Home Comunicati Stampa Firenze celebra il Chianti Classico, un vino che viene da lontano

Firenze celebra il Chianti Classico, un vino che viene da lontano

«Avevamo preparato questo evento in modo accurato e ambizioso, ma è andata meglio di ogni aspettativa. Almeno 500 persone gremivano il Salone di Palazzo Vecchio dove si è tenuta la Lectio Magistralis che ha ripercorso la storia della vite e del vino in Toscana, dai Medici ai nostri giorni.

 

Altre centinaia di partecipanti si sono aggiunte durante la presentazione dei nuovi progetti. Insomma, un bilancio che ci rende orgogliosi».

Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio del Chianti Classico (600 soci), il cui simbolo è il Gallo Nero («In 3 secoli, mai una penna bianca…»), chiude la prima giornata di celebrazione dei 300 anni compiuti da un vino-simbolo della Toscana, con soddisfazione.

Oltre al pubblico, da Palazzo Vecchio sono passati il ministro della Politiche Agricole, Maurizio Martina, a dare il suo appoggio alla candidatura Unesco, presentata ufficialmente, che ha l’obiettivo di inserire il territorio del Chianti Classico nella lista del Patrimoni dell’umanità.

E il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha fatto un blitz con parole di stimolo («l’export del vino italiano di 5,5 miliardi per il 2020 deve arrivare a 7,5») e ha chiuso con un «patriottico» motto : «Viva il Chianti Classico, viva l’Italia, viva Firenze!».

 

Ma non finisce qui, con i festeggiamenti di un weekend. Altre manifestazioni per il tricentenario del territorio del vino sono in cantiere nei prossimi mesi: musica, teatro, sport, gastronomia, degustazioni. E Zingarelli annuncia due iniziative importanti: la creazione del distretto rurale del Chianti e il gemellaggio con lo Champagne. «Del resto — puntualizza — la città di Firenze è gemellata con Reims, la firma risale a 62 anni fa. Si rinsalda ora, con un Accordo di Collaborazione fra il Chianti Classico e lo Champagne».

Aggiunge: «Devo ringraziare i due sindaci di Firenze e di Reims, Dario Nardella e Arnaud Robinet con il suo vicesindaco. E, naturalmente il Direttore Generale del Comité Champagne, Vincent Perrin». Si annuncia, insomma, una stagione intensa.

C’è la forza del glorioso passato — le cui basi furono gettate nel 1716 da Cosimo III de’ Medici con il Bando che delimita la zona di origine dei vini in Italia in chiave moderna — e c’è il futuro. Che va oltre il vino, prospettando un sempre maggiore legame con la cultura del territorio.

Chiave indispensabile per ottenere il riconoscimento Unesco. Zingarelli cita la collaborazione del Consorzio con la prestigiosa Accademia Chigiana. «La sosteniamo finanziariamente nell’organizzazione dei concerti — spiega — e teniamo al suo rilancio. Questo è un esempio. Altri progetti culturali avranno il nostro appoggio».

 

 

( Fonte Corriere )

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