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Successo lucano «Aglianico del Vulture» ora etichetta europea

POTENZA – LAglianico del Vulture prende posto tra i vini italiani a denominazione di origine controllata e garantita. A trentanove anni dal riconoscimento della doc per il corposo rosso del Vulture arriva finalmente la pi prestigiosa etichetta di garanzia europea. stata approvata ieri mattina a Venosa la proposta di disciplinare per la docg. Il 16 febbraio prossimo, ma a questo punto solo una formalit, la commissione nazionale vini dar lok definitivo. Subito dopo il discplinare sar pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Se entro trenta giorni non ci saranno reclami, la docg sar definitivamente sancita da un decreto ministeriale. 

Le prime bottiglie vip, contraddistinte da una fascetta identificativa sul collo, per, si potranno stappare soltanto tra quattro anni: per il docg Superiore, infatti, richiesto un invecchiamento di tre anni, mentre per il Riserva bisogner aspettare cinque anni. Il lungo percorso di avvicinamento alla docg era iniziato nel 2006, con la costituzione di un gruppo di lavoro coordinato dalla Camera di Commercio di Potenza e composto dalla Cantina di Venosa, dallAlsia, da Cia, Coldiretti e Confagricoltura, dal Consorzio di Tutela dellAglianico del Vulture Doc e dal Consorzio di Valorizzazione Qui Vulture. AllAlsia era stato affidato il compito di avviare e di seguire liter di presentazione della domanda. Ora, dopo quattro anni di intenso lavoro, liter concluso. In Basilicata la superficie investita a vigneto di circa 4mila ettari, per una produzione complessiva di 230mila ettolitri di vino, di cui la gran parte pregiato. 

Oltre allAglianico del Vulture, infatti, ci sono anche le doc Terre dellAlta Val dAgri, Matera e Grottino, la pi recente. Attualmente sono una sessantina le aziende che producono Aglianico del Vulture a denominazione di origine controllata, con 141 etichette differenti e un totale di 3 milioni 600 mila bottiglie prodotte allanno. chiaro, per, che soltanto una piccolissima parte di queste potr fregiarsi della docg, vuoi per la necessit di soddisfare rigidi parametri organolettici, vuoi perch i produttori che sceglieranno la denominazione di origine controllata e garantita dovranno tenere immobilizzato il capitale vino per un lungo periodo. indubbio comunque che il riconoscimento della docg costituisce, oltre che un traguardo di prestigio, un volano per lo sviluppo dellintera economia vitivinicolo, come dimostra anche lentusiasmo che hanno dimostrato i produttori lucani alla prospettiva di entrare finalmente nellOlimpo dei grandissimi vini.


( Fonte lagazzettadelmezzogiorno)


 


Osservazioni di Winetaste


Finalmente : era ora e forse anche troppo tardi.


Questo il commento che mi viene spontaneo, un vino che tra i migliori rappresentanti del nostro Sud, un vitigno/vino che stato definito da molti anni ” il Barolo del Sud “, con qualche differenza.


L’ho scritto piu’ volte : il barolo raggiunge maggiore florealit al naso ( nella maggioranza dei casi ), mentre  l’aglianico del vulture ha maggiore concentrazione, frutto piu’ maturo e meno ” verde “, piu’ solare e mediterraneo, maggiore mineralit conferita dai terreni di natura vulcanica.


Uno dei primi vini ai quali mi sono avvicinato fin dai primi passi nel mondo del vino, nel lontano 1985, e ricordo con piacere alcuni leader della tipologia:


Cantina di Venosa


Cantina del Notaio


Basilisco


D’Angelo


Paternoster


e qualche new-entry come la giovane


Elena Fucci ecc.


Un grande vino che per esprimersi al meglio necessita di un lungo affinamento in bottiglia, e se ben conservato pu durare anche 10/15 anni ed oltre.


Roberto Gatti