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Un extra bonus che fa bene al vino

Il vino italiano vince un «extra bonus» da 600 milioni di euro l’anno.

 

A tanto ammonta, secondo le prime (prudenti) stime, il budget che potrebbe essere riconosciuto al vino dalla recente riforma della Politica agricola comune (Pac). Con le nuove regole infatti vigneti e frutteti entrano per la prima volta fra i beneficiari dei sostegni Ue alla produzione agricola. Una torta da 24 miliardi di euro (tra il 2013 e il 2020), che aveva sempre visto il vino escluso, relegato tra i settori esclusi dagli aiuti diretti alla produzione. Adesso invece, nella logica del riallineamento fra i settori, le risorse andranno agli «agricoltori attivi». Il che significa meno contributi a chi ha un terreno agricolo ma lo usa per farci un campo da golf, ma più finanziamenti a chi ha sempre coltivato un terreno, come ad esempio i vigneron europei. Soddisfatti gli agricoltori italiani per i quali l’estensione degli aiuti diretti al vino è un riconoscimento del ruolo svolto negli anni in termini di Pil, occupati, export e sostegno all’immagine del made in Italy nel mondo.

 

 

( Fonte Il Sole 24 Ore )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.