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Vini, i migliori rossi e bianchi d’Italia: la classifica che unisce tutte le guide

Gentleman, il magazine di Class editori ogni anno stila una graduatoria, sommando i voti delle guide enologiche più importanti. Ecco i migliori 5 di ogni categoria

 

Due super classifiche per i vini

Quali sono i vini migliori in circolazione? Davvero difficile dirlo, anche se ci affidiamo agli esperti. Ogni etichetta, infatti, ha un carattere che può colpire diversamente i degustatori e i critici che poi valutano nelle guide. I pareri, insomma, non sono sempre uguali.

Ma se si uniscono, vino per vino, i punteggi dei libri autorevoli, possiamo anche stabilire un’unica classifica. È proprio quello che fa Gentleman, il magazine di Class editori che ogni anno stila una graduatoria dei vini italiani, prendendo in considerazione i giudizi delle guide enologiche più importanti.

Le due super liste del 2022 (una top 50 per i bianchi e una top 100 per i rossi) sono state elaborate, infatti, sommando i rating di 6 pubblicazioni («Vini d’Italia» del Gambero Rosso, «I vini di Veronelli», «Guida essenziale ai vini d’Italia» di Daniele Cernilli, «Vitae» dell’Associazione Italiana Sommelier, «Bibenda» della Fondazione Italiana Sommelier; «Annuario dei migliori vini italiani» di Luca Maroni).

Se scorrendole, troviamo qualche assente illustre, uno dei motivi può essere, come sottolineato dal magazine, questo: alcune guide non recensiscono etichette di gran fama perché il loro valore è quasi scontato e lasciano così spazio a vini meno conosciuti. Giusto.

Ma, non comparendo il rating di un vino in tutte le sei guide, il punteggio nella Gentleman si abbassa di parecchio. Così l’etichetta non recensita scompare dalla classifica, come successo per il 2022 al Raccontami di Bruno Vespa, Primitivo di Manduria l’anno scorso in sesta posizione.

Una cosa simile poteva accadere pure al Masseto, ignorato dalla Guida di Luca Maroni. Ai redattori, però, sembrava troppo escludere una delle etichette di maggior pregio del nostro panorama. Così hanno fatto un’eccezione. Aggiungendo al rosso toscano un sesto giudizio (quello mancante) pari alla media voto degli altri cinque recensori, che lo ha piazzato in terza posizione.

Ecco, allora, i migliori 5 di ogni categoria, partendo dai vini rossi,  quest’anno sono state prese in considerazione un totale 2.494 bottiglie.

 

 

 

 

Es’19, Gianfranco Fino

Al primo posto della classifica (582 punti) si piazza questo Primitivo di Manduria, definito da Gentleman fuori dal comune. Gianfranco Fino e Simona Natale, infatti, coltivano le vigne (dai 50 ai 100 anni di età) con un cavallo al posto del trattore. È un Igt dal color rosso rubino molto elegante. Al naso prugna, amarena e frutti rossi. Poi ci sono le note balsamiche, di cioccolato e tabacco dolce, di carrubo e, infine, liquirizia. Di grande corpo, è morbido e ricco di tannini vellutati. Qui costa 58 euro.

 

 

Bolgheri Sassicaia 2018, Tenuta San Guido

Al secondo posto ci sono a pari merito due grandi etichette toscane. La prima è il Bolgheri Sassicaia di Tenuta San Guido, l’unica cantina a poter produrre questa Docg. Che è il taglio bordolese più celebre d’Italia ed è uno dei vini più richiesti nel circuito del fine dine. A pensare che all’inizio veniva realizzato solo per consumo familiare, il Sassicaia. È composto per l’80% da Cabernet Sauvignon con un colore intenso, che va dal rosso rubino al granato, a seconda dell’invecchiamento. È un vino corposo, al naso elegante (frutti rosso e di bosco) e al palato secco e armonico. Su Tannico costa 300 euro.

 

 

Solaia Toscana 2018, Marchesi Antinori

Altra etichetta di gran pregio, questo rosso Igt dei Marchesi Antinori. Viene prodotto con selezionate uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Sangiovese dell’omonimo vigneto assolato della collina di Tignanello, nel cuore del Chianti Classico. Dal color rosso rubino intenso, al naso è caratterizzato da note di frutta rossa matura, di spezie e floreali. Al palato è ricco, e avvolgente con tannini morbidi. Prezzo su Tannico: 299, 90 euro.

 

 

 

San Leonardo Vigneti delle Dolomiti 2016

Con questo vino– terzo– ci spostiamo in Trentino dove la cantina San Leonardo produce un rosso (60% Cabernet Sauvignon, 30% Carmenére, 10% Merlot) possente, elegante e pluripremiato. I colori, gli aromi, i sapori delle uve, lasciate maturare per 18/24 mesi in piccole botti di rovere, si fondono creando un vino unico, intenso e molto profondo al gusto. Il 2017 costa 76 euro su Callmewine.

