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LUNEDI’ ARRIVA IL NOVELLO

  

Saranno poco pi di 20 milioni le bottiglie e le confezioni di vino novello che saranno immesse sul mercato nazionale ed internazionale a partire dal 6 novembre e fino al prossimo maggio per un volume di affari intorno agli 80 milioni di euro.


Sono questi i dati del novello elaborati dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori sottolineando ”le tipiche qualit organolettiche di questi vini fragranti, rotondi, gustosi, fruttati che sanno d’uva” che si mantengono a prezzi stabili se non in flessione e che si potranno gustare in anteprima domenica 5 novembre, quando aprir i battenti il Salone nazionale del vino novello alla Fiera di Vicenza.


Sono anche in programma per l’occasione innumerevoli feste presso enoteche, piazze di comuni vinicoli, wine bar ed altri locali che resteranno appositamente aperti fin oltre la mezzanotte, ora dalla quale potranno essere aperte le bottiglie.


Molto rari sono i novelli bianchi, pur molto particolari e gustosi, mentre – dice la Cia – sono in crescita quelli rossi provenienti da vitigni autoctoni come l’Aglianico, il Dolcetto, il Cannonau, il Cesanese, il Sangiovese, il Marzemino, il Primitivo e il Nero d’Avola. Per la prima volta – sottolinea la Cia – dopo un’attenta sperimentazione degli anni passati che ne ha determinato la validit, quest’anno verr posto in commercio un novello in ‘brik’, di facile trasportabilit e maneggevolezza, ottimo per la qualit e ad un prezzo veramente conveniente.


Il Veneto, con oltre 6 milioni di bottiglie, rappresenta da solo circa il 30 per cento di tutto il novello italiano, mentre a buona distanza seguono, nell’ordine, Toscana e Trentino Alto Adige con pi di 2 milioni di bottiglie ciascuna e, quindi, Sicilia, Emilia Romagna, Puglia e Friuli Venezia Giulia con cifre sopra il milione di bottiglie e man mano le altre regioni.


I prezzi – fa sapere Cia – sono stabili e non raramente risultano perfino in flessione, andando dai 2 ai 6 euro e rendendo in larga parte conveniente il consumo del prodotto anche a tutto pasto, quotidianamente. Quella dei vini novelli – aggiunge la Cia – una piccola ‘nicchia’ di mercato che trova le sue radici in vecchissime tradizioni locali di abbinamento di vini nuovi ottenuti macerando a lungo le uve intere pressate sofficemente ai frutti caratteristici dell’autunno come castagne e marroni e piatti a base di funghi. Da queste tradizioni, molto noti e ricercati il Tocai di Spessa in Friuli o il Cesanese di Olevano nel Lazio, prendendo anche spunto dai novelli francesi nata una apposita normativa italiana che dagli anni Ottanta ha posto le regole produttive che oltre al primo giorno di vendita ha stabilito le caratteristiche e la limitazione produttiva ai soli vini con una origine geografica Doc o Igt.


 


( Fonte Modena2000 )


 


Vedasi mio precedente articolo al link:


https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=994