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Wildbacher

Il Wildbacher ha una storia complessa che vogliamo raccontarvi…

 

Il nome Wildbacher prende origine da una regione situata nelle campagne di Deutsch-Landberg, in Austria, nella Stiria Occidentale, chiamata Schilchergegend, ossia “zona del vino brillante” e corrisponde al distretto dove era inizialmente coltivato, significa letteralmente “torrentello selvaggio, non imbrigliato”, una profezia per il suo carattere inquieto.

Da quelle terre, due secoli or sono, il vitigno giunse a Susegana, nella Marca Trevigiana, l’unica zona d’Italia dove ha trovato ospitalità.

Anche se forte e rustico, non era ancora considerato pregiato. Consentiva, tuttavia, ai contadini veneti di coltivarlo dove altri non avrebbero resistito.

Ma le difficoltà per il Wildbacher non erano finite: i colli della Marca Trevigiana si dimostravano particolarmente adatti alla produzione di Prosecco, di vini bianchi e di pochi rossi di pregio.

Il rustico vitigno d’origine stiriana venne, così, relegato nel dimenticatoio, destinato a rimanere ai margini meno illustri dell’enologia locale.

Fortunatamente, se ancora oggi si parla di Wildbacher per descriverne i pregi e raccontarne la storia è grazie a Martino Zanetti, estimatore di vini sinceri, imprenditore accorto e produttore appassionato, che ha voluto scommettere su quei rari filari scoperti per caso nella sua tenuta.

Affidando ad agronomi esperti il compito di studiarli e ai suoi enologi quello di creare le condizioni migliori per assecondare le inclinazioni di un vino così esclusivo, il Wildbacher ha potuto esprimersi in tutto il suo prestigio, regalando colori e profumi sbalorditivi.

Sin dal principio si è ben adattato al clima di queste colline intorno a Susegana, su terreni morenici con suoli argillosi e calcarei, presentando caratteristiche organolettiche assai diverse dai suoi principali territori di origine. In Stiria, i vini sono di un colore rosso poco intenso, dal gusto piuttosto acido e poco tannico. Oggi è infatti utilizzato per la produzione di un vino rosato chiamato Schilcher.

In Italia le prime sperimentazioni di vinificazione in purezza, invece, risalgono ai primi anni Cinquanta, presentando vini dalla spiccata piacevolezza nei profumi, dal carattere deciso, tannici e dai ritorni ammandorlati. Il suo aspetto è caratterizzato da un grappolo serrato di piccole dimensioni, cilindrico, con una foglia medio-piccola, orbicolare e trilobata. L’acino è piccolo, sferico, dalla buccia consistente, ricca di pruina e di colore blu, quasi nero.

È un vitigno per niente semplice, piuttosto rustico e di non facile adattamento, ha una maturazione tardiva e la sua produttività è scarsa e poco costante, causa anche della forte sensibilità alle avversità atmosferiche e la poca resistenza all’attacco delle muffe, per questo motivo predilige siti ventilati e ben esposti.

 

Il vino si presenta di colore rosso rubino scuro, intenso e di grande concentrazione. Al naso apre su intensi riconoscimenti di frutti di bosco maturi, in bella evidenza ribes nero e more selvatiche, accompagnati da un bel floreale di viola appassita, un sottofondo vegetale di felce, e nel finale piacevoli richiami di spezie scure e soffi balsamici. La bocca è caratterizzata da una struttura decisa, morbida e ben determinata, dotato di una raffinata nota acida e da tannini vigorosi ben integrati alla massa. Chiude sapido, giustamente equilibrato. Un anno in botti di rovere. Si abbina perfettamente a un carrè di maialino con senape o piatti tipici come gnocchi con Gorgonzola e radicchio trevigiano.

LE DUE AZIENDE PRODUTTRICI

Collalto
Via XXIV Maggio, 1
31058 Susegana (TV)
Tel. 0438 738241
www.cantine-collalto.it
cantina@cantine-collalto.it

 

 

 

Col Sandago
Via Barriera, 41
31058 – Susegana (TV)

Tel. +39 0438 64468

info@colsandago.it