I dazi ancora non ci sono, ma ettolitri di vino sono già bloccati nei porti

Mercoledì finalmente si saprà cosa farà Trump. Ma gli importatori americani hanno intanto fermato gli acquisti. Milioni di bottiglie nei container negli scali liguri

Il presidente Trump ha chiamato il 2 aprile “il giorno della Liberazione”. Il momento in cui saranno svelate le strategie americane sui dazi.

Al Vinitaly, che inizia il 6 aprile, i produttori di vino avranno finalmente un numero con il quale confrontarsi ma, soprattutto, potranno parlare con i più importanti compratori statunitensi. Sarà per tutti loro una liberazione dall’incertezza e si avrà finalmente la percezione di come andranno gli ordini.

Nelle ultime settimane, ci dicono Paolo Valle e Demis Ermacora, presidente e vicepresidente del consorzio Friuli Colli Orientali, gli ordini si erano fermati: chi compra e deve rivendere vino negli States, se sa che c’è una tassa, acquista il minimo indispensabile.

Nei porti del Tirreno, da Livorno a Genova, ci sono milioni di bottiglie ferme nei container. Non sono partite per non arrivare, dopo 28 giorni di navigazione, ad essere sdoganate con tutt’altro prezzo rispetto al preventivato.

Il consorzio rappresenta 217 imprenditori: dei 90mila ettolitri prodotti, un 20% prende la via dell’America. Il dubbio è che eventuali dazi – chissà se al 20 o al 200% – alla fine non facciano che danneggiare il consumatore americano, che nelle intenzioni dovrebbero invece proteggere.

I costi di produzione sono incomprimibili. A modificarsi sarà il prezzo sullo scaffale USA.

Un +20/30% potrebbe essere riassorbito dalla logistica. Quando dopo il covid il costo dei container era quadruplicato, non ci fu questo tracollo nelle vendite, continua Valle.

I vini friulani sono di tante varietà e di fascia medio-alta, più flessibili alle fluttuazioni del mercato. Da imprenditore, conclude, la peggior cosa è l’incertezza che obbliga il vino a restare fermo in dogana e paralizza chi fa l’ordine.

Incertezza che per fortuna, a breve, dovrebbe terminare. In un senso o nell’altro.

( Fonte Rainews.it )