla bocca entra morbido e altrettanto fine, di corpo pieno ma ben equilibrato, ha una certa piacevole freschezza. Chiude preciso, con ritorno di confettura di lampone in retronasale. Delizioso e longevo.
( Fonte Gian Luca Mazzella- Gamberorosso )