La Popillia devasta il vigneto sperimentale alla Cassina Ferrara
Disastro «ecologico» al vigneto sperimentale, appena nato e con il quale si voleva riportare l’antica produzione del vino a Saronno: in questi giorni è arrivata la popillia japonica, il coleottero mangiatutto chiamato anche «scarabeo giapponese», che ha completamente invaso l’area che si trova ai margini del Parco del Lura, con danni forse irreversibili alla coltivazione delle vigne.
Quella di Saronno è una delle zone più colpite dalla infestazione e gli insetti – giunti a migliaia letteralmente nel giro di pochi giorni – hanno distrutto quasi tutte le foglie delle pianticelle che stavano proprio in questo periodo iniziando a crescere. Ad accorgersi dell’accaduto e a dare l’allarme alcuni residenti nelle vicinanze, che si sono trovati la popillia anche nei loro giardini e sulle loro piante. Ma non è un problema circoscritto solo all’area nord di Saronno, segnalazioni della invadente presenza di questo insetto giungono infatti anche da altri quartieri cittadini, addirittura al di là del centro storico, verso la periferia sud dove proprio negli ultimi giorni sono stati trovati diversi esemplari. Situazione decisamente preoccupante, ora al vaglio sia delle autorità comunali che regionali per gli eventuali interventi di disinfestazione.
Ma ormai tutto il territorio sembra essere invaso: la popillia è infatti già presente in diverse località della zona, da Turate a Rovello Porro nel vicino comasco, alla limitrofa Misinto nella confinante provincia di Monza e Brianza.
Tornando al vitigno sperimentale di Cassina Ferrara, in via Togliatti, che si trova accanto a Cascina Paiosa futura «club house» all’ingresso del Parco Lura, i danni appaiono consistenti e, purtroppo, le foglie delle viti risultano particolarmente ghiotte per questo insetto originario del Giappone e arrivato in queste zone della Lombardia, ma praticamente a minacciare le colture di mezza regione. A Saronno la produzione del vino era tipica nei secoli scorsi (del vecchio vitigno di Cascina Paiosa ci sono tracce in documenti datati addirittura 1722) e si era interrotta un secolo dopo per una malattia che aveva colpito i vitigni: alla rinascita della coltivazione della vite Comune e Parco Lura hanno destinato un’area di mille metri quadrati, con un progetto da cemtomila euro, anche se ora serviranno probabilmente stanziamenti ulteriori per nuove piantumazioni dopo il passaggio devastante della popillia.
Che è particolarmente vorace e, non avendo predatori naturali dai quali difendersi, si sta riproducendo a dismisura. Una vicenda al vaglio anche di Regione Lombardia: «Si tratta di un insetto – ricorda l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Fabio Rolfi – assolutamente innocuo per le persone, ma che crea grandi problemi nei giardini e negli orti. Abbiamo avviato un piano per contrastarne la diffusione in maniera massiccia. Al momento ne è segnalata la presenza nelle province di Varese, Milano e Pavia». Anche la regione dunque dichiara guerra al killer delle piante.
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