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L’ORIGINALE TERGENO DI FATTORIA ZERBINA

Fattoria Zerbina
Via Vicchio 11,
48018 Faenza, RA
Tel. +39 054640022
info@zerbina.com

https://www.zerbina.com/contatti/

 

 

LA STORIA

( liberamente tratto dal sito aziendale )

Tutto ebbe inizio nel 1966 quando Vincenzo Geminiani, subito dopo l’acquisto dell’omonimo podere, decise di piantare i primi vigneti e di iniziare la produzione di vino, ottenendo fin da subito – in base ai parametri qualitativi di allora – numerosi riconoscimenti.
Nel 1987 la svolta qualitativa: Cristina Geminiani, nipote di Vincenzo, attuale titolare dell’azienda e responsabile della conduzione agronomica ed enologica, decise di tuffarsi in prima persona in questa “avventura” con l’obiettivo la valorizzazione del sangiovese e dell’albana.

Per il sangiovese – primo di tutti il Pietramora – questo impegno si tradusse in poco più di due anni nella messa a dimora della prima vigna ad alberello ad alta densità d’impianto (scelta più che all’avanguardia nell’Italia viticola di allora) e nella sperimentazione delle prime selezioni clonali affidabili di questo vitigno, sia romagnole che toscane.

LA COLTIVAZIONE

( Liberamente tratto dal sito aziendale )

L’alberello a palo singolo

 

Introdotta per la prima volta nel 1990 nella vigna del Pozzo, questa forma di allevamento, ad alta densità d’impianto, riprende le antiche tradizioni delle colline romagnole. Principali vantaggi sono l’esposizione a 360° dell’apparato fogliare, che permette un’attività fotosintetica ottimale, e la possibilità di vendemmiare con facilità lungo qualsiasi direttrice (cosa impraticabile nei normali vigneti a spalliera).
Questo impianto fu anche il primo a prevedere diverse selezioni clonali, la cui risposta a questa forma di allevamento avrebbe poi guidato le scelte nella riconversione dei vigneti negli anni successivi.

I nuovi impianti

Visti gli ottimi risultati ottenuti dal primo impianto ad alberello a palo singolo, ma visti anche gli elevati costi di gestione che questo tipo di impianto comporta, il piano di riconversione dei vigneti messo in atto a partire dagli inizi degli anni ‘90 ha visto l’introduzione di una forma di allevamento a spalliera molto simile al “gobelet” bordolese, capace di conciliare le elevate densità di impianto, la forma di coltivazione ad alberello e una razionale meccanizzazione. L’alberello a spalliera è la forma di allevamento più diffusa nei vigneti della Fattoria Zerbina e lo sarà sicuramente anche in futuro.

L’Albana a muffa nobile

 

Optare per un vino da muffa nobile significa, più ancora che con le uve rosse, affidarsi alla clemenza della natura, con tutte le gioie e con tutti i sacrifici che ciò può comportare.
Una pioggia in più, nel momento sbagliato, può influire in modo negativo sul risultato finale, se non addirittura compromettere un’intera vendemmia. Un alternarsi regolare, quanto imponderabile, di periodi asciutti e di periodi umidi può invece dare origine ad uve di tale complessità e ricchezza, che solo chi le ha assaggiate può comprendere fino in fondo.
Anche nelle annate migliori, lo scrupolo quasi maniacale nella selezione, a volte anche acino per acino, è però la chiave di volta per ottenere un vino che possa fregiarsi dell’etichetta Scaccomatto.

VINO TERGENO 2020 RAVENNA BIANCO IGP GR.12,5

 

SCHEDA TECNICA

La prima edizione di questo vino è datata 1991. In origine era un taglio fra tre vini: Chardonnay, Sauvignon blanc e Gewürztraminer. Dopo una parentesi come vino secco durata cinque vendemmie, visti i risultati raggiunti con con le selezioni di albana colpite dalla muffa nobile, ci siamo orientati a produrre una versione di Tergeno stile vendemmia tardiva, utilizzando una selezione di albana vendemmiata appunto tardivamente, con attacco di botrytis in unione ad una parte di chardonnay vinificato come bianco secco.

Il vino grazie alla Botrytis acquisisce una personalità molto spiccata ed unica nel suo genere e comincia a riscuotere successi fra la critica ed i consumatori.
A partire dalla vendemmia 2014 questo vino diventa 100% albana, 30% vendemmia tardiva e 70% albana vanificata come bianco secco.

NOTE DI DEGUSTAZIONE

 

Vino particolare , pensato fin dalla sua origine ad accompagnare piatti originali quali : “ foie gras “, crostacei ecc.

I tratti salienti di questo vino sono : note “ mielate “ da uve in surmaturazione, ma mai dolci, ottenute in questo millesimo da un 40% di albana vinificata a secco ed un 60% di albana vendemmia tardiva attaccata dalla botrytis cinerea o muffa nobile.

Paglierino di buona intensità, limpido e brillante ; naso pieno, dove emergono note di uve surmature, canditi, frutta disidratata quali albicocche ed uva passa ; il sorso è invitante, accattivante, abboccato ma mai dolce, succoso, con un’alta intensità palatale. Lungo nel finale di bocca, con una buona sapidità.

Una bella ed originale realizzazione, ottenuta da qual grande vitigno che è l’albana, da classificare Eccellente 92/100 !

Complimenti

Roberto Gatti