Home DEGUSTAZIONI VINO Noi in Abruzzo il vino lo facciamo così

Noi in Abruzzo il vino lo facciamo così

In onore alle nostre origini, per la tradizione, per dare da gustare il frutto di vitigni del 1600. Per bere il Montepulciano, il Cerasuolo e il Moscatello… Ecco un viaggio tra 5 cantine d’Abruzzo. Da provare…..

 

Lo dicono da tempo: l’Abruzzo è la prossima meta, ma in effetti lo è gà, da tempo. È la meta, senza clamori ma con forza, quella della natura, non “educata” dall’incontro con l’uomo, dalle tradizione, paesi bellezze artistiche e accoglienza unica, come il famosissimo Satno Stefano di Sessanio, il borgo-hotel, primo hotel diffuso conosciuto da tutto il mondo (e spesso meno dagli italianI). È la terra delle origini, anche quella degli avi di Madonna e Michael Bublè; a Sulmona, non solo George Clooney ha girato parte del film The American facendosi più volte paparazzare insieme alla ex fidanzata Elisabetta Canalis, ma nacque anche Ovidio.

 

È la prima regione d’Europa per estensione delle aree protette, come il Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga, natura selvaggia fatta di cascate, praterie e foreste dove ancora oggi si possono incontrare speci protette come il lupo, l’aquila reale, l’orso marsicano, il camoscio e la lince. Accanto a tutto questo una tradizione culinaria e vinicola vasta per quanto antica e prestigiosa. Quella che abbiamo voluto indagare.

Grazie al Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo e l’Agenzia Pomilio Blumm, abbiamo fatto un piccolo (ma gustoso ed abbondante come la tradizione esige) tour enogastronomico attraverso alcune delle più interessanti cantine del territorio. Alla scoperta delle origini del Montepulciano d’Abruzzo, del Cerasuolo (il rosato d’Abruzzo che deve il nome e il colore alla ciliegia), il Moscatello così come i fiadoni, le sagne o la mugnaia.

 

1. Azienda Agricola Angelucci, Castiglione a Casauria

All’opera (nonchè manodopera) della famiglia Angelucci l’Abruzzo deve l’esistenza ancora oggi di uno dei suoi più antici vitigni: il Moscatello, la cui coltivazione risale al 1600. Il padrone di casa Antonio Angelucci, racconta del recupero di questo vino come di un vero e proprio atto d’amore verso la propria terra, «il modo più naturale per salvaguardare le origini contadine della nostra famiglia». Piatto: pecorino e gelatina di Moscatello. Info: angeluccivini.it

2. Cantina Bosco Nestore, Nocciano, Pescara

Qui è nato il Montepulciano d’Abruzzo, quando alla fine del’800 il giovane Giovanni Bosco iniziò la sua attività di viticoltore riuscendo con tenacia e passione ad ottenere quel vino rosso, intenso e vellutato che oggi è conosciuto, apprezzato (e copiato ribadiscono la maggior parte dei viticoltori) in tutto il mondo. Piatto: soffione, dolce tipico a base di una pasta simile alla frolla preparata con l’olio al posto del burro e ripiena di uova e ricota. Info: nestorebosco.com/

 

 

 

3. Azienda Agricola Montori, Controguerra, Colline Teramane

Camillo Montori ha scelto di operare soprattutto nella nicchia del bianco trebbiano riuscendo poi ad ottenere per primo la D.O.C Controguerra poi la D.O.C.G per il Montepulciano d’Abruzzo delle Colline teramane. Piatto: le scrippelle, mini frittatine a base di farina, acqua e uova solitamente servite in brodo di carne e ricoperte di pecorino d’Abruzzo o pamigiano. Info: montorivini.it/

 

4. Cantina Cerulli Irelli Spinozzi, Colline Teramane

Quest’azienda che domina le colline teramane coltiva le proprie uve seguendo scrupolosamente il metodo biologico riducendo al minimo l’utilizzo di sostanze chimiche e prediligendo la cura e la mano umana nella cura delle piante. Oltre ai tre vini regionali tipici (Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano e Cerasuolo) questa famiglia vinifica la Riserva di Montepulciano Colline Teramane D.O.C.G lasciando riposare le uve per almeno due anni in botti di rovere. Piatto: Sagne e ceci , mini lasagnette impastate con acqua e farina, servite in brodo con ceci bolliti, olio e rosmarino. Info: cerullispinozzi.it

 

 

5. Azienda Agricola Praesidium, Prezza, Aquila

Esempio quasi romantico di cantina diffusa arrocata nel piccolo borgo di Prezza in provincia dell’Aquila, questa cantina a conduzione familiare porta avanti una filosofía di coltivazione dei vigneti completamente biologica e rispettosa della caratteristiche naturali del territorio. Le concimazioni sono naturali, la vendemmia è completamente fatta a mano, non vengono utilizzati diserbanti chimici (l’erba infestante ai piedi della vite viene tolta con la zappa) e gli unici trattamenti utilizzati sono a base di rame, zolfo e prodotti bio non sistemici. Piatto: la mugnaia, pasta antica di tradizione medievale, ha la forma di un lungo cordone tirato a mano poi schiacchiato, a base di farina di grano duro, grano tenero, acqua e uova. Servita con condimenti molto saporiti. Info: vinipraesidium.it

 

 

( Fonte www.vanityfair.it )

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