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CROLLANO I PREZZI DEI GRANDI VINI FRANCESI

 


 


PARIGI – Anche i vini francesi, i grandi “crus”, sono vittime della crisi economica che in Francia ha gi messo ko il settore immobiliare. Ed il mercato crolla: successo all’annata pi prestigiosa degli ultimi tempi, quella del 2005. Un “premier cru” di Bordeaux che si vendeva a pi di 1.000 euro la bottiglia fino allo scorso luglio, sul mercato londinese oggi non costa pi di 500 euro. Insomma, dopo l’esplosione delle “bolle” immobiliare e speculativa in Francia, ora tocca anche a quella del vino.


 


Naturalmente si parla dei vini che meritano la definizione di grandi “crus”, prodotti straordinari e in alcuni casi unici, sia per provenienza (hanno questa denominazione concessa ufficialmente soltanto alcuni vigneti di qualit superiore), sia per annata. Si tratta di etichette mitiche come Cheval-Blanc, Palmer, Yquem, Haut-Brion, Ducru-Beaucaillou: tutti prodotti che si quotano come in Borsa e i cui prezzi seguono spesso la curva del Dow Jones newyorkese.


 


Bottiglie di Mouton e di Latour 2008 quindi a 100 euro ad esemplare quest’anno? Non impossibile. Gli esperti parlano di “crollo epocale” con prezzi in calo del 20%-30% per i “cru” medi (venduti intorno ai 10-20 euro alla bottiglia) e fino al 40-50% per i pi noti “chateaux”. Calo che sembra destinato a durare. Qualche esempio. In sei mesi la quotazione di uno Chateau-Lafite-Rothschild passata da 1.200 euro a 600. La Revue du vin de France registrava di recente uno chateau Sociando-Mallet 2006, uno dei pi grandi Haut-Medoc, a 25 euro. Sono i grandi vini che dettano le tendenze, spiegano ancora gli esperti.


 


“Se gli altri chateaux vogliono vendere, tutti dovranno abbassare il prezzo” osserva su Le Journal du Dimanche Francois Leveque, presidente del Sindacato dei broker di Bordeaux. Questo vuol dire innanzi tutto grandi affari per gli amanti del buon vino che possono approfittare del crack.


 


E’ quanto succede sul sito di riferimento 1855.com dove, dalla mezzanotte di ieri, scattata l’operazione “Bordeaux CAC 40” con una trentina di etichette 2006 vendute a prezzi promozionali: una bottiglia di La Dame de Montrose di Saint-Estephe venduta a 14,95 euro invece di 21,50 mentre un Senejac del 2006 (un Haut-Medoc) a 8,95 euro invece di 15,55. 


 


( Fonte Ansa )


 


Annotazioni di Winetaste


 


Finalmente !! La prima frase che mi uscita dalla bocca, dopo avere letto questa notizia stata : FINALMENTE, ERA ORA !


Sono anni che scrivo, e ne sono fermamente convinto che nessun vino, per tanto buono e di alta qualit possa essere, possa costare queste cifre FOLLI.


Ma queste cifre folli sono state raggiunte per il semplice risvolto commerciale della domanda e dell’offerta : quando sul mercato ci sono tanti ricconi ( o ancora peggio dei poveretti ) che, non sapendo dove buttare i loro soldi ( facessero un p di beneficenza….!! ), inseguono bottiglie di vino blasonate, inevitabile che i prezzi possano salire a dismisura. Un argomento che , per chi vi scrive, trito e ritrito, e trovandomi a degustare vini anche molto costosi, per mia fortuna gratuitamente durante le sessioni di Concorsi enologici, e per il lavoro che mi trovo a svolgere, posso dire che effettivamente ci sono vini che hanno una ( forse due… ) marcia in piu’, ma che sicuramente non valgono ( per quanto contenuto effettivamente nella bottiglia ) piu’ di 20/30 euro. In questa affermazione sono suffragato da un autorevole parere, di un personaggio che ha segnato la storia e la svolta dell’enologia moderna italiana, il dott. Giacomo Tachis, al quale tutti noi appassionati credo dobbiamo qualcosa.


Detto questo, mi fa molto piacere che la bolla speculativa, che durava ormai da troppi anni si sia sgonfiata, sulla spinta di questa crisi, come spero avvenga in tanti altri settori e non solo in quello del vino.


Una crisi dalla quale usciremo tutti quanti piu’ ridimensionati, con i piedi piu’ ancorati a terra, con la voglia di ritrovare le cose ed i valori piu’ semplici della vita, tralasciando ( ed insegnandolo alle nuove generazioni ) di rincorrere l’effimero, il superfluo, come avvenuto dagli anni ’70 ad oggi.


Finalmente…. era ora !!


Roberto Gatti


24-03-2009

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.