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Ocm vino, incapacità di spesa regioni sul fronte promozione. Si perderà il 12% come gli ultimi anni?

Probabilmente in overbooking sul plafond nazionale

 

Ocm vino manifesta purtroppo ancora un’incapacità di spesa da parte di alcune regioni. Questo quanto emerge secondo una stima fatta dai tecnici di AGRICOLAE riguardo gli utilizzi dei fondi comunitari della promozione vino svolta su consultazione delle diverse disposizioni nazionali, multi regionali e regionali di assegnazione delle risorse agli operatori evidenziata dalla tabella allegata elaborata sulla base delle diverse graduatorie di assegnazione delle risorse ai diversi operatori regionali, sui cui contenuti l’unica riserva è legata alla definizione dei dati afferenti i contratti Agea su base multi regionale e regionale ancora in fase di definizione ma in via di risoluzione

 

 

 

In cima alla lista la Sardegna, la Sicilia e la Puglia in particolare. Piacevole sorpresa invece per il caso della Regione Calabria che per la prima volta è riuscita ad impegnare, sul fronte della promozione, tutte le risorse ad essa assegnate dal piano di riparto derivante dal DM n. 3362/2016. In sostanza a causa delle dinamiche di quest’ultimo anno circa il 12% delle risorse stanziate purtroppo non verranno impegnate per sostenere la promozione vinicola italiana sui mercati internazionali. Risorse che nonostante le medesime “defaillance” conclamate anche negli anni precedenti, hanno contribuito e contribuiscono in maniera fondamentale all’affermazione delle produzioni italiane su tutti i mercati internazionali.

 

 

 

 

Gli esempi negativi più rilevanti sono quelli della regione Sardegna, su 2 milioni di euro circa di risorse assegnate, ne utilizza – secondo i dati ufficiali – appena 160mila. La regione Sicilia, su 8 milioni e 600mila euro, non ne ha utilizzati 3.513.265,80.

 

Tutto nasce però da una concertazione che avviene a tratti tra il Ministero e le Regioni per la definizione del piano di riparto del Piano Nazionale di sostegno vitivinicolo, frutto di parametri che concorrono al riparto delle risorse comunitarie nei quali non si tiene conto per esempio della capacità di penetrazione commerciale delle aziende vitivinicole delle diverse Regioni sui Paesi terzi privilegiando ad es. le superfici vitate per assegnare poi risorse a Regioni come la Puglia che non spendono il plafond derivante.

 

 

 

 

Un quadro francamente preoccupante se raffrontato a tutti gli esempi positivi rappresentati dalle regioni più “virtuose” che riescono ad utilizzare tutto il plafond comunitario loro assegnato e che quest’anno rischia di pesare ancora di più in presenza di quanto accaduto per la gestione del plafond nazionale (di competenza del dicastero di Maurizio Martina) che probabilmente evidenzierà, anche all’esito del secondo invito emanato per assegnare i 13,266 milioni di euro di propria competenza resi disponibili da tutto il caos della scorsa estate, una probabile situazione di overbooking tra risorse disponibili e richieste degli operatori nazionali.

 

 

 

 

Laddove le risorse stanziate con l’invito Mipaaf dello scorso 29 dicembre non fossero sufficienti per coprire tutti i fabbisogni all’esito della procedura di selezione delle proposte progettuali (cosa molto probabile visto che lo “splafonamento” si era già riscontrato lo scorso luglio all’esito della prima graduatoria) tra le organizzazioni della filiera si comincia a ragionare su una soluzione “politica” (che le OO.PP. sono pronte a sostenere presso il Ministro) che impegni Martina ad utilizzare anche le risorse della promozione “non utilizzate dalle Regioni” per finanziare quanti più programmi di “rilevanza nazionale”.

 

 

 

 

Ma sarà importante monitorare la posizione della direzione di Francesco Saverio Abate che ha la competenza di gestire le importanti “economie” (ai sensi dell’art. 10, paragrafo 8 del DM 32072/2016) che laddove condivisa riuscirebbe sicuramente a soddisfare la richiesta di risorse da parte dei principali operatori nazionali che si presenteranno con le proprie proposte alla scadenza del prossimo 30 gennaio e probabilmente contribuirebbe a “neutralizzare” molti dei ricorsi e delle contestazioni che si discuteranno il prossimo 21 marzo, nel merito, innanzi al TAR del Lazio sollevati dagli operatori che già avevano partecipato al precedente invito e che sono stati esclusi con motivazioni di esclusione legati a interpretazioni contraddittorie della medesima norma.

 

 

 

 

Il rischio più grande ove non venga condivisa questa esigenza politica del settore è che le “economie rinvenienti” vengano assegnate nuovamente alle stesse regioni che incapaci di sostenere la promozione potranno utilizzare queste risorse per finanziare le altre misure complementari del settore vitivinicolo (Ristrutturazione vigneti e investimenti in particolare …) in un quadro che evidenzia una totale assenza di strategia di filiera regionale ancor più paradossale visto che si continuano a sostenere con finanziamenti comunitari interventi strutturali in regioni che non riescono a smaltire le proprie eccedenze produttive.

 

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la tabella:

 

TABELLA STIMA AGRICOLAE OCM Vino promozione utilizzi 2016 2017 situazione 27 01 2017

 

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica i decreti:

 

OCMALLEGATO H_Decreto ministeriale n. 32072 del 18 aprile 2016

 

Riparto OCM 

 

( Fonte Agnews/Agricolae ))

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.