CHIETI – Il Montepulciano si conferma il vino di maggiore appeal, ma piacciono anche i bianchi autoctoni: è quanto emerso da due giorni di trattative con i compratori esteri – 560 appuntamenti in un giorno e mezzo di incontri business to business – a conclusione dell’Evento Wine del Siaft 5, promosso dall’Agenzia di Sviluppo della Camera di Commercio di Chieti nel centro espositivo dell’ente camerale.
Il numero degli incontri, molti di più rispetto ai 400 previsti, conferma la validità dell’iniziativa. Apprezzati dagli espositori il centro espositivo dell’ente camerale e il buon lavoro dei sommelier. La sorpresa sono state le visite alle aziende, non inserite nel programma, ma richieste a gran voce dai buyer esteri e prontamente allestite dall’organizzazione. Oltre al consueto interesse per il Montepulciano, la delegazione giapponese ha prestato grande attenzione ai vini bianchi che cominciano a imporsi a dimostrazione che i risultati dell’evoluzione nel mondo enologico abruzzese raccoglie i primi frutti e comincia a scalzare il monopolio di Veneto e Friuli.
“Il vino del centro sud si sta riscattando – spiega il presidente Ais Abruzzo, Associazione italiana sommelier, Gaudenzio D’Angelo, partner dell’evento – L’estero comincia a chiedere la tipicità: i vini autoctoni sono il pezzo forte. “La tendenza dei compratori esteri che ho conosciuto in questi giorni- dichiara Chiara Ciavolich, erede e titolare dell’omonima azienda di Miglianico (Chieti) – è la richiesta di qualità e tradizione. Molti buyer inglesi e danesi hanno voluto visitare l’azienda di famiglia. Il vino più attraente resta il Montepulciano, mentre il Cerasuolo piace di più agli Usa, presenti nell’edizione dello scorso anno”. Soddisfatto per l’organizzazione e l’agenda degli incontri anche Giovanni Chiavaroli, direttore dell’azienda Marramiero di Rosciano (Pescara). In cantina ha avuto la visita di un selezionatore che cura anche il mercato cinese. “
Questa edizione è stata un buon tasting – commenta – che ha confermato Cina, Giappone, Russia, insieme al nord Europa, mercati appetibili per i nostri vini. E il lavoro è stato facilitato dal fatto che i buyer avevano le idee chiare: richiesta sia la linea classica dei vini per tutti i giorni sia la linea selezione”. “Siaft nasce come progetto di rete – commenta Vito Signati, direttore del Cesp, Azienda speciale della Camera di Commercio di Matera e ideatore del Siaft – che propone all’estero il “made in. L’obbiettivo raggiunto è fare internazionalizzazione attirando il mondo in Italia grazie a un’azione di networking di 17 Camere di Commercio che dimostrano così il loro concreto dinamismo”.
( Fonte Ansa )