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SUGHERO E TAPPI –TUTTE LE NOVITA’-2° PARTE-

 

SUGHERO E TAPPI TUTTE LE NOVITA-2 PARTE-


2 PARTE FF.00 


di Lorenzo Tablino


Tappi: tutto un problema!!!!


F   come Foresta


Dove si giocher la qualit del sughero nei prossimi anni ,ovvero  le foreste di qualit. Attualmente buona parte delle piantagioni di quercia sono in pessime condizioni  : non facilmente  accessibili , con sottobosco non controllato , con piante  ammalate .


La raccolta in foresta in Europa  gestita da privati , mentre in Africa dallo stato .


Garanzie vengono dalla  Spagna ove la raccolta in parte controllata  dal ministero delle foreste . Ci sono verifiche  e rintracciabilit .


In Portogallo, dopo la raccolta, le plance sono stoccate in foresta.


 F come  Falso sapore  tappo


Ormai dilagano  ,  ma   viene  quasi  sempre e subito incolpato il povero tappo .


Il termine esatto sarebbe :odori e profumi riconducibili al tappo


 Il vino sa di gomma, di muffa , di plastica , di  residui sanitizzanti , di stirene , di fitofarmaci  , di lievito .


Il profumo  nel bicchiere deviato causa   causa ossidato  oppure  ridotto nelle cento variabili possibili.


Per non parlare del bois dovuto a barriques , trucioli ove ammessi – , enotannini commerciali , ect .


Inoltre molti composti chimici presenti nel vino danno sensazioni olfattive simili  al tappo .


Pirazine ,  composti solforati , fenoli volatili 


Sa di tappo e viene pure esclamato  con laria di uno che se ne intende.


Magari un Asti spumante  ancora in autoclave ??.


Quante polemiche a livello commerciale ? Quante confusioni a livello tecnico ?


F   come    Filiera


E la conoscenza del percorso e dei passaggi  del nostro tappo , dalla foresta al trasporto in cantina .


Non sempre facile conoscere la filiera in particolare per i primi passaggi .


A parte lorigine della materia prima ,  molti sugherifici lavorano semilavorati  .


E un settore in cui si concentrano poche multinazionali che deterranno in futuro lesclusiva di alcune importanti lavorazioni .  


Oppure ci sono aziende che comprano , timbrano e mandano via.


Sono aziende commerciali pi che sugherifici


La trasparenza della filiera del sughero  deve essere la  base  teorica del concetto di qualit per  qualsiasi  acquirente di tappi .


F  come Fuoriuscita


Non infrequente vedere un tappo …..fuoriuscire  .


Molte le cause:


-Collo bottiglia difettoso , in particolare con profilo a V.


-Collo bagnato vedi.


-Eccesso di lubrificante .


-Livello di riempimento alto con eccesso di pressione nel cuscinetto aria tra vino e tappo.


-Ritorno elastico del tappo troppo veloce in fase di tappatura .


-Aumento eccessivo della temperatura del vino in bottiglia causa locali  o trasporto non adatti


Oggi con moderni tappatori con prevacuazione   pre imbottigliamento e conseguente minor pressione nel cuscinetto  il problema fuoriuscita tappo in  parte risolto .


G come Ganasce


Spesso pizzicano il tappo e …..allora colosit garantita.


E bene che il tappatore abbia le ganasce del tappatore  registrabili, infatti le bocche delle bottiglie non solo uguali , anche se prodotte in Italia.


Ideale la chiusura minima del tappo compatibilmente con entrata perfetta in bocca .


Quanto  si deve stringere un tappo?   Alcuni autori dicono 6 mm  , ma in Italia consolidata la regola di usare tappi maggiorati di 7 mm rispetto diametro collo bottiglia.


E allora ?


1 mm  in meno del diametro bocca a raso penso sia un parametro ottimale


Il problema lirregolarit delle bocche: dati medi Italia – 17,5 mm , mentre la  Francia ha bocca piu larghe  – mediamente  18,5 mm .


Occorrono manutenzione accurata  e  pulizia   almeno ogni  settimana di  lavoro.


Cambi   per  arrotondamento rigatura  punte ganasce con  tappi normali ogni tre anni , per agglomerati ogni 2 anni .


Per normali condizioni di lavoro .


Occorre fare attenzione alle abrasioni del metallo.


Oggi i materiali  usati  sono ottimi acciai  cementati .


I  come    Imballaggio


Spesso trascurato , alcune volte non idoneo.


Eppure  protegge la qualita  del sughero  dalluscita del processo in opificio sino allutilizzo .


I  vecchi sacchi di juta , oggi  diventati  sintetici  , sono poco raccomandabili.


Meglio cartoni con dentro sacchi in  politene .


Ma la questione pi complessa .


Se non si fora il politene di norma si  aggiungere un po di solforosa a scopo antimicrobico .


ma non va assolutamente bene .Vedi tiosolfati .


