Vini Siddùra, dai brindisi galluresi a quelli internazionali

Tra tradizione e innovazione, sogno nato in valle di Luogosanto

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Col vino di ziu Jacu si brindava in tutta la Gallura, fino a la Maddalena. Quei vermentini molto profumati prodotti da Giacomo Pirredda di Aglientu, classe 1927, avevano fin dagli anni ’70 messo in evidenza il generoso terroir dei vigneti in località Siddùra a Luogosanto, borgo medievale in provincia di Olbia Tempio, vicino ad Arzachena. La cantina Siddùra, diretta da Massimo Ruggero, ha riconosciuto da subito quella vallata sopra i 300 metri, con le fragranze della Macchia Mediterranea e accarezzata dalla brezza marina, come luogo ideale per impiantare giovani viti e realizzare un grande sogno: produrre vini di alta qualità da far conoscere in tutto il mondo.

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Quel sogno oggi é una realtà importante per Luogosanto, la Gallura, l’enologia sarda e internazionale. Lo attestano i riconoscimenti ottenuti dalla prima vendemmia in poi in prestigiosi concorsi mondiale. La ricetta vincente è un mix tra tradizione e tecnologia innovativa. La filosofia della cantina si traduce in sorsi ricchi di profumi, sapori, aromi, retrogusti, colori. Bianchi e rossi che arrivano fino al palato di estimatori e dei migliori sommelier al mondo.

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Dalla prima annata i prodotti Siddùra si sono distinti con ori e argenti in prestigiosissimi concorsi, due su tutti l’Oro al Decanter di Londra per Maìa nel 2013 e il Mundus vini di Neustadt, in Germania, per Tìros, nel 2014. “La base di partenza – spiega Massimo Ruggero, ad di Siddùra – é stata la scelta del terroir, rinomato e collaudato, dove impiantare le giovani vigne. Siddùra valorizza e dà significato in tutti gli aspetti, a partire dal nome della cantina, alla storia e alla cultura enologica del luogo”. A quella decisiva scelta che esprime il fortunato legame della cantina col territorio ne sono seguite tante altre: grazie all’utilizzo delle tecnologie più moderne e avanzate in agronomia e enologia, Siddùra ha già scritto prime preziose pagine, i primi capitoli di una affascinante storia appena iniziata. Oggi con i vini Siddùra si continua a brindare, ma ben oltre La Maddalena.

 

 

( Fonte Ansa )