Home DEGUSTAZIONI VINO Un vitigno da rivalutare : Vernaccia di Oristano

Un vitigno da rivalutare : Vernaccia di Oristano

Prodotti tipici di Sardegna: Vitigno di Vernaccia .Sardegna e vino, un legame forte e antico che affonda le sue origini nel passato.

In Sardegna il vigneto è parte integrante del paesaggio.

 

 

 

Il clima, il suolo e i vitigni sapientemente valorizzati dall’uomo, danno vita a vini di grande qualità, alcuni vigorosi e dalla forte personalità, altri eleganti e aristocratici, sempre concepiti in armonia tra produzione e ambiente.

 

I vigneti sono presenti quasi ovunque, dalle pianure più fertili vicino al mare sino all’alta collina e alle zone più interne, dove spesso la coltivazione della vite è ancora magicamente legata ad antiche tradizioni.

 

La vitivinicoltura ha sempre svolto un ruolo importante nell’economia agricola sarda, la particolare conformazione orogenetica e territoriale di questa regione consente una viticoltura moderatamente intensiva, caratterizzata da una produzione enologica di elevata qualità che in alcune aree particolarmente favorite raggiunge spesso l’eccellenza.

 

Antico e nobile vitigno presente in Sardegna sin dal tempo dei Fenici che lo introdussero nella zona costiera oristanese dove, nella penisola del Sinis, fondarono l’antico approdo di Tharros.

 

Nel tempo la sua coltivazione è rimasta limitata quasi esclusivamente alla Provincia di Oristano dove, allevato in gran parte ancora ad alberello latino, predilige le terre basse, derivate dalle alluvioni antiche e recenti del Tirso e del Rio Mannu.

 

Il nome di questo vitigno verrebbe attribuito ai Romani e starebbe ad indicare un’uva “vernacula”, cioè un’uva del luogo. Questo spiegherebbe la presenza in altre aree viticole italiane, di “vernacce” del tutto dissimili da quella sarda.

 

Questo superbo vino, orgoglio della enologia sarda, deve la sua particolarità ad una maturazione ossidativa di almeno 3-4 anni in botti scolme, di rovere o castagno. La presenza di ossigeno favorisce la risalita dei lieviti sulla superficie del vino creando un caratteristico velo denominato “flor”, che contribuisce a formare l’aroma tipico della vernaccia definito con l’antico termine dialettale “murrai”.

 

Questo particolare affinamento avviene spesso, ancora oggi, nelle tradizionali “cantine” oristanesi di paglia e fango dal caratteristico tetto in coppi poggiati su cannicciato.

 

Già nell’800 il Cettolini scriveva della vernaccia: “…deve essere giudicata con i sensi… è il suo aroma che vale; è la delicatezza del suo assieme che conquista; è quel suo curioso sapore di frutta, di amarognolo, pieno di grazia che non vi stanca mai, anzi vi seduce…” . Questa descrizione poetica ben si addice alla vernaccia, vino secco dalla singolare personalità rivelata in tutte le sue originali espressioni sensoriali quali le calde sfumature ambrate del colore, le complesse ed eteree sensazioni olfattive maderizzanti di frutta secca, fiori di mandorlo e miele amaro che si amplificano al palato in una lunga e straordinaria persistenza gustativa.

 

Oltre alla DOC Vernaccia di Oristano, prima Denominazione riconosciuta in Sardegna nel 1971, da questo tipico vitigno, si ottiene anche un vino bianco giovane che viene commercializzato come IGT “Valle del Tirso”.

 

( Fonte itenovas.com )

 

Annotazioni a margine

Ricordo sempre con grande piacere la degustazione di una bottiglia di Vernaccia di Oristano dell’azienda Contini datata 1966, semplicemente stupenda, consultabile al link :

https://www.winetaste.it/vernaccia-di-oristano-contini-annata-1966/

Roberto Gatti

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.