E meglio forare il politene  e  conservare  i sacchi in locali idonei .


 Su ogni imballaggio sarebbe opportuno richiedere stampa dei dati mercelogici , data trattamenti di   sanitizzazione e   lubrificazione ,  numero lotto .


Ai fini rintracciabilit Iso -Vision. 


I  come Invecchiamento


Quanto dura un tappo nel tempo e a contatto con il vino?


Come si estrae  un tappo molto vecchio?


La durata di un sughero in funzione di molti fattori : tipo di vino , modalit comservazione, tappatura , collo bottiglia.


Comunque lalcol e gli acidi del vino con il tempo impregnano il tappo  , facendolo invecchiare


Mediamente dopo 20 anni un tappo vecchio .


Si pu sostituire , ma unoperazione  complessa.


Difficolt stappatura , arieggiamento seppur limitato del vino , ricolmatura delle bottiglie basse . Certamente  unoperazione di   immagine .


 Se decidiamo di lasciare il vecchio tappo come potremmo toglierlo?.


Non facile aprire un Barolo del 1964 ,magari un grande formato senza combinare guai .


Con tappi vecchi e  impregnati omai senza un minimo di  ritorno  , una piccola pressione provoca la caduta del tappo nel vino ,oppure alzando   il levatappi  si sbriciola il  tutto .


Se si usa un levatappi lamellare? Non facile inserire lamelle tra sughero e vetro  , inoltre se il tappo e vecchio rischia comunque di cadere .


 Consiglio un normale levatappi  con la spirale adatta e- tassativo-  doppia battuta sul decapsulatore .


Non premere assolutamente  e buona fortuna


Se la bottiglia vecchissima esempio un  Marsala  oppure un Porto  ? Proprio in  Portogallo 


 con una tenaglia rovente  tagliano perfettamente  il collo bottiglia con il tappo .


Basta esserne capaci .


Se il tappo cade nel vino ? Nulla di irreparabile .


Sono in vendita appositi rostri per tirarlo su ;   a volte utilizzo -e va benissimo -un vecchio ferro da maglia rubato a mia zia e ovviamente piegato lontano da lei -a uncino.


L  come Lavaggio


Un bel problema , irrisolto,  comunque   si racconti .


Cloro, perossidi, citrico, alcol etilico, peracetico, oppure nulla


In cantina lutilizzo del sughero  spesso  riserva   problemi riguardi  ai residui lavaggio .


E un problema  noto da almeno 10 anni .


A Pavia, al primo convegno internazionale sul sughero ( 1993), la cosa venne ben evidenziata, se non erro da un ricercatore francese.


Il cloro per fortuna scomparso  dai sugherifici, mentre restano i perossidi, composti molto  insidiosi per i residui.


Bruciano  , in pratica , la solforosa libera , ma oggi precisiamo – sono facilmente controllabili


Il citrico pu dare problemi per inquinamento di microrganismi. I cosidetti citrico- miceti .


Lalcol etilico enfatizzato in  alcuni brevetti- sterilizza. per modo di dire .


Il peracetico meglio dimenticarlo .


Nulla !!! Ovvero tappi non trattati ai fini della sanitizzazione .


Qualcuno se ne vanta !


Non  acquisterei mai tappi simili  per  troppi rischi a livello microbico .


L  come Letteratura


Vasta la letteratura scientifica sul sughero ;  in genere   si tratta  di articoli pubblicati su riviste specializzate: citiamo, per tutti, gli  articoli del prof. A. Pes della stazione sperimentale del sughero di Tempio Pausania ( Sassari ).


Esistono pratici estratti .


Per i libri completi il discorso pi complesso .


Si pu consultare:


O. Colagrande      Il sughero in enologia- Ed Chirotti-Pinerolo


Oppure :  Aspetti tecnici della tappatura dei vini


di  Jean Michele Riboulet-Crisian Alegoet- premio  OIV   1997


Edit.  Burogne Pubbications  s.a.r.l.- Chaintre


E un testo di notevole valore che tratta , in maniera completa  ed esauriente ,  di tutti  gli aspetti del sughero sia quelli merceologici , sia  le complesse   problematiche riguardo al suo utilizzo correlato alle   interferenze con  bottiglia e  tappatore .


Esiste la traduzione italiana a cura di A.Barbieri  con prefazione di Ezio Rivella .


Purtroppo in Italia non facilmente reperibile .


Per quanto a conoscenza non esiste un testo specifico per il controllo dei tappi tecnici .


L come Levatappi


Quanti ne esistono ? Classico con manico e spirale. 


E poi tantissimi altri : a vite , a cremagliera ,  a doppia  leva , a molla ,  a lamelle ; alcuni si appoggiano sulla bottiglia e lo sforzo molto ridotto .


Parliamo di quello classico  , a leva.


