Home DEGUSTAZIONI VINO Timorasso, fantastico vitigno

Timorasso, fantastico vitigno

Avevo già scritto in passato di questo vitigno e dei vini che si producono ai link :

 

 

https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=7575

 

 

 

https://www.winetaste.it/i-colli-tortonesi-zona-altamente-vocata-al-timorasso/

 

 

 

https://www.winetaste.it/timorasso-questo-sconosciuto/

 

 

 

ero rimasto colpito molto favorevolmente, ma dopo la degustazione di oggi mi sento in dovere di scrivere che il Timorasso è tra i migliori vitigni / vini italiani, in quanto ha potenzialità di invecchiamento incredibili, alla pari dei migliori bianchi francesi di Borgogna.

Ma quando si parla o si scrive di Timorasso non possiamo non citare ” Il Padre Putativo ” di questo vitigno, il produttore tortonese che per primo lo ha recuperato dall’estinzione, Walter Massa :

 

https://www.winetaste.it/walter-massa-il-padre-%C2%93-putativo-%C2%93-del-timorasso/

 

 

 

Il Produttore di Oggi

 

Claudio Mariotto – Vignaiolo in Vho –

Strada per Sarezzano, 29

15057 Tortona (AL) –

Tel. e Fax. +39 0131 868500 Mobile +39 3483138426

info@claudiomariotto.it

http://www.claudiomariotto.it

 

 

( nella foto a sx Claudio Mariotto a dx Walter Massa )

 

Timorasso

( tratto dal sito aziendale )

La riscoperta del Timorasso ha come caposaldo la ricerca estrema nel vigneto con l’obiettivo di ottenere uve integre e molto concentrate. Questa scelta è quasi obbligatoria in quanto quest’uva, da sempre difficile da gestire, deve essere curata con particolare attenzione per ciò che riguarda la gestione della vegetazione e le rese per ceppo.
Il Timorasso sa regalare sorprendenti potenzialità aromatiche ed è ricco di norisoprenoidi ovvero profumi che si formano già nelle uve ma che si esprimono nella loro completezza nei vini bianchi d’età. La notevole struttura e una tensione acida importante contribuiscono ad esaltare toni minerali non usuali nei bianchi italiani.
Il colore giallo paglierino, nitido e di media intensità, limpidissimo. I profumi sono di indubbia eleganza, composti intensi, giocati su toni floreali e rimandi freschi e minerali.
In bocca è fresco, sapido, piacevole e franco, equilibrato e vivace nello sviluppo, senza peso né corpo superiore, ma con passo sicuro e da grande ricordo.
A livello aromatico quest’uva, avente gli acini difformi, dà una ricchezza aromatica che si esprime in tutta la sua completezza da circa diciotto mesi dopo la vendemmia. La permanenza in bottiglia favorisce una evoluzione per alcuni anni; la tenuta all’invecchiamento, a questo punto, diventa una caratteristica che può contribuire in pochissimo tempo a dare al Timorasso la giusta connotazione con una ristorazione sempre più alla ricerca di prodotti capaci di esaltare i loro capolavori di cucina.
Il Timorasso è oggi considerato alla pari degli altri vitigni che coltivo; l’impegno è di farlo inserire nelle migliori carte dei vini, non come “bestia rara” ma come ambasciatore di territorialità, autenticità, personalità e cultura di ciò che viene proposto al consumatore attento.

Il Timorasso è il vitigno a bacca bianca più interessante e promettente di una regione a tradizione “rossista” come il Piemonte.

All’inizio degli anni Novanta l’opera di qualche tenace viticoltore del Tortonese ha salvato da sicura estinzione questa varietà che ha grandissime doti di invecchiamento e qualità organolettiche davvero interessanti.

 

L’UVA DEL TIMORASSO

 

Sinonimi: Timuassa, Timorazza, Marasso, Dolce Verde

 

Origine Storica: Vitigno Autoctono Tortonese diffuso fin da epoche remote nei circondari di Tortona e Novi Ligure. Riferimenti sicuri si hanno da De Maria e Leardi e quindi dal Rovasenda “uva bianca buonissima”

 

Zona di Coltivazione: nella provincia di Alessandria, tradizionalmente accentrata in zona Val Curone, Val Grue, Val Scrivia e Val Borbera

 

Caratteristiche del Vitigno: foglia media quinquelobata, lembo liscio involuto, nervature alquanto sporgenti con tomento vellutato. Grappolo medio abbastanza compatto, allungato, piramidale, spesso alato. Acino medio, sferoide, disuguale, buccia pruinosa un po’ spessa e consistente

 

 

 

Scheda Tecnica

 

Derthona è Timorasso

 

 

Vitigno: Timorasso 100% da antiche vigne selezionate nel comune di Vho
