La produzione enologica italiana caratterizzata da una grande diversificazione tipologica di vini, parte crescente dei quali, di grande prestigio nazionale ed internazionale. A tale successo, contribuisce l’azione del Ministero delle politiche agricole e forestali per la valorizzazione di questo prodotto, eccellente esempio del Made in Italy, che da alcuni anni sta riscuotendo un grande successo sui mercati internazionali. L’obiettivo quello di favorire il consolidamento del successo della produzioni di qualit, rafforzando i contenuti di tipicit, originalit e naturalit del vino italiano. Questo impegno condiviso dalle Camere di Commercio che contribuiscono alla certificazione di qualit e di valorizzazione, attraverso le Commissioni di degustazione” e dalle Regioni che hanno avviato iniziative di valorizzazione di grande significato, come per esempio “Le strade del vino”.
VINI DOCG
I vini pi pregiati sono quelli a Denominazione d’ Origine Controllata e Garantita. Questo un riconoscimento di particolare pregio qualitativo attribuito ad alcuni vini DOC di notoriet nazionale ed internazionale. Attualmente sono 26. Questi vini vengono sottoposti a controlli molto severi, debbono essere commercializzati in recipienti di capacit inferiore a cinque litri e portare un contrassegno dello Stato che dia la garanzia dell’origine, della qualit e che consenta la numerazione delle bottiglie prodotte. Oltre alle condizioni previste per la certificazione DOC obbligatorio anche l’imbottigliamento nella zona di produzione.
Presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali insediato il “Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini”.
Il consumatore deve stare attento a leggere bene l’etichetta, dove sono obbligatorie le seguenti informazioni:
– Il nome della regione determinata da cui i vini provengono
– Il nome oppure la ragione sociale dell’imbottigliatore deve essere indicato unitamente alla menzione del Comune o frazione e dello Stato membro in cui l’imbottigliatore ha la propria sede principale.
– Il volume nominale deve essere indicato in litri, centilitri o millilitri
– Il titolo alcolometrico effettivo
– Il lotto di produzione: un insieme di unita di vendita di vino, prodotto o confezionato in circostanze praticamente identiche. Il lotto determinato dal produttore o dal confezionatore del prodotto alimentare; preceduto dalla lettera “L”.
VINI DOC
Si tratta di vini di qualit, originari di zone limitate (di solito di piccole/medie dimensioni), recanti il loro nome geografico ). Le caratteristiche enochimiche (estratto secco, acidit totale, ecc.) ed organolettiche (colore, odore, sapore) devono rispettare i parametri dettati dai cosiddetti “Disciplinari di produzione”, i quali fissano anche i quantitativi di uve che possono essere ottenute per ettaro di vigneto, la resa di trasformazione uva/vino, la gradazione alcolometrica minima naturale ed al consumo, ecc..
In pratica, tutto il ciclo produttivo (dal vigneto alla bottiglia) deve essere conforme a quanto stabilito dal disciplinare di produzione.
I vini a denominazione di origine controllata sono controllati, anche qualitativamente: prima di essere posti in commercio devono essere sottoposti ad una analisi chimico-fisica ed organolettica da parte di apposite Commissioni di degustazione, istituite presso ogni Camera di commercio, che accerta la loro rispondenza ai requisiti prescritti dalla legge.
VINI IGT
Infine esistono in commercio circa 120 vini che riportano in etichetta la sigla IGT “Indicazione Geografica Tipica” . E’ un riconoscimento di qualit che viene attribuito a vini da tavola caratterizzati da aree di produzione generalmente ampie e con un disciplinare produttivo poco restrittivo. L’indicazione pu essere accompagnata da altre menzioni, quali quella del vitigno. I vini IGT sono gli omologhi dei francesi “Vin de Pays” e dei tedeschi “Landwein”.
Nella scala dei valori enologici gli IGT si collocano immediatamente su un livello inferiore ai DOC e DOCG.
L’ assegnazione del marchio IGT rappresenta quindi un importante passo in avanti qualitativo per un gran numero di vini italiani, che dopo un quinquennio possono aspirare alla DOC. Ci significa anche consentire al produttore un’ ulteriore diversificazione tipologica dei propri vini per rispondere alle molteplici esigenze del mercato e offrire al consumatore nuove opportunit di trovare sugli scaffali vini a prezzi convenienti.
( Fonte Mipaf )