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LETTERA DI ANGELO GAJA AL DIRETTORE DEL CORRIERE VINICOLO

 


 


Ricevo, e  volentieri pubblico, dalla responsabile della Segreteria del produttore piemontese Angelo Gaja,  copia della lettera che lo stesso, ha inviato al Direttore del Corriere Vinicolo, con le sue osservazioni in merito alle dichiarazioni rilasciate da tre addetti ai lavori.


Buona lettura


Roberto Gatti


 13-01-2011 ore 16,45


 


 


Gentile direttore,


desidero fare un commento in merito agli interventi dei presidenti nazionali di categoria apparsi sul Corriere Vinicolo n.49/50 del 2010.


 


LAMBERTO VALLARINO GANCIA, presidente Federvini, sostiene che “il consumo del vino, degli aperitivi, dei liquori, dei distillati parte di quel patrimonio di conoscenza, cultura, tradizione, collegabile allo stile mediterraneo”.


Si corre il rischio di fare confusione: non soltanto tra dieta mediterranea e stile mediterraneo, ma anche tra alcool ed alcool. Solamente il vino ha profonda valenza culturale ed parte integrante della dieta mediterranea. L’alcol contenuto nel vino, da 9.000 anni ininterrottamente e con le stesse precise identiche modalit, si forma ad opera dei fermenti secondo processo biologico e naturale. Non vale altrettanto per l’alcol degli aperitivi, distillati, liquori, soft drink. E’ una differenza profonda e sostanziale che non si pu continuare


ad ignorare.


 


MAURIZIO GARDINI, presidente Fedagri-Cofcooperative, sostiene che “non vogliamo la riduzione delle tasse ma il miglioramento dei servizi che paghiamo”. La richiesta doppiamente di buon senso. Gli imprenditori che non ricevono sussidi e pagano per intero le tasse facciano anch’essi le loro richieste. Sostiene che “diffidiamo invece da quelle che definiamo politiche di sussistenza come la vendemmia verde che premia chi distrugge la


produzione gi in campo e che pu portare i produttori a distruggere i vigneti”. La vendemmia verde, attuata per la prima volta nel 2010, ha reso consapevoli i viticoltori della destinazione dell’uva. Produrre per distruggere offende la loro dignit. E’ il segno positivo di una ritrovata moralit dopo che per oltre 30 anni gli amministratori di una parte delle cantine sociali italiane avevano mandato alla distillazione/ distruzione centinaia di milioni di ettolitri di vino senza che la loro dignit ne fosse offesa.


 


SERGIO MARINI, presidente Coldiretti, sostiene che “si debba riaprire il negoziato al fine di rimettere in discussione la pratica dello zuccheraggio”. L’OCM vino, dopo lungo negoziato, ha introdotto misure atte a riequilibrare il mercato del vino. Non fu possibile allora eliminare la pratica dellarricchimento (zuccheraggio, mosto concentrato rettificato) che costituisce la causa prima della sovrapproduzione di uva, incoraggiandola, esasperandola, dando la certezza che sar poi possibile correggere in cantina le carenze imputabili ad una viticoltura di rapina. Aveva visto giusto Bruxelles nel volere contrastare la sovrapproduzione perch questa


costituisce la piaga che deprime il prezzo dell’uva ed abbatte il reddito dei viticoltori. Riaprire il negoziato in favore del MCR una causa persa, nasconde sicuramente altri obiettivi. L’Italia si faccia invece paladina di un atteggiamento virtuoso: riconosca senza esitazioni la praticit e la bont della pratica dello zuccheraggio, ma chieda che in Europa essa venga tassata e che i proventi vengano destinati alleducazione ed alla diffusione del corretto consumo del vino presso le nuove generazioni.


Angelo Gaja


Barbaresco, 28 dicembre 2010


Lettera pubblicata sul Corriere Vinicolo n.1/2 (10 gennaio 2011)


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.