La Sicilia continua ad essere tra le prime regioni, in quanto a produzione vinicola nel nostro paese.
L’emergenza sanitaria da Covid-19, il Dpcm con le restrizioni apportate al settore, il distanziamento sociale, il relativo e prevedibile calo dei consumi interni, di concerto con il deciso aumento della domanda statunitense, ha fatto scendere l’Italia al terzo posto tra i Paesi consumatori.
Il consumatore medio , fortunatamente, beve meno e con maggiore qualità, si registra un vero e proprio boom dei vini biologici e la leadership è da qualche anno nelle mani della Sicilia, che con i suoi 36mila ettari rappresenta il 34% della superficie vitata più estesa d’Italia .
Questi dati sono emersi da una ricerca della Rome Business School, la scuola d’affari a maggior presenza internazionale in Italia, con gli studenti che provengono da 150 Paesi e parte del network Formación y Universidades creato nel 2003 da De Agostini e dal Gruppo Planeta.
Per quanto riguarda i consumi di vino , lo studio evidenzia nel 2019 il forte progresso di Sicilia (+2.4% al 45.5%) e Sardegna (+1.4% al 49.4%), che sono comunque in fondo alla lista per penetrazione di consumo. Tra le regioni invece con i consumi più importanti, si nota un calo dell’Emilia-Romagna (-1.4% rispetto al 2018, al 61.1%), che comunque resta la prima regione italiana in questa classifica.
