Al concorso enologico regionale le bottiglie delle cantine locali hanno stupito per la qualità espressa
Qualità, responsabilità ambientale, territorio: sono le carte su cui scommette l’Umbria da bere e su cui investe anche la cantina Scacciadiavoli, 150 anni di storia, 40 ettari di vigneti sulle colline di Montefalco, 250mila bottiglie prodotte con una bella fetta di export in 20 paesi europei e negli Usa. Al timone dell’azienda di famiglia c’è Liù Panbuffetti che la gestisce insieme al cugino. “L’annata dal punto di vista quantitativo non è stata delle migliori – racconta l’imprenditrice – Tra l’altro siamo in conversione biologica e il periodo non è dei migliori.
Ma siamo convinti che per le grandi sfide serve coraggio e passione e noi ne abbiamo da vendere. L’Umbria ha un grande potenziale da sviluppare, partiamo da basi e da valori aggiunti interessanti come il “cuore verde“, la “lentezza“, la bellezza delle nostre terre. Per crescere però è necessario fare sinergia e potenziare tutta la filiera, su cui si aggancia poi anche l’enoturismo”. La terza edizione del concorso enologico regionale “L’Umbria del vino“, è stata organizzata dalla Camera di Commercio regionale.
Bianchi, rossi, rosati, spumanti di qualità, dolci, la giuria di esperti ha premiato queste aziende :
Azienda Scacciadiavoli
Tenute Baldo (Bastia Umbra)
Cantine Briziarelli
Cantina Dionigi
Tenute Lunelli (Bevagna)
Vetunna – Cantine Bettona
Di Filippo (Cannara)
Cantina Baldassarri (Collazzone)
Crete (Giove)
Terre De La Custodia (Gualdo Cattaneo)
Semonte (Gubbio)
Pucciarella (Magione)
Fratelli Pardi
La Veneranda
Le Cimate
Tenuta Alzatura
Tenuta Colfalco (Montefalco)
Santo Iolo (Narni)
Bigi (Orvieto)
Cantina Blasi
Chiesa del Carmine (Umbertide)
( Fonte La Nazione )