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Salvo Foti ed i ” Vini Umani “

Conoscere Salvo Foti è una esperienza che arricchisce chiunque, amante o meno della materia vino !

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Salvo Foti è un enologo, produttore di vini sull’Etna, profondamente legato alla sua terra, alle sue tradizioni ed alla ” sua Muntagna ” !

Mettere al centro della produzione del vino l’uomo. Almeno questa è l’idea del produttore etneo Salvo Foti, condivisa da altri produttori.

Il manifesto presentato da Foti  ha lo scopo di sottolineare la centralità dell’uomo nel mondo del vino. Infatti il marchio del “movimento” di pensiero raffigura le mani, simbolo del lavoro dell’uomo.

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Le idee, il lavoro manuale, il rispetto del consumatore, della natura e del territorio sono tutti aspetti dai quali l’uomo non dovrebbe mai discostarsi , il legame tra il vino e chi lo produce deve essere qualcosa di indissolubile.

 

Insomma valori universali, largamente condivisibili. E ribaditi nel corso di Taormina Gourmet, evento  giunto alla quinta edizione tenuto a Giardini Naxos, promosso ed organizzato da cronachedigusto.it, giornale online diretto da Fabrizio Carrera.

 

“Il vino non è il mio lavoro, ma la mia vita – ha detto Foti – La vite è la più umana delle piante, possiamo dire che ha avuto una co-evoluzione con l’uomo di 7mila anni fa”. Con Foti il produttore piemontese Walter Massa e quelli siciliani Salvatore D’Amico, Gianfranco Daino, Guglielmo Manenti.

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La degustazione di alcuni vini “umani”

Lène 2015, Salvatore D’Amico – Da Malvasia delle Lipari (90%) e altre uve tradizionali (10%), coltivate sull’isola di Salina, nell’arcipelago delle Eolie. In parte affinato in acciaio e in parte maturato in botti di acacia. Offre un naso di buona intensità, con note aromatiche e sentori di macchia mediterranea e lievi note mielate. In bocca è fresco, avvolgente, aromatico e salino.

Frappato 2016, Manenti – Da uve provenienti da contrada Bastonaca, tra Vittoria, Acate e Comiso. Affina in acciaio. All’olfatto è mediamente intenso, diretto e spontaneo, con frutta fresca e una nota ferrosa. Al palato è agile, snello, fresco, sapido e provvisto di ottima corrispondenza gusto-olfattiva.

Rosso 2016, I Vigneri – Da uve Nerello Mascalese, Nerello Cappucccio e Alicante. Naso delicato, elegante e fine di frutta rossa, arricchito da una nota terrosa. Il sorso è fresco, con tannini ben amalgamati, ma mai aggressivi.

Tenuta Ruvoli 2014, Salvatore D’Amico – Da Nerello Mascalese (50%), Nerello Cappuccio (40%), Corinto Nero e altre uve tradizionali (10%), matura in tonneau per circa 6 mesi. Profumi intensi di the verde, mirto e tamarindo precedono un sorso avvolgente ben articolato con tannini di grana fine

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Suber 2013, Daino – Da uve Nero d’Avola (50%), Alicante (30%) e Frappato (20%) coltivate nel territorio di Caltagirone, matura in botti da 225 e 500 litri per circa un anno. All’olfatto è pulito, con profumi di mora, amarena e una punta balsamica. In bocca è fresco, ampio, ricco e dotato di buona persistenza.

Monleale 2010, Vigneti Massa – Da uve Barbera, matura in legno piccolo. È profondo al naso con leggera speziatura su un sottofondo di fiori secchi. Al palato ha straordinaria energia che si esprime attraverso freschezza e tannini ben presenti che si succedono con ordine e dinamicità. Giustamente caldo e lungo.

Docg Barolo Cerretta 2011, Ettore Germano – Le uve provengono dal cru Cerretta del comune di Serralunga d’Alba. Matura 24 mesi in botti di rovere francese da 700 litri. All’olfatto è austero, con prugna, radice, terra bagnata e lievi sentori di rosa. Al palato è completo, con sapidità, note ematiche e ottima lunghezza, tannini in evoluzione.

Docg Barolo Prapò 2011, Ettore Germano – Da Prapò, un altro cru di Serralunga d’Alba, matura 24 mesi in botti di rovere da 20 ettolitri. Il naso è più intenso rispetto al Cerretta con la speziatura in evidenza. Il sorso è pieno, con arancia rossa e tannini avvolgenti. Buona acidità evolverà ancora per molto tempo.

Doc Passito di Pantelleria 2008, Ferrandes – È ricco e complesso all’olfatto, con frutta candita, miele, uvetta passa e una nota salmastra. Al palato è fresco, sapido, agrumato, equilibrato e provvisto di lunghissima persistenza. Un grande passito di Pantelleria