 

Masseto Toscana 2018

Con lo stesso punteggio c’è il Masseto, in terza posizione grazie all’eccezione che abbiamo spiegato sopra. È un rosso secco 100% Merlot che prende il nome dal vigneto dove crescono le sue uve. Un’area di soli 7 ettari a pochi passi da Bolgheri di proprietà della famiglia Frescobaldi. La particolarità di questo cru, che da qualche anno viene vinificato in una nuova cantina, è determinata dall’influenza del mare che con la sua brezza mitiga il processo di maturazione, mentre la luce rifratta si posa sulle vigne.

Poi c’è l’argilla blu del terreno su cui sorgono le viti e che è la memoria degli antichi fondali marini portati in superficie da movimenti tettonici. Vino dedicato alle grandi occasioni, fa 24 mesi di barriques. È l’ideale con carni rosse accompagnate, perché no, da tartufo bianco. Qui costa 900 euro.

 

Montiano Lazio Rosso 2018, Famiglia Cotarella

Quarto si piazza il vino bandiera della famiglia Cotarella, ideato nel 1993 da Riccardo e Renzo. Da qualche anno però sono Dominga, Marta ed Enrica, le figlie, ad occuparsi ufficialmente della cantina che una volta si chiamava Falesco. Considerato sin dalle prime annate uno dei più grandi e innovativi rossi italiani, è composto da uve Merlot (100%) coltivate in una terra tradizionalmente vocata ai bianchi. Lasciato maturare per almeno un anno in barrique di rovere francese, è un vino che si distingue per morbidezza ed equilibrio. Su Tannico costa 48 euro.

 

 

Habemus ‘19, San Giovenale

In quinta posizione, un altro vino laziale. L’Habemus di San Giovenale è stato ottenuto da uve Grenache (40%), Syrah (30%), Carignano (20%) e Tempranillo (10%) cresciute tra i 300 e i 400 metri sopra il livello del mare. Dopo la vinificazione, il vino passa 20 mesi in barriques nuove. Prima di essere commercializzato ha un ulteriore affinamento di 6 mesi in bottiglia. È un rosso viterbese nobile, intenso e potente, con sentori di frutta in confettura, spezie dolci, fiori rossi, grafite, pepe e liquirizia. Prezzo qui: 57 euro.

 

 

Monteverro Toscana Rosso 2018

Con lo stesso punteggio dell’Habemus anche un rosso toscano. La cantina Monteverro, ai piedi del borgo medievale di Capalbio, dà vita a questo premier grand cru maremmano, ottenuto dai vitigni bordolesi classici Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot. Affina circa 24 mesi in barrique e, poi, fa due anni in bottiglia. Qui costa costa 141 euro.

 

 

Villa d’Aosta Chardonnay Cuvée Bois 2019, Les Cretes

Il miglior vino bianco d’Italia, secondo tutte sei le guide, è quest’anno, proprio come nel 2021, uno Chardonnay della Valle d’Aosta, il Cuvée Bois dell’azienda Les Crêtes (589 punti). Dal color giallo dorato, ha un profumo che va dalla frutta bianca e la vaniglia. Qui costa 39 euro.

 

 

Friuli Isonzo Sauvignon Vieris 2019, Vie di Romans

Al secondo posto, un vino dal Friuli Venezia Giulia, regione dominatrice della top 50 dei bianchi (17 i vini presenti in classifica). Il Vieris, a base di Sauvignon blanc e prodotto dalla celebre cantina Vie di Romans, colpisce per la freschezza e l’ampiezza dei profumi. Ma pure per la sua struttura, che seppur esile e morbida in bocca, si adatta a un lungo affinamento e invecchiamento.

Di colore giallo paglierino brillante, al naso offre sentori di frutta tropicale come il pompelmo rosa, accanto a note di erbe aromatiche, frutta a polpa bianca. Al gusto è morbido, fresco, con richiami agli agrumi e frutta tropicale. Su Tannico costa 25,90 euro.

 

Collio Sauvignon Ronco delle Mele ‘20, Venica & Venica

È un bianco intenso e voluminoso questo, prodotto da una realtà nata nel 1930. Ricco di aromi varietali, e affinato in piccola parte in botte di rovere, emana profumi che richiamano la frutta tropicale, gli agrumi e la foglia di pomodoro (ci sono anche sfumature affumicate). Il sorso è corposo e minerale. Il 2021 costa 21 euro su Callmewine.

 

A.A. Chardonnay Lafòa ‘19, Colterenzio

Il Trentino Alto Adige è la seconda regione più presente in questa classifica. Lo Chardonnay Lafòa è un bianco altoatesino intenso e morbido che matura in barrique nuove e usate. Al naso ecco note di fiori alpini, erbe di montagna, burro e frutta secca. Al gusto, invece, è, fresco, cremoso e burroso. Il 2020 costa 15 euro su Callmewine.

 

 

FCO Biancosesto ‘19, Tunella

Ultimo della top 5 è un vino ricavato da uve Friulano e Ribolla gialla. Affinato per 9 mesi in botti, ha un naso complesso con fiori, frutta ma anche spezie, burro e vaniglia. Il sorso pieno, sapido e minerale. Su Callmewine (2020) costa 22,50.

 

 

( Fonte Corriere della Sera )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.