La meta è vicina
Il biossido di zolfo consente una maggior durata ma può provocare allergie
CATANIA – Un progetto di ricerca denominato SO2SAY è riuscito a ridurre al minimo l’anidride solforosa nel vino rosso. Nel quadro del suddetto progetto di ricerca, i partner impegnati tra cui l’Università olandese di Wageningen, hanno sviluppato un processo per la stabilizzazione del vino rosso, che non è basato sul biossido di zolfo, ma su estratti naturali. Finalmente, forse presto, potrà sparire l’etichetta “contiene solfiti”.
I partner del progetto, peraltro finanziato dall’UE, hanno sviluppato una strategia per sostituire l’anidride solforosa e i suoi sali nei prodotti alimentari, tra cui il vino. Certamente, i nuovi additivi naturali dovranno assicurare la stessa durata del prodotto, come i solfiti, ed inoltre non dovranno alterare il sapore, l’odore e l’aspetto. I test di immagazzinamento per controllare la conservazione sono tuttora in corso.
Com’è noto, il biossido di zolfo riesce a determinare nei prodotti alimentari una durata più lunga, ma può però provocare effetti indesiderati, in particolare nel caso di chi soffre di allergie.
L’uso di anidride solforosa (SO2) è una pratica comune nell’industria alimentare. La SO2 prolunga l’utilizzabilità dei prodotti come vino, patate o frutta secca. Previene la fermentazione secondaria e ha un effetto anti-ossidante, in modo che l’azione enzimatica, venga ridotta. Ma oltre a questi effetti positivi, la solforazione dei prodotti alimentari nasconde anche pericoli come la possibilità di attacchi allergici. I produttori di vino e cibo sono da tempo alla disperata ricerca di alternative, anche perché un solo bicchiere di vino che può contenere 10 mg di SO2 per litro può scatenare una crisi allergica.
All’interno del progetto SO2SAY che, si diceva, finanziato dall’UE, i nove partner provenienti da quattro paesi europei e Israele, hanno sviluppato una strategia per sostituire l’anidride solforosa e i suoi sali nei prodotti alimentari, tra cui il vino. La sfida che si sono trovati davanti nel raggiungimento di una durata paragonabile per i prodotti alimentari che sono privi di solfiti è anche quella di evitare i cambiamenti in odore, il sapore e l’aspetto. Oltre al prezzo, il gusto è senz’alcun dubbio il criterio principale per l’acquisto di un vino. A seguito delle prove di degustazione con un numero rappresentativo di tester in Gran Bretagna, Spagna e Germania, il nuovo vino è stato giudicato altrettanto positivamente in un confronto con vini di riferimento di alta qualità.
Il sito di riferimento è : http://www.so2say.eu/
( Fonte qds.it )