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La vendemmia in Champagne

Nonostante l’inizio d’anno particolarmente impegnativo e la bassa resa (30% del potenziale di coltura persa) a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli, la vendemmia in Francia sta raggiungendo livelli elevati di qualità, regalando grandi soddisfazioni agli Champenois.

photo by Leif Carlsson

Il bilanciamento zuccheri/acidità e i primi aromi che seguono la fermentazione danno fiducia.

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“Dopo un anno di eventi meteorologici estremi, ci siamo sentiti sollevati nel raccogliere uve sane con una buonissima maturità”, commenta Florent Roques-Boizel, erede di Champagne Boizel, storica maison fondata nel 1834 a Épernay, Regione della Champagne-Ardenne –

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Il 2016 rimarrà nella memoria come un anno molto difficile nei vigneti: gelo e grandine nel mese di aprile sono stati seguiti da forti precipitazioni nel mese di giugno durante la fioritura. Poi abbiamo avuto uno dei più secchi e caldi agosto degli ultimi anni. Fortunatamente nei primi giorni di settembre il bel tempo e le temperature più basse hanno contribuito a un’ideale lenta maturazione delle uve, preservando buoni livelli di acidità”.

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Il Comité Champagne, creato a Epernay dalla legge francese del 12 aprile 1941 e che riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison di Champagne, temeva che il gelo e la forte pressione della peronospora avrebbero avuto conseguenze pessime sui volumi disponibili in vendemmia e sulla qualità degli champagne. La pluviometria è cresciuta di due volte rispetto alla media degli ultimi 20 anni e la fioritura si è conclusa a fine giugno con una decina di giorni di ritardo.

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“Il 2016 è stato caratterizzato da enormi differenze di maturità tra i vitigni – continua Florent Roques-Boizel – Il Pinot Meunier e il Pinot Noir sono maturati ben prima dello Chardonnay. I primi grappoli hanno mostrato una splendida maturità unita a perfette condizioni. Per quanto concerne il Pinot Nero di Reims, di Mailly e Bisseuil, abbiamo dovuto aspettare ancora qualche giorno per ottenere una perfetta maturazione, con condizioni climatiche ideali, calde ma non eccessive. Infine, per lo Chardonnay, abbiamo iniziato durante gli ultimi giorni di settembre, dapprima a Chouilly, Mesnil sur Oger, Vertus e presso gli altri villaggi sparsi sulla Cote des Blancs e Avize. Ora dovremo aspettare la degustazione dei vini fermi di gennaio per confermare la nostra prima impressione positiva”.