L’ottima bonarda ferma dei colli piacentini di Casa Benna

Ho già scritto di questa azienda del piacentino, nel settembre 2024, per quanto concerne la loro malvasia secca, un vino aromatico di grande interesse, qui :

https://www.winetaste.it/le-potenzialita-della-malvasia-dei-colli-piacentini/

 

CASA BENNA

Società Agricola di Molinari Andrea e Stabile A. s.s.
Loc. Casa Benna – 29014 – Castell’Arquato (PC)
Email: [email protected]

Web : https://www.casabenna.it/contatti/
Tel/Fax: 0523 803356

Liberamente tratto dal sito aziendale

“ Le Radici della Nostra Storia

Il segreto di ogni grande vino risiede nel terroir da cui proviene. I vigneti di Casa Benna, estesi su 11 ettari, affondano le radici in terreni variabili e straordinari. A Castell’Arquato, un Museo Geologico testimonia la storia antica delle nostre terre e del Piacenziano.

Le nostre vigne, coltivate su argille ferrettizzate, conferiscono ai vini una complessità unica. Ogni centimetro di suolo racconta una storia di cambiamenti geologici e interazioni naturali. La diversità pedologica delle colline piacentine permette di applicare il concetto francese del “cru”, separando le uve per valorizzare al meglio ogni tipo di terreno.

 

sarmenti della potatura nel vigneto

La posizione sud-est, l’altitudine e il microclima contribuiscono alla qualità delle uve, garantendo maturità ed equilibrio. Ogni filare è curato con rispetto e attenzione, ascoltando e comprendendo le esigenze della terra.

A Casa Benna, evitiamo l’uso di erbicidi e gestiamo l’interfila con lavorazioni meccaniche come sfalcio o vangatura, adattandole al clima. Non irrigando i vigneti, adottiamo un approccio ponderato per sfruttare al meglio l’umidità del sottosuolo. “

 

 

 

Oggi Vi scrivo di una bonarda dei colli piacentini di grande interesse, buona da bere quotidianamente, senza troppe difficoltà mentali e degustative, che classificherei come “ un ottimo vino quotidiano “

VINO “ SISU’RA “ BONARDA COLLI PIACENTINI DOC 2023 GR.13

 

Questo vino è ottenuto da uve di Croatina: dall’85% al 100%; – Barbera, Ughetta (Vespolina), Uva rara: congiuntamente o disgiuntamente, fino a un massimo del 15%.

Un vino senza troppi giri di parole : buono da bere, dove un sorso invita al successivo :

rubino scuro con unghia violacea, di bell’impatto visivo ;

naso intenso, fresco, bel frutto croccante ; bocca intensa, succosa, leggermente “ petillants “, tannini in sottofondo ed integrati , sapido e lungo nel finale.

Una bonarda tipica molto buona, da classificare ottima da 90/100.

 

 

Complimenti a questi bravi viticoltori

Roberto Gatti

( degustata marzo 2025 )