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Piano Potenziale Vitivinicolo DOC Bolgheri

Ricevo e volentieri pubblico, questo comunicato del Direttore del Consorzio Doc Bolgheri. Buona lettura

 

 

La denominazione Bolgheri è ormai entrata pienamente nella terza era del suo sviluppo. Dopo la prima fase che ha visto nascere il primo nucleo produttivo consolidato di aziende e che è culminata nel 1994 con la nascita della DOC per i vini rossi (che quest’anno compie 25 anni), si è succeduto il secondo periodo, quello della crescita.

 

Fino al 2011 infatti, quando l’albo della DOC è stato chiuso, tanti viticoltori, cogliendo le potenzialità della zona, hanno investito e piantato vigneti, avendo modo di valorizzare in termini di qualità e quantità l’eterogeneità espressiva del terroir di Bolgheri. Dal 1994 ad oggi dai 7 Soci fondatori del Consorzio si è passati agli attuali 55 e dai circa 280 ha si è arrivati a 1.370 ha.

 

Ora ci troviamo nel terzo momento, quello del consolidamento e della maturità, in cui Bolgheri e i suoi produttori hanno raggiunto piena coscienza di sé. Benché negli ultimi anni non sia stato possibile rivendicare nuovi vigneti c’è stata comunque una piccola crescita dovuta principalmente all’entrata in produzione degli impianti vitati più giovani.

 

L’età media delle vigne a Bolgheri è oggi di 14 anni e mezzo. Questa tendenza produttiva è andata di pari passo anche con l’apprezzamento del valore di Bolgheri da parte non solo della stampa ma anche dei mercati, dove negli ultimi due anni il prezzo al dettaglio HORECA dei vini DOC Bolgheri è cresciuto del 10%, mentre per quello che riguarda la GDO sono raddoppiati sia i volumi di vendita che il fatturato con prezzo medio aumentato del 19% negli ultimi 5 anni.

 

Azienda Campo alla Sughera

Si tratta di uno scenario incoraggiante che però non deve portare a stravolgimenti di alcun tipo, per non comprometterne gli equilibri esistenti, dato che è grazie a questi che Bolgheri si è sviluppata in questo senso.

 

Queste circostanze hanno portato il Consorzio, in virtù di una rappresentatività complessiva del 93 % e del 95% a livello di vigneti, a esprimersi favorevolmente, tramite la piena unanimità dell’Assemblea dei Soci, circa un consolidamento produttivo, andando a dare la possibilità di rivendicare più DOC.

 

Gli obiettivi principali sono infatti due: il primo è quello di consentire a quei vigneti che sono da anni sul territorio e presentano tutte le caratteristiche produttive idonee alla DOC di poterla utilizzare e dall’altro quella di dar modo ai produttori, soprattutto le aziende medio-piccole, di poter incrementare la loro capacità produttiva per far fronte alle richieste crescenti dei mercati.

 

Molti dei nuovi ettari in realtà non si tradurranno infatti in nuovi impianti, ma nella possibilità di produrre DOC dalle vigne idonee già esistenti, che non essendo rivendicabili al momento possono produrre ad oggi solo IGT. La differenza tra superficie DOC e IGT a Bolgheri è di 185 ettari e il piano prevede l’assegnazione massima per 190.

 

La volontà dunque non è né aumentare la compagine produttiva, dopo che per vent’anni Bolgheri è stata aperta per tutti coloro che ci hanno creduto, né di incrementare in particolar modo la superficie vitata sul territorio. Ciò che preme e che serve a Bolgheri ora è fare in modo che i suoi produttori possano valorizzare al massimo i loro terreni, le loro vigne e i loro vini nell’ambito della denominazione e sui mercati.

Al fine di evitare fenomeni speculativi i beneficiari sono solo aziende vitivinicole già esistenti sul territorio e che hanno presentato regolare denuncia di vendemmia in passato; inoltre tutte le superfici rivendicabili assegnate tramite questo atto saranno vincolate ai beneficiari e dunque non cedibili ad altri soggetti per 7 anni.

La proposta è stata avanzata sulla base di quanto previsto dalla nuova legge regionale 73/2017 per la disciplina delle produzioni vitivinicole e che si concretizza per la prima volta proprio con quanto presentato dal Consorzio DOC Bolgheri, che da oltre un anno ha lavorato in proposito non solo sul territorio, ma anche con la Regione, il cui contributo e la cui collaborazione sono stati determinanti per giungere al risultato desiderato.

Il piano è innovativo anche a livello pratico, in quanto non è previsto un classico bando con graduatoria. Tutti i beneficiari in possesso dei requisiti previsti potranno infatti fare domanda per quanto gli spetta direttamente su Artea in tempo utile da poter ottenere le nuove superfici rivendicabili per la prossima campagna vitivinicola.

Riccardo Binda- Direttore