Home DEGUSTAZIONI VINO Le grandi verticali/ Schloss Johannisberg

Le grandi verticali/ Schloss Johannisberg

 

Schloss Johannisberg è una delle più note e storiche aziende vinicole della Germania. È stata la prima, trecento anni fa, a coltivare unicamente Riesling. E una leggenda narra che sia stata anche la prima azienda a produrre vino con
grappoli affetti da muffa nobile…

 
Le degustazioni

Giugno 2007

Un Riesling lungo tre secoli
Qui siamo in un luogo unico. La cantina si trova nel celebre castello giallo di Johannisberg, lo Schloss Johannisberg appunto, che si trova sopra lomonimo villaggio a un chilometro scarso dal fiume Reno, nella parte occidentale della Germania. La terrazza sulla facciata del castello offre un panorama mozzafiato che prospetta lintera vallata della regione Rheingau, dallalto dun colle su cui discendono filari di vigna fino a una sponda del Reno. Un cartello tra i filari segna che si è al limite nord della viticoltura, ossia al 50° di latitudine. Pure, su questo colle le vigne sono piantate da diversi secoli (più di tredici), e da diversi proprietari.

Nel 1100 il colle apparteneva ai monaci benedettini, che fondarono unabbazia sulla cima; quindi, accanto allabbazia costruirono una chiesa romanica in onore di san Giovanni Battista e da qui il nome Johannisberg (colle di Giovanni) per indicare sia il colle, sia labbazia, sia il villaggio sotto labbazia. Ma lo Schloss, il castello, fu costruito solo allinizio del XVIII secolo dal Principe Abate di Fulda. Fu lui a spiantare tutte le vigne sul colle per dare spazio unicamente al riesling: nasce così lazienda Schloss Johannisberg, e con essa il più vecchio vigneto di Riesling al mondo. Oggi una statua nel cortile del castello ricorda la leggenda secondo cui, nel 1775, lazienda fece la prima vendemmia tardiva della storia, la cosiddetta Spätlese.

A quei tempi, la vendemmia avveniva solo in seguito a un permesso scritto dellAbate di Fulda: si narra che nel 1775 il messo del principe arrivò con circa quindici giorni di ritardo, quandormai le uve erano quasi tutte affette da muffa nobile. Inoltre, sembra che la leggenda faccia risalire al lavoro di questa azienda anche la prima Auslese, cioè la selezione della raccolta tardiva, nel 1787. Stesso primato, nel 1858, anche per leiswein, cioè una raccolta di grappoli lasciati sulla pianta finché il congelamento naturale non li disidrati.

Leggende affascinanti, ma non convincenti: i vini da muffa nobile si producevano infatti nel Nord Europa già dal Seicento. Certo è che lattuale classificazione legislativa tedesca, basata dal 1971 sulla concentrazione zuccherina delle uve nel mosto, si è ispirata alla classificazione che nella cantina di Schloss Johannisberg si faceva per i vini lì prodotti fin dallOttocento: ben prima che fossero inventate le etichette, lazienda poneva sigilli di ceralacca di colori differenti sulle bottiglie, a seconda della concentrazione zuccherina (e dunque della qualità) dei vini. Una classificazione attribuibile ai Principi Von Metternich, che hanno posseduto lazienda dal 1816 al 1992.

Dal 1992 lazienda è passata nelle mani della famiglia Oetker, fra le più ricche della Germania, che ancora ne è proprietaria e che continua la grande tradizione dei Von Metternich: tanto che ancora a Schloss Johannisberg si usano capsule di colori diversi per indicare i diversi gradi di concentrazione zuccherina nei vini, che poi contraddistinguono anche le diverse categorie legislative: gialla (Gelblack) per i Qba; rossa (Rotlack) per i Kabinett; verde (Grünlack) per le Spätlese; rosa (Rosalack) per le Auslese; rosa dorato (Rosa-Goldlack) per le BA; dorata (Goldlack) per le TBA; blu (Blaulack) per gli Eiswein.

Del resto, lazienda non serba nella propria cantina storica solo bottiglie con sigilli di ceralacca colorati o con differenti etichette (la prima è del 1822), ma anche bottiglie con sigilli dello stesso colore e senza etichette, che risalgono fino al 1748. Infatti lantica cantina dello Schloss Johannisberg, con botti di legno cui sono attaccati candelabri e con lampadari a candela che pendono dal soffitto a volte, è rimasta intatta nonostante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Questo a differenza del castello e della chiesa romanica, finiti di ricostruire nel 1965.

Dal 2004 alla guida dellazienda cè Christian Witte. «Per secoli spiega lui i vini dello Schloss sono stati celebrati in tutto il mondo in quanto espressione autentica del nostro terroir: sono vini che si fondano sulla finezza e freschezza del vitigno riesling, esaltate dallalta escursione termica diurna delle nostre latitudini, ma anche dal terreno di quarzite, che dona la tipica e netta mineralità dei nostri vini. Questo è il terroir».

Lazienda adotta una forma dallevamento a guyot unilaterale, con circa 5.000 piante per ettaro sul fianco del colle che possiede in monopolio. Johannisberg sinnalza da 114 a 182 metri sul livello del mare, arriva al 45% di pendenza e, guardando dritto a sud, gode per molte ore al giorno dei raggi del sole. A nord, le montagne boscose della catena del Taunus riparano il vigneto dai venti freddi; a sud il Reno protegge dagli eccessi della temperatura e dalle gelate: sicché in inverno di rado la temperatura scende sotto lo zero e destate non fa mai troppo caldo. In autunno, poi, il fiume favorisce lumidità e la conseguente formazione di muffa nobile. Nella zona cè una discreta piovosità annuale, ma una bassa piovosità prima della vendemmia che dà uve, sul piano sanitario e qualitativo, in buono stato. Inoltre, un altro aspetto fondamentale del microclima di questo grand cru, così a Nord, è il suo terreno che trattiene acqua e calore: un suolo di quarzite e loess e terriccio argilloso con ossido di ferro, su un sottosuolo di pura quarzite.

Tra i filari del vigneto si usa linerbimento per contrastare lerosione del pendio. Qui non si usano né insetticidi né fertilizzanti chimici; i funghicidi si evitano quanto più possibile, essendo comunque proibiti da un mese prima della vendemmia, come prescrive la legge della regione vinicola Rheingau. Sin da giugno lazienda fa vari interventi di potatura verde fino alla vendemmia, che di solito avviene manualmente da inizio ottobre a metà nove