Il ministro De Castro ha aperto il confronto con i produttori italiani. La riforma del vino sul tavolo europeo
KREMS Sulla riforma del mercato del vino in Europa il ministro delle politiche agricole e forestali Paolo De Castro ha deciso di lanciare un profondo dibattito nella filiera e dare la parola ai produttori italiani. Nel contempo De Castro coglier l’occasione della riunione, il prossimo giugno in Spagna, dell’Organizzazione internazionale per il vino e la vigna (Oiv), per prendere atto della posizione della Commissione europea, quella dei partner comunitari e non ultimo dei paesi extra-Ue.
Il tema della riforma del mercato vitivinicolo europeo e emerso a Krems, centro universitario bagnato dal Danubio nel Nord dell’Austria e circondato da una regione a grande vocazione vitinicola, dove il presidente di turno dei ministri dell’agricoltura dell’Ue, l’austriaco Josef Proell, ha invitato i colleghi europei ad una riunione informale sui grandi temi sul tappeto.
Proprio sul vino e apparso chiaro che bench i singoli paesi non abbiano ancora precisato le loro strategie, le posizioni e gli approcci divergono.
Da uno scambio di idee con i cronisti la posizione piu contrastante e emersa dal ministro dell agricoltura tedesca, Horst Seehofer, secondo cui non buono il progetto di riforma della Commissione europea per il settore del vino, troppo vicino all’approccio americano.
Il testo sulle opzioni di revisione del settore non comunque ancora ufficiale e la sua presentazione stata confermata ieri per il prossimo 22 giugno. Seehofer ha anche aggiunto: Non sono favorevole n ai trucioli di legno nel vino n allo zucchero, bisogna puntare sulla qualit. La sua posizione interessante in quanto il negoziato sulla riforma si concluder probabilmente all’inizio del 2007 sotto la presidenza tedesca della Ue.
Il ministro francese Dominique Bussereau ha avuto invece un commento pi sfumato e di attesa precisando che nella bozza sulle opzioni di riforma ci sono delle idee interessanti, ma al momento aspetta di conoscere la risposta di Bruxelles alla richiesta di Parigi di distillare quattro milioni di ettolitri di vino.
Dalla delegazione spagnola venuto un chiaro rifiuto, sia a quella che hanno definito una politica di demolizione del comparto, sia ad una politica di sradicamento dei vigneti. Madrid pronta a vincere la battaglia della concorrenza ma ritiene che debbano essere ben chiari i limiti per la concessione di aiuti al settore per evitare distorsioni di concorrenza.
Anche il ministro dell’agricoltura portoghese Jaime Silva si pronunciato contro lo sradicamento delle vigne e ha detto che sarebbe necessario una proroga di sette anni per le misure di riconversione.
I partner europei del centro nord della Ue, produttori e non produttori di vino, hanno messo in evidenza il costo eccessivo della distillazione: fondi che a loro parere potrebbero andare almeno in parte alla promozione del prodotto europeo. Lo hanno sostenuto con forza, sottolineando la necessit di mettere l’accento sulla qualit, il presidente del consiglio Proell, e i ministri lussemburghese Fernand Boden e olandese Cees Veerman.
(Fonte La Gazzetta del Sud )