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Cultura, storia e territorio. Quando il Valtidone Wine Fest fa informazione

Non solo vino, brindisi e aperitivi; il Valtidone Wine Fest unisce ad ogni suo appuntamento significativi momenti di approfondimento, che coinvolgono operatori del settore, esperti e studiosi.

 

 

 

( i magnifici vigneti del Castello di Luzzano )

 

Anche lo scorso fine settimana, la tappa di Ziano della più importante rassegna del vino piacentino ha proposto agli intervenuti un seminario di degustazione di vini e prodotti tipici, dal titolo “Terre di Malvasa. Tra economia e storia”, che, grazie a dati, cenni storici e immancabili assaggi e abbinamenti, ha regalato una completa e affascinante panoramica sulla Malvasia.

 

 

Tra i relatori, Roberto Miravalle, Presidente Consorzio Vini DOC dei colli piacentini, ha introdotto da un punto di vista storico, la Malvasia, che deriverebbe il suo nome da moni emvasis – storpiato in Malvagia dai veneziani – il porto sul Peloponneso dove i mercantili della Serenissima si difendevano dalle flotte turche. Qui, i mercanti veneziani importarono, prima di introdurli in Italia, i vini dolci cretesi, che presero poi il nome dal luogo di provenienza, Malvagia appunto. Tra i tanti tipi di Malvasia che si diffusero in Italia, una si ammantava di un nome storico: Candia, l’antica capitale di Creta.

 

 

( da sx Il V.Sindaco di Ziano Sig.ra Rossana Fornasier ; Roberto Gatti ; la titolare del Castello di Luzzano Sig. Giovannella Fugazza, produttrice di ottimi vini )

Di questa, i colli piacentini diventano la maggior area di produzione. E proprio sulla Malvasia di Candia aromatica si è concentrato l’intervento di Maurizio Zamboni dell’Istituto Frutti-viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza: “Nei colli piacentini – ha sottolineato – si riscontra la più alta concentrazione di questo vitigno con circa 1000 ha (Istat 2010)”, quasi 10 volte in più della media delle altre province emiliane. La diversità della conformazione del territorio tra le varie zone attribuisce inoltre caratteristiche diverse ai vitigni e al vino prodotto; le “Terre della Valtidone” (suoli argillosi e calcarei) conferiscono al vino prodotto “sentori agrumati e di frutta candita”. E proprio lo stretto rapporto tra territorio e vino è stato al centro anche dell’intervento di Fabio Bernizzoni, Presidente della Strada dei vini e dei sapori dei colli piacentini, che ha illustrato le varie sfumature della Malvasia di Candia aromatica derivante dai diversi terreni del piacentino, dalla terra rossa antica a quella del basso appennino, da quelle del Piacenziano alle argillose della Val Tidone.

 

 

 

Dopo la teoria, anche un po’ di pratica, con gli assaggi delle diverse Malvasie abbinate ai piatti della tradizione culinaria piacentina, dai salumi alla faraona con acini d’uva alla ciambella piacentina. A concludere i lavori Roberto Gatti, prestigioso giornalista di settore e giudice internazionale, ospite della manifestazione, che ha ricostruito le proprietà organolettiche dei vini proposti.

( Breve sunto dell’intervento , domanda : secondo Lei sono utili questi eventi e manifestazioni territoriali ?

Risposta : in Italia abbiamo un enorme frazionamento di eventi a carattere enogastronomico, importante sarebbe unire le forze operanti sul territorio e fare sinergia. le risorse sono sempre meno per cui è indispensabile non disperderle ;

Domanda : è utile continuare con questi eventi ?

Risposta : è utile perseguire sulla strada della promozione e conoscenza dei prodotti territoriali, quindi non solo vino, ma le 3 vostre Dop quali : pancetta, coppa e salame,a mio avviso la vostra pancetta è la n.1 in Italia, ma bisogna portarli ” fuori dal territorio ” al di là delle vostre magnifiche colline e farli conoscere in Italia e nel mondo. Quindi eventi itineranti specialmente in località dove c’è molto afflusso di turismo ;

 

Domanda : quali strade e strategie perseguire per uscire da questo momento di stagnazione delle vendite ecc. ?

Risposta : In Italia il mercato è stagnante, le aziende sono in sofferenza, per cui oggi piu’ di ieri è indispensabile puntare all’estero, sfruttando i finanziamenti comunitari dell’ OCM ( Organizzazione Comune di Mercato ). Ad oggi le Regioni italiane spendono una minima parte dei fondi disponibili, per cui i soldi non utilizzati vanno a rifinanziare i progetti dei concorrenti europei.

 

Domanda : cosa ne pensa delle nostra malvasia aromatica di Candia ?

 

Risposta : la Malvasia aromatica di Candia è un vino che si ” beve con il naso “, nei concorsi enologici il giudizio sensoriale viene ottenuto per un 70/80% dall’esame olfattivo o meglio ” gusto/olfattivo “.

La malvasia sotto questo punto di vista è vincente, anche perchè è un vitigno poliedrico che si presta a diversi tipi di vinificazione, tutti con ottimi risultati : ferma, frizzante, passita.

Si tratta ora di farla conoscere in Italia ed all’estero, perchè quando si parla di malvasia aromatica di Candia  il consumatore medio non la conosce o la scambia per un vino dolce , non conoscendone le versioni ferme e frizzanti, che raggiungono ottimi livelli qualitativi.

F.to Roberto Gatti )

 

 

 

A confermare l’impegno del Valtidone Wine Fest non solo come vetrina del vino piacentino, ma anche come momento di approfondimento e informazione, arriva nel fine settimana DiTerreDiCibiDiVini, terzo appuntamento della rassegna, che porta con sé, nel borgo di Nibbiano, anche un importante seminario dal titolo “Vino e Territorio”, con la qualificante presenza del giornalista e scrittore enogastronomico Paolo Massobrio che si confronterà sul tema: “Enogastronomia valtidonese: un’opportunità?”, prima degli interventi di Roberto Miravalle, Fabio Bernizzoni e Giancarlo Spezia, fondatore di Tecnovict, azienda specializzata nello studio e costruzione di macchine operatrici per il vigneto, chiamati a rispondere alla domanda: “La cultura serve a vendere vino?”. L’incontro si terrà domenica, 15 settembre, alle ore 15.30, nella Piazzetta della Chiesa di Nibbiano.

 

 

( Fonte www.piacenzasera.it )