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Un fungo che provoca danni da un miliardo

Flagello per i viticoltori francesi e non si sa come batterlo

( vigneti in Alsazia )

Nelle vigne francesi la produzione di vino si è ridotta quest’anno del 12% a causa della cosiddetta «malattia del bosco», come chiamano il fungo che sta aggredendo i vigneti senza che sia stato ancora trovato il modo di eliminarlo. Un flagello come negli anni Duemila lo fu l’invasione della fillossera, l’insetto devastatore delle viti. La «malattia del bosco» causata da più funghi, è diventata una questione nazionale perché è arrivata, adesso, a mettere a rischio la produzione dei viticoltori.

Da una decina d’anni i vignaioli d’Oltralpe devono combattere contro questo fungo che asfissia i ceppi e che sta preoccupando non poco i professionisti della vendemmia. I viticoltori accusano un mancato guadagno di 1 miliardo di euro per il comparto, secondo quanto ha fatto sapere Bernard Nadal presidente dell’Istituto francese del vino (Ifv). L’industria vitivinicola conta in Francia 600 mila posti di lavoro. Vini e liquori sono la prima voce di attivi della bilancia commerciale con quasi 10 miliardi di euro nel 2013. Data la gravità della situazione, l’Unione delle camere di commercio e agricoltura ( Apca) e l’Ifv hanno appena firmato un accordo nazionale in cui si sono impegnati a sviluppare varietà di viti più resistenti alle malattie, in collaborazione con l’Istituto nazionale per la ricerca agronomica (Inra) e il polo universitario.

 

L’infiltrazione del fungo è subdola e non è immediatamente visibile. La malattia, inizialmente, si diffonde soltanto in pochi metri dello stesso appezzamento. Devono passare quattro anni perché si arrivi ad accorgersi che il legno è stato infettato dal fungo patogeno che a poco a poco limita il passaggio della linfa nel legno fino a provocare la morte della pianta. Le specie più sensibili non sopravvivono oltre i vent’anni. C’è chi è arrivato a paragonare questa malattia con quella propagata da un afide (pidocchio delle piante) dell’America del Nord che infestò, alla fine del XIX secolo, i vigneti del Vecchio continente.

 

La «malattia del bosco» è presente in tutti i paesi del Mediterraneo e anche Negli Usa e in Canada. Nel 2006 è apparsa in Francia infettando inizialmente i vitigni di sauvignon in Touraine, nella valle della Loira, e poi il savagnin, una varietà di bianco coltivata nel Giura. Successivamente, la malattia fungina si è estesa a tutti i vigneti francesi. La regione Champagne è risultata tra le meno colpite. La malattia è cresciuta dal 5 al 7% l’anno senza che sia stato trovato nessun trattamento efficace.

 

Fino al novembre 2001 era stata tenuta sotto controllo utilizzando contro il fungo l’arsenite di sodio, poi ritirato dal commercio perché risultato tossico per l’uomo e l’ambiente. Contro l’eutypiose, una malattia della vite causata da un fungo, è stato utilizzato il catrame di Norvegia, applicandolo sulle ferite della potatura. Un’alternativa interessante ma costosa per i grandi vigneti e non esaustiva perché è facile dimenticare le aree da trattare. Questa malattia provoca danni economici consistenti ai viticoltori perché li costringe a reimpiantare i vigneti con la conseguenza che, essendo vigneti giovani, a risentirne è la qualità. E gli effetti sul prezzo si sentono. Inoltre, con i reimpianti si corre il rischio di far perdere le caratteristiche tipiche del vino di una determinata regione.

 

 

( Fonte Italiaoggi )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.