Home News Un vino, un’azienda. A proposito del sentore vegetale del cabernet

Un vino, un’azienda. A proposito del sentore vegetale del cabernet

«Erminio» Cabernet Franc, di Bruno Grigolli – Sapiente valorizzazione di un vitigno di grande fascino francese in terra trentina.

In Trentino i grandi vitigni classici francesi trovano da anni un territorio splendido per potersi esprimere al meglio: Chardonnay, Pinot Nero, Merlot, Cabernet vengono coltivati in molte zone e questo variegato mondo di microclimi e territori offre possibilità di produrre, laddove passione e grande capacità enologica sono fondamentali, di ottenere vini di altissimo livello.


Ed il vino trentino che ci troviamo ad assaggiare oggi non fa eccezioni: un cabernet franc in purezza coltivato nella zona di Mori, paese da dove proviene Bruno Grigolli, vignaiolo capace di regalarci ogni anno vini di altissimo spessore.
Ambasciatore di una tradizione vinicola famigliare che risale al 1800, prosegue oggi con il figlio Marco la produzione di vini dal respiro internazionale ma che nascono da territorio trentino.

Vigneti ben esposti al sole, accarezzati dall’influenza mediterranea del Garda ma con fresche escursioni termiche, regalano ai vigneti delle condizioni ideali per ottenere vini estremamente interessanti.

Naso intenso, invitante, di grande eleganza, con richiami speziati, note erbacee e lievi sfumature tabaccate.

In bocca una splendida danza tra spezie, un bel frutto di more e ciliegie, qualche richiamo erbaceo, grande freschezza che non stanca il palato ed un tannino che chiude e bilancia il sorso, di buona intensità e persistenza.

Ideale in abbinamento a preparazioni di carne anche strutturate, riesce a sostenere piatti importanti senza paura di appesantire l’abbinamento, anzi: una lieve piccantezza risveglia il palato e gioca con più sapori.

Un vino che non ha paura di evolvere nel tempo, può essere bevuto anche dopo qualche anno scoprendone ulteriori sfumature gusto olfattive.

( Fonte Ladigetto )

 

Annotazioni a margine

Colgo l’occasione , dopo avere pubblicato l’articolo di cui sopra, ma ne potrei citare ” millanta ” ancora, per evidenziare e chiarire quanto segue.

Sono un amante del Cabernet Franc, ma non a queste latitudini, come la grande maggioranza dei vini rossi del nostro Nord Italia, fatte salve le dovute eccezioni.

Fino a qualche decennio fa, si credeva e si confondeva che, il sentore ” vegetale, di peperone, di erba ecc “, fosse una specificità del cabernet franc e/o cabernet sauvignon.

Niente di piu’ errato, questo non è una prerogativa positiva, ma solo un sintomo di non perfetta maturazione delle uve, in quanto a certe latitudini non ce la fanno a raggiungere la piena maturazione.

Poi qualcuno potrà dire di essere amante ed affezionato a questo tipo di sentore gusto olfattivo, questione di gusti personali, ma non è tipicità e parametro degustativo positivo.