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AMARONE TOMMASI 1969 AVERE 50 ANNI E DIMOSTRARNE 10

Durante una serata conviviale, che si ripete ormai da tre anni ( leggi qui edizione 2018 )  di cui ne scriverò a breve, tra i vini in degustazione ho voluto regalare a me stesso ed agli amici intervenuti, una probabile emozione.

 

 

 

Rigorosamente alla cieca, ho proposto un amarone della Valpolicella dell’azienda Tommasi, datato 1969, ovvero mezzo secolo di invecchiamento . Ho usato un cavatappi a doppia lama, ma il tappo si è ugualmente spezzato ed a quel punto le mie aspettative hanno incominciato a vacillare.

 

 

Versato il vino, senza decantarlo, per il timore di alterarne le proprietà, in quanto convinto che arieggiare in maniera “ violenta “ un vino cosi’ datato sia controproducente, come voler far correre i cento metri ad un vecchietto.

 

 

 

La scelta è stata azzeccata, nel bicchiere era di un bel rosso granata chiaro, leggero accenno di aranciato sull’unghia ; naso splendido ancora fresco, vivo e pimpante, con il passare dei minuti evolveva positivamente nel bicchiere ; in bocca armonico, molto fine, non opulento come possono risultare oggi tanti amaroni , tannini setosi, grande “ souplesse “ da brividi, armonico, equilibrato, personalmente mi sono “ emozionato “, ma anche i convenuti al banchetto non hanno potuto trattenere il loro apprezzamento, ben prima di svelare l’arcano.

 

 

Tartufi direttamente da Acqualagna serviti alla cena

 

Quando abbiamo scoperto la bottiglia, lo stupore e la meraviglia da parte di tutti, è stata grande, quasi incredibile poter trovare un vino in questo stato di forma dopo mezzo secolo di vita.

 

Mi è sorta spontanea una riflessione, alla quale forse non riuscirò a dare risposta : ma i vini , nel caso specifico gli amaroni , degli ultimi 15/20 anni riusciranno a sfidare il tempo come questo capolavoro assoluto della nostra enologia ?

 

Questi sono vini che raramente si incontrano nella vita di ognuno, perchè difficilmente potremo trovarli in queste perfette condizioni di conservazione, non vi era nemmeno fondo nella bottiglia, veramente un capolavoro, un Top Wine, inclassificabile data la sua età, ma se vogliamo assegnargli un punteggio allora bisogna porre l’asticella a 99/100.

 

Perchè, qualcuno si chiederà 99/100 e non 100/100 ? Questa è una questione personale di chi scrive, perchè convinto che nel mondo possano esistere vini migliori di questo ed oltre i 100/100 non possiamo andare !

 

A parte queste sottigliezze personali, devo ringraziare la Famiglia Tommasi per avere creato nel lontano 1969 questo capolavoro della nostra enologia, che è riuscito ad emozianarmi/ci, non succede tutti i giorni, ma poche volte nella vita !

Chapeau !!

Roberto Gatti