Home Curiosità Franceschetta58: tradizionalmente glamour

Franceschetta58: tradizionalmente glamour

La Franceschetta58 ha uno stile unico, un locale glamour, nel vero senso della parola.

 

‘Glamour ‹ġlä’më› s. ingl. In origine, incantesimo, magia, poi in genere incanto, fascino, malìa che attrae con forza irresistibile, riferito infine più semplicem. al fascino femminile: una donna piena di g., che seduce tutti con il suo glamour. Per estens., fotografia g., fotografia, normalmente di soggetti femminili, che tende a suggerire un’atmosfera di fascino e sensualità’ (Treccani, on-line)

Quando ti avvicini alla grande vetrata della Franceschetta58 e inizi a spaziare con lo sguardo all’interno capisci che non stai andando in un posto banale e anonimo. Tutt’altro.

Entrando colpiscono l’attenzione il bancone trasparente e luminescente, le pareti grigie con piatti decorati appesi e tutti diversi, alcuni tavoli spogli e altri con tovagliato e bicchieri colorati e di disparate forme. La memoria fa riaffiorare in me il ricordo di alcuni locali newyorkesi. Lo stile richiama un’essenzialità colorata e, al contempo, di facile fruibilità: non solo tavoli tondi e quadrati ma anche tavolini alti con sgabelli per far accomodare i clienti per aperitivi o cene veloci.

Il palato, già appagato dalla vista della sala ristorante, permette di cogliere anche la tipologia di proposta di gusto che ci si deve aspettare, semplice sì ma con una certa ricerca di materia prima e associazioni di gusto.

La formula del pasto è intrigante e ce lo facciamo spiegare direttamente da Marta Pulini, Chef della Franceschetta e di Bibendum che camminando tra i tavoli si sofferma ad illustrarci il progetto. Donna di grande classe e fascino così come il suo locale, è in grado di trametterci l’amore per la sua cucina, un’attenzione al cliente fatta di gesti e parole garbati. Non ci meravigliamo che proprio a lei, nel 1999, sia stato attribuito il riconoscimenti dalla guida ‘Veronelli America’ come ‘migliore chef al femminile’ dell’anno. Il locale riflette la sua lunga esperienza professionale in America come Chef Executive di numerose realtà ristorative.

La proposta è semplice e ben studiata: ogni portata ha un prezzo di 8.5 euro. Il vino al calice, si aggira tra i 5 e i 6 euro e il prezzo della carta dei vini, legata alla regione, prevede ricarichi del tutto onesti. Offerta interessante che concede la possibilità al cliente di assaggiare anche diversi piatti, stuzzicare tra diverse proposte indipendentemente dalla sequenza imposta dal pasto tradizionale.

Passando alla scelta di gusto compiuta, assaggiamo due primi piatti:

lasagnetta con radicchio brasato al vino rosso, scalogno e fonduta di taleggio

 

spaghettoni di semola di grano duro, con ventresca di tonno marinata in casa con colatura di alici, olive taggiasche, capperi di salina e pomodorini essicati

Il primo non promosso del tutto per l’eccesso di amaro dato dal taleggio e dal radicchio, presenti in grande quantità, troppo impattante andando a coprire il sapore della sfoglia della lasagna. Molto interessante, invece, la sua compattezza che nel mangiarla risulta, al palato, avvolgente. Lo spaghettone è al dente, rimane sostenuto e croccante e i sapori nel piatto sono ben bilanciati: il tonno viene abbinato piacevolmente alle alici, le olive insieme ai capperi e ai pomodorini gli conferiscono un gusto netto, ben definito nel suo essere saporito.

Ma il vero passare oltre confine si ha con i secondi:

cartoccio trasparente con filetto di baccalà Rafols, bietoline saltate e ceci al rosmarino

ossobuco di maiale cotto al forno con verdure e gremolada di agrumi e rosmarino

cappelletto del prete di Regnani

Tre piatti molto diversi ma tutti interessanti. Il primo viene esaltato da una bellissima presentazione in cartoccio, profumi delicati, baccalà morbido e saporito, contrasto con bietoline e ceci equilibrato, cottura giusta e aromi gradevoli.

L’ossubuco di maiale presentato in terrina di terracotta è stato il piatto che mi ha fatto pensare come siano i sapori antichi quelli che se replicati al meglio ci fanno entusiasmare. La marinatura con verdurine, agrumi e rosmarino lo rendono gradevole, leggermente pungente ma ben contrastante con la grassezza della carne dell’ossobuco. Sapore avvolgente e delicato insieme, profumo leggero del rosmarino sul finale. Da farsi ricordare per la robustezza di sapori e odori.

Il cappelletto del prete di Regnani, anch’esso presentato in terrina di terracotta, oltre ad essere bello ha il profumo e l’essenza del cotechino e una perfetta armonia con la purea di patate posta sul fondo. Dal gusto deciso e decisamente ‘attraente’ prima alla vista e poi al palato.

Una sola cosa dimenticavo: un cestino dei pani raffinato e ‘stiloso’ vanno a completare una cena da ricordare quale tradizionalmente glamour.

 

Franceschetta58

via Vignolese, 58

41124 Modena

ph. 059.3091008

info@franceschetta58.it

http://www.osteriafrancescana.it/

 

BIBENDUM

via Taglio, 61

41124 Modena

ph. 059.235771

info@bibendumcatering.it

http://www.bibendumcatering.it/

 

( di Raffaella Melotti )

Website | + posts

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.

2 Commenti