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L’Italia al quinto posto in Cina per export vino

Al primo posto come export di vino in Cina, troviamo da 20 anni la Francia, i cui produttori quali ottimi commercianti sono, hanno capito per primi le enormi potenzialità di quel paese.

 

 

Da una decina di anni, la Cina ha iniziato a produrre in proprio, con enormi investimenti nelle zone piu’ vocate, sbaglia chi crede che i loro vini oggi siano scadenti, in quanto ho avuto modo di toccare con mano personalmente, lo scorso anno a Pechino in sede di commissione al Concours Mondial de Bruxelles, la grande qualità dei loro vini.

 

partecipazione a Shanghai all’International Wine Challenge

 

Il motivo è presto detto : terreni altamente vocati ed ancora ” vergini ” da un punto di vista agronomico ; collaborazione con i migliori enologi europei pagati profumatamente ; grandi capitali disponibili per dotarsi delle migliori tecnologie di cantina ; studio dei suoli e delle cultivar maggiormente vocate in quelle zone, tipo il ” Marselan “. A tal proposito consiglio una lettura qui 

 

Oggi l’Italia è al quinto posto in tema di export di vino in Cina, con 142 milioni di euro, ma alle spalle di Francia, Australia, Cile, e Spagna. L’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, nell’ambito della fiera IWSS ( International Wine and Spirit Show ) di Chengdu, svoltasi in quella città dal 17 al 20 marzo, ha rilevato questi dati. Una fiera che ha visto la partecipazione di oltre 200 aziende vitivinicole italiane e 60 espositori qui rappresentati dal Vinitaly.

 

Il valore dell’import cinese di vino, ha toccato a livello mondiale oltre 2,4 miliardi di euro, ad un passo dai 3 paesi maggiormente importatori, quali gli Usa, Germania e Regno Unito. Come detto in apertura, la Francia la fa da padrona anche se negli ultimi anni ha registrato un – 7,2%, dall’alto dei suoi 903 milioni di euro, seguita dall’Australia con 660 milioni di euro, ed infine il Cile.

 

Il Direttore di Verona Fiere Giovanni Mantovani, dichiara che il ” brand Italia ” è molto ricercato e quotato in Cina, vini conosciuti sui quali si sta facendo una forte opera di divulgazione.

 

“Il vino del Balpaese, continua, ha bisogno di aumentare la propria presenza in un mercato dove la domanda è cresciuta del 106% negli ultimi 5 anni, ben 89 volte più di quello tedesco”.