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UNO SPUMANTE METODO CLASSICO DA UVE ERBALUCE DI CALUSO

 

 

Mi sono avvicinato a questo spumante metodo classico con curiosità, devo ammetterlo, senza grandi aspettative, vuoi per la veste della bottiglia non particolarmente accattivante, vuoi per una leggera “ prevenzione “ quando si tratta di Cantine Sociali, generalmente orientate alle grandi quantità, a discapito molto spesso della grande qualità.

Ebbene questo spumante metodo classico mi ha stupito per la sua grande qualità, finezza ed impeccabile vinificazione, non me lo sarei mai aspettato, ed è per questo che oggi ne scrivo con enfasi.

 

 

 

 

 

 

CANTINA SOCIALE del CANAVESE Società Agricola Cooperativa Via Montalenghe, 9

tel. 0124 32034 / 32048 fax. 0124 492907

10090 CUCEGLIO (TO)

email: info@cantinacuceglio.it

sito: www.cantinacuceglio.it

 

 

 

Il Vitigno

 

L’erbaluce  

“… erbalus perché biancheggiando risplende…” 

Il nome dell’Erbaluce nasce dal poetico latino di “Alba Lux”, nome luminoso per un vitigno originario del Canavese, diffuso tra Caluso, i laghi di Viverone e di Candia e il territorio di Cuceglo ed Agliè. Le uve di questo vitigno danno origine alle varie versioni in cui viene vinificato, a partire dal classico Spumante Brut lavorato con metodo classico, per poi passare all’Albaluce, vino particolare del quale si conosce la storia fin dalla vigna nella quale sono state coltivate le viti e a quali trattamenti sono state sottoposte, una specie di tracciabilità del prodotto che ne garantisce e certifica la qualità.
C’è poi il Crio, che viene prodotto sottoponendo i grappoli deraspati ad un particolare processo di refrigerazione al momento del conferimento delle uve in cantina: la criomacerazione, che conferisce a questo vino un accentuato profumo e sapore fruttato. Questo trattamento, così come il processo di tracciabilità citato prima, sono frutto di una collaborazione iniziata qualche anno fa con l’Università di Torino.

Grande è la predisposizione dell’Erbaluce a dare vini passiti. Dall’Erbaluce infatti si ricava il pregiato Passito di Erbaluce, prodotto dai grappoli più belli e più sani che dopo la raccolta nel periodo della vendemmia vengono lasciati appassire fino a gennaio / febbraio in ceste poste in soffitta per consentire una buona aerazione ed evitare che marcisca. Solo dal 30 % di queste uve, appunto perché appassite, si ricava un mosto che trascorre 4 anni in botti di rovere, per poi venire imbottigliato e messo in commercio al quinto anno dalla vendemmia. Come sia nato il passito nella notte dei tempi è difficile dirlo. Certamente era molto apprezzato da Papa Paolo III che già nel 1530 definiva il vino liquoroso “molto perfetto”.
Lo apprezzarono Napoleone III e Vittorio Emanuele II che lo degustarono come vino di lusso e “nettare spiritoso”.

Inoltre dalle uve bianche che non hanno il riconoscimento DOC si ottengono ottimi vini da tavola

 

 

 

SCHEDA TECNICA

 

ERBALUCE DI CALUSO BRUT “Conti di San Martino”


TIPOLOGIA: Erbaluce di Caluso Brut Classico

AREA DI PRODUZIONE: (Canavese) – Cuceglio (TO)

UVE: 100% Erbaluce

PROCEDIMENTO: (Metodo Classico)

Fermentazione: Termocontrollata a 16° c

Rifermentazione: in bottiglia

Maturazione: sui lieviti nobili per almeno 9 mesi

Affinamento:almeno 2 mesi in bottiglia

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE – Colore: giallo paglierino scarico con leggeri riflessi verdognoli. Profumo: delicato e fragrante, con sentori di crosta di pane, ricco di sensazioni floreali e fruttate. Gusto: vivo, fresco, leggera nota acida e lunga persistenza aromatica, perlage fine e continuo

GRADAZIONE ALCOLICA: 13% vol.

ABBINAMENTI: ideale come aperitivo o a tutto pasto con pesci e crostacei, frutti di mare, lumache e rane

DA SERVIRE: ad una temperatura di 10° c – 12° c

 

 

 

 

 

Note di degustazione di Roberto Gatti

 

Uno spumante che se venisse degustato “ alla cieca “ ne metterebbe in riga piu’ d’uno :

paglierino scarico ;

grande perlage di una intensità e persistenza notevole, una miriade di bollicine sale velocemente in superficie ;

il naso è fresco, note di lieviti e leggera crosta di pane, ma è la freschezza a farla da padrone ;

in bocca ha una buona acidità che conferisce freschezza e longevità negli anni a venire; è godibile, equilibrato, sapido e di qualità impeccabile. Da rivedere sicuramente l’etichetta che, a mio avviso, non è all’altezza del contenuto. Sicuramente prediligo sempre la qualità sull’immagine, ma anche l’occhio “ vuole la sua parte “. Lungo il finale di bocca.

Uno spumante metodo classico da classificare Ottimo.

 

Una bella esperienza, che non avrei immaginato a questi livelli sensoriali.

 

Roberto Gatti

 

 

 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.