E ‘codificato dallANFOR  , viene considerato quello professionale per eccellenza , infatti usato da tutti i sommellier.


Il manico deve essere anatomico , dotato di apposito coltellino , mentre il decapsulatore  deve avere la doppia battuta per i tappi oltre 50 mm .


Oppure avere unasola di adattamento ai vari  bordi delle bottiglie ; il gioco di 3-4 mm circa.


Ma limportanza risiede soprattutto nella spirale  che deve avere caratteristiche ben precise .


Deve essere a coda di maiale con lunghezza tra i 4,5 5,5  e diametro del filo tra 2-2,5  mm ,


il passo dellelica sar compreso tra 8-10 mm   e la larghezza della spira di  8,5-9-5 mm.


In sostanza una spira troppo corta o troppo sottile o peggio tagliente,  rischia di strappare il tappo .


Un  levatappi  deve assicurare una trazione sempre verticale del tappo in uscita .


A tal fine sono indispensabili un manico  adeguato e la  doppia battuta del decapsulatore


Anche, e soprattutto, il  levatappi a doppia leva garantisce la perfetta trazione verticale. 


Se tirando si va di lato  il tappo rischia di rompersi .


Di fatto spesso e volentieri  levatappi omaggiati dalle aziende non vanno bene.


L  come   Lubrificanti 


Si tratta di  oli siliconici   mescolati con paraffina e altre sostanze in particolare teflon.


La paraffina a rischio per i vini pastorizzati o imbottigliati a caldo in quanto si pu sciogliere , il teflon  pi scivoloso , adatto quindi a bottiglie speciali a bocca stretta.


Anche gli  additivi dei siliconi sono importanti, esempio i solventi .


Inoltre negli ultimi anni  nuovi lubrificanti  detti elastomeri subiscono ,grazie allumidit dellaria, una  reticolazione a freddo  e garantiscono  la formazione di una superfici  pi uniformi  con migliore azione lubrificante e teoricamente grazie ad un certo spessore- migliori protezione da parte dei componenti del vino.


Dovrebbero  pure trattenere le polveri delle lenticelle


I  lubrificanti dovrebbero garantire  assenza di  interazioni  tra lubrificante e microrganismi presenti sul tappo . Inoltre  non debbono migrare nel vino neppur in minima parte , ne sgocciolare in fase di tappatura ,  eventuali macchie oleose galleggianti  sono molto fastidiose . Infine un lubrificante dei tappi  non deve assolutamente interferire con lo sviluppo del perlage nei vini spumanti .


Sul piano legale occorre anche  conoscere se i siliconi elastomeri  sono  eventualmente stati trattati con solventi.


Si tratta di  sostanze che vanno a  contatto con alimenti .


Come si controlla il dosaggio di un lubrificante  sul tappo ?  I sugherifici comunicano i grammi usati per un data quantit di tappi . 


Un dato medio grammi 100-200  per 10.000 tappi


Dice nulla !


La tecnologia spesso  non   razionale .


Il  classico tamburo   con iniettori , spesso non ha neanche un elica interna per movimentare i tappi .


Alcuni miglioramenti sono in corso .


 Alcuni produttori di lubrificanti indicano velocit del tamburo e tempi e temperature  del processo .


Ma siamo agli  inizi.


Alcuni test possono aiutare lenologo per valutare un lubrificante.


-Prove preliminari imbottigliamento  con  valutazione forza di estrazione tappo dai medi : birondellati per vini  frizzanti – 30-35 kg


naturali per vini  fermi- 22-26 kg


-Risalita per capillarit del bleu di metilene.


-Test scorrimento .


Alcuni sono  aleatori , in particolare si  i lubrificanti  sono stati  trattati con solventi.


Per i vini frizzanti o vivaci unerrata lubrificazione da spesso origine  a   problemi .


Tappi che saltano in fase di pastorizzazione , sommellier arrabiatissimi per difficolt estrazione , contestazioni sul prodotto .


Come gi detto sono  utilissimi  test di prova , qualche giorno prima dellimbottigliamento.


La durata dellefficacia del  silicone  o in genere di un lubrificante   : 6-9 mesi  poi decade, cos confermano sugherifici ed anziani enologi .


Produttori di lubrificanti danno tempi pi lunghi oltre 12 mesi.


Ma un passaparola  , la letteratura scientifica-per quanto di mia conoscenza- dice nulla.


 M come  Microbiologica


Quante unit formanti colonia(  u.f.c.)  si  possono  accettare nelle singole  forniture   tappi ?


Ognuno dice la sua .


Tutti concordano sulla pericolos di un inquinamento  biologico.


U.F.C.  :  5 per lieviti, 20 per  batteri , 10 per  muffe sono i valori ottimali , da anni chiedo ai fornitori di attenersi  a questi valori .


Qualcuno  scrive nelle analisi micro -biologiche  sui tappi : controllo sterilit su terreno nutritivo  : neg