La guida del Corriere della Sera con un focus sul cambiamento climatico
Firmata da Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera, e da James Suckling, critico enologico tra i più noti e autorevoli al mondo, torna in edicola la Guida I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2025. Giunta all’11ª edizione, quest’anno la guida è dedicata a come i vignaioli stanno affrontando gli effetti del cambiamento climatico. In basso le quattro premiazioni ai quattro professionisti del vino nella sfida al clima consegnati dalla Guida e i sei vini che hanno ottenuto il punteggio massimo di 100 su 100.
Una guida dedicata a tutti quei vignaioli che hanno trovato nuove strade per contrastare il riscaldamento globale
«Abbiamo davanti uno scenario agricolo diverso da quello del passato. È necessario usare pratiche antiche e nuove tecnologie per limitare i danni degli effetti del cambiamento climatico» afferma Luciano Ferraro. «Un tema fondamentale, di cui si parla ancora troppo poco. Per questo abbiamo voluto dedicare la guida 2025 a tutti quei vignaioli che hanno trovato nuove strade per contrastare il global warming (riscaldamento globale) salvando ancora una volta la qualità e la varietà del vino italiano.”
James Suckling: abbiamo degustato negli ultimi 12 mesi oltre 9.000 vini italiani
Nella tradizionale scansione della guida, in due sezioni, dunque: il racconto dell’esperienza di cento vignaioli e la classifica dei cento migliori, stilata per il secondo anno consecutivo e con l’introduzione di nuovi criteri per il punteggio da James Suckling, che spiega: «Abbiamo selezionato i 100 migliori dopo aver degustato negli ultimi 12 mesi oltre 9.000 vini italiani e più di 50.000 vini a livello globale. Questa classifica presenta molti vini distintivi e affascinanti. Provenienti da diverse regioni italiane. Per tutti i gusti e per tutte le tasche».
I sei vini che hanno ottenuto il punteggio massimo di 100 su 100
Di tutti i vini presenti all’interno della guida, come anticipato dal siito: winenews.it, ben sei hanno ottenuto il punteggio massimo di 100 su 100, a partire dall’Amarone della Valpolicella Classico 2025 di Bertani, storica cantina del territorio del gruppo Angelini Wines & Estates. Punteggio di 100 su 100 anche per il Brunello di Montalcino Giovanni Neri 2019 di Casanova di Neri e per il Brunello di Montalcino Vigna Montosoli 2019 di Valdicava. Nell’elenco dei 6 vini troviamo anche: il Terlaner Primo Alto Adige 2021 di Terlano, il Valdarno di Sopra Galatrona 2022 di Petrolo e il Toscana Colore 2022 di Bibi Graetz.
Le quattro premiazioni ai quattro professionisti del vino nella sfida al clima
Miglior Vino dell’Anno
L’Amarone della Valpolicella Classico 2015 di Bertani, cantina storica del territorio del gruppo Angelini Wines & Estates si è aggiudicato l’ambito premio del Miglior vino dell’anno.
Miglior Enologo nella sfida al clima
Alessandro Ceretto dell’Azienda Vinicola Piemontese Ceretto si aggiudica il premio Miglior Enologo nella sfida al cambiamento climatico. Uno dei primi a fare la scelta del biologico, fatta nel 2010, che ha riguardato l’intera superficie vitata, 160 ettari situati nelle aree più pregiate delle Langhe e del Roero, comprese le DOCG Barolo e Barbaresco.
Migliore Cantina nella sfida al clima
Alla storica cantina Mastroberardino è andato il Premio Migliore Cantina nella sfida al cambiamento climatico. Un’azienda che continua ad essere un esempio illuminato nel mondo dell’imprenditoria enologica. L’azienda vitivinicola ha infatti confermato il proprio impegno per la sostenibilità, rilanciando la partecipazione al progetto VIVA, Vitivinicoltura sostenibile e ottiene la certificazione del proprio Sistema di Gestione Ambientale secondo la norma internazionale UNI EN ISO 14001.
Miglior Consorzio nella sfida al clima
Il Consorzio del Chianti Classico riceve il premio come Miglior Consorzio nella sfida al cambiamento climatico. Il Consorzio ha lanciato il Manifesto di sostenibilità. Attenzione alla biodiversità e identità territoriale: sono alcune parole chiave alla base del progetto lanciato dal Consorzio più antico d’Italia che festeggia i 100 anni dalla sua fondazione.
Miglior Tecnico nella sfida al clima
All’agronomo friulano Marco Simonit, esperto mondiale di potatura, è andato i premio Miglior Tecnico nella sfida al clima. Come salvare i vigneti dagli effetti del clima impazzito. È il tema che il potatore di vigne più noto al mondo, ha sviluppato nel corso della sue lezione all’università di Harvard, a Boston, uno dei templi internazionale della conoscenza. Il professionista – che vanta consulenze con maison del calibro di Romaneè Conti in Francia, nella Napa Valley in California, in Australia e in tutti i territori più vocati per il vino – è stato fra i relatori del “Vine to mind: decanting wine’s future with data Science & AI” un simposio che ha visto radunati all’università di Harvard luminari del settore enologico, menti pionieristiche della ricerca, manager di grandi aziende vinicole.
( Fonte Insidewine.it )