Home DEGUSTAZIONI VINO Ma chi l’ha detto ?

Ma chi l’ha detto ?

 

Luoghi comuni venuti da chissa dove: le chiacchiere su quel che fa bene o male a tavola sono infinite. Ecco le più popolari e cosa c’è che non va

 

Cioccolato fa venire i brufoli. A favorire l’acne sono principalmente disfunzioni ormonali, tanto è vero che si tratta di un disturbo presente soprattutto in età puberale. 

Carote ti fanno abbronzare. Il betacarotene non agisce sulla melanina, sulla sostanza cioè che pigmenta la pelle esposta al sole. Piuttosto si deposita sotto cute e la protegge dai raggi Uv.

Pesce fa bene al cervello. Il detto è nato perché si credeva ci fosse una relazione fra il fosforo, elemento di cui è ricco il pesce, e i fosfolipidi, sostanze necessarie alla crescita del sistema nervoso centrale e periferico. Purtroppo non è così.

Peperoncino è afrodisiaco. A trarre in inganno è la forma e il colore del peperoncino, associati al sesso e alla sessualità. Non esiste infatti alcuno studio che dimostri l’azione afrodisiaca di questo alimento così come di altri, tipo le ostriche o la cannella.

Uova fanno male al fegato. Così vuole la tradizione, ma non la scienza. Se si soffre di calcoli alla colecisti, le contrazioni favorite dalle uova provocano dolore, a lungo confuso con il mal di fegato. Ma con l’avvento dell’ecografia l’equivoco si è risolto.

Vino rosso fa buon sangue. Le proprietà del vino rosso sono molte, ma tra queste non c’è certo quella di contenere ferro. L’adagio nasce forse dal colore della bevanda e dall’indiscutibile buon umore che genera.

Birra fa venire il latte. Alle donne che allattano è consigliato di bere in abbondanza, per mantenere alto il livello di liquidi e favorire la formazione del latte. Niente che indichi che la birra sia un bevanda da favorire rispetto alle altre. Anzi, il luppolo passando nel latte potrebbe renderlo amaro.

Mirtilli fanno bene alla vista. Nessuna proprietà miracolosa purtroppo: gli antiossidanti presenti nel mirtillo proteggono dai danni della luce, ma non riescono a migliorare la vista. Bocciati poi gli integratori: è il frutto nella sua interezza che fa bene, non l’estratto in pasticca.

Ananas e pompelmo bruciano i grassi. Sarà per il loro sapore aspro e per alcuni effetti, a dire il vero piuttosto esigui, sulla digestione, ma questi due frutti sono al centro di una delle dicerie più dure a morire. Nel gambo dell’ananas c’è una sostanza, la bromelina, che ha dimostrato qualche effetto antinfiammatorio. Ma tanto, nella maggior parte dei casi questa parte del frutto non si mangia.