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La classifica dei vini italiani più costosi

La Top 10 stilata da Wine Searcher è un’ode alla tradizione della viticoltura del Belpaese con Sangiovese e Nebbiolo a farla da padroni.

 

Wine Searcher ha stilato la classifica dei dieci vini italiani più costosi basandosi sulla media dei prezzi on-line delle diverse annate. Il risultato è un duetto tra Toscana e Piemonte, un valzer tra Sangiovese e Nebbiolo che si alternano implacabili lasciando spazio solo a una rapida sortita sui Colli Orientali del Friuli per il Refosco di Miani Clavari che si posiziona nono.

Una vera a propria ode alla tradizione in cui troviamo il Monfortino di Giacomo Conterno in primissima posizione seguito dal Brunello Case Basse di Gianfranco Soldera, per poi subito tornare in Piemonte con il Barbaresco di Roagna, Crichet Paje.

Il quarto posto di Masseto racconta l’innovazione dei Super Tuscany che si è fatta tradizione e rappresentazione della viticoltura italiana nel mondo, capace di valorizzare non solo i vitigni autoctoni ma anche i vitigni internazionali.

Ancora Piemonte in quinta, sesta e ottava posizione con i Barolo Piè Franco Otin Fiorin di Giuseppe Cappellano, il Brunate Riserva di Giuseppe Rinaldi e il Pira Riserva di Roagna. La settima posizione premia ancora la Toscana di Gianfranco Soldera, questa volta con il Case Basse IGT. La classifica chiude tornando ancora nel nord Italia a Castiglione Falletto per il Barolo Le Rocche di Bruno Giacosa, calato nel prezzo rispetto alla stessa lista dello scorso anno passando da una media di 670 a 649 dollari a bottiglia.

 

 

La classifica racconta anche un altro aspetto meno evidente del mondo del vino: il collezionismo. I vitigni che vi si trovano rappresentati sono tra quelli con il maggior potenziale di longevità e conseguentemente rappresentano un interessante investimento per i potenziali compratori, andando a influire sul prezzo non solo delle annate più vecchie ma anche delle ultime uscite.

( Fonte Adnkronos )

 

Annotazioni a margine

Ricordo una intervista al Maestro/Enologo Giacomo Tachis, il padre di grandi vini quali Sassicaia, Turriga ecc., il quale dichiarava che a suo avviso nessun vino può costare piu’ di 15/20 euro se valutiamo il valore intrinseco del contenuto di una bottiglia di vino.

Perche’ allora certi vini hanno raggiunto queste cifre folli ? Perche’ la domanda supera di gran lunga l’offerta e perchè questi vini ( per molti ) rappresentano  ” uno status simbol “, e mille altri motivi !

Credo fermamente che in Italia, come in ogni parte del mondo, si possa bere altrettanto bene senza spendere queste cifre folli, alla fine degustiamo del buon vino e non certamente il ” blasone ” e la ” fama ” dell’etichetta !

Questo commento è ovviamente una provocazione, ma è esattamente cio’ che penso, non solo nel settore enologico ma anche in altri contesti !

Buone degustazioni !

Roberto Gatti

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.