Home News Caro Zaia, cari ministri iniziate a fare squadra: salvate il «soldato Vignola»

Caro Zaia, cari ministri iniziate a fare squadra: salvate il «soldato Vignola»

Non c peggior vizio della politica che lo stancante rito degli annunci e delle chiacchiere, rito odioso per chi abituato a declinare la propria esistenza attraverso la faticosa ma salvifica ossessione delloperativit. Problema, impegno, soluzione: un filotto virtuoso pi da imprenditore che da politico, ma se vero che la societ non unazienda non nemmeno pensabile che il


mondo dei produttori – che la politica la mantiene – non debba ottenere una risposta quando in ballo c la stessa sopravvivenza dellimpresa. Se, uno per tutti, Luciano Benetton, dopo aver saggiato lin-operosit e le stanche liturgie del parlamento giur di non farsi pi vedere tra i corridoi dei passi perduti, ci sono imprenditori che dalla politica ricevono delusioni molto pi pesanti di quelle patite dallicona del mondo a Colors e rischiano di perdere tutto.


E il caso – paradossale e purtroppo non unico – di Salvatore Vignola, la cui vicenda stata raccontata domenica dal collega Federico Nicoletti sul Corriere del Veneto. Una storia esemplare di come il Nord Est dellinnovazione e dellinvenzione di Pil sappia decollare con la brillantezza dei suoi progetti e di come lo Stato lo sappia puntualmente affossare. Riassunto. La Oliver Ogar di Montebello Vicentino di Salvatore Vignola e di Luciano Perdomini, azienda di biotecnologie e apparecchiature per lenologia, 30 dipendenti e 9,3 milioni di ricavi nel 2009, si vede approvato e finanziato nel dicembre 2007 un progetto rivoluzionario che ha nel nome il suo segreto: Lievita. Lidea: la possibilit di creare per ogni grande vino – dallAmarone al Chianti al Barolo – un lievito su misura il cui principio estratto dalluva stessa e viene colvitato biotecnologicamente. Un lievito doc contro quelli indistinti realizzati dalle multinazionali. Tradotto: il massimo della filosofia del terroir , il vino legato al territorio, lesaltazione del Made in Italy.


La messa in produzione costa 7 milioni di euro, 5 dei quali finanziati dal Ministero dellUniversit e della Ricerca scientifica (800 mila a fondo perduto, la rimanenza a tasso agevolato). Il decreto viene firmato il 25 febbraio 2008 e la Oliver Ogar, con sede a San Giovanni Lupatoto nel Veronese, si mette subito al lavoro per realizzare limpianto costruendo uno stabilimento a Montebello. Tanto i soldi sono sicuri, prima o poi arriveranno. E soprattutto i clienti ci sono gi, il prodotto venduto ancor prima di uscire dalla fabbrica. Ma nonostante la certezza dei profitti delloperazione – che fra laltro prevede lassunzione di dieci ricercatori neolaureati – soldi da Roma non ne arrivano. Nemmeno per la tranche di lavori gi eseguiti. Tutto tace. Una barriera burocratica. Lazienda scrive al ministro Scajola, alla presidente di Confindustria Marcegaglia, al neoministro Galan, perfino a Berlusconi. Tutti, cortesemente, rispondono. Ma nulla si muove. E dopo aver anticipato 4 milioni di euro la Oliver Ogar non ce la fa pi, costretta a bloccare altri progetti di sviluppo: le banche mordono, temono addirittura che il finanziamento statale sia finito fra i tagli della manovra.


Scrive Vignola in unaccorata lettera a Berlusconi: Fa pi notizia un imprenditore che decide di mollare tutto, magari con una scelta estrema, o chi cerca civilmente di esistere nonostante tutto giri contro e nessuno, banche e istituzioni, muova un dito per consentirgli di ricevere quanto dovuto?. Giriamo la domanda ai quattro ministri veneti e al governatore Luca Zaia, chiedendo loro come primo atto del tanto decantato fare squadra la soluzione del caso Vignola. Le chiacchiere, come si sar ben capito, stanno a zero. La potenza di fuoco della rappresentanza veneta a Roma porti a casa il suo primo tangibile risultato: salvare il soldato Vignola. E magari, un po alla volta, tutti quelli come lui.


( Fonte Corriere del Veneto )


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>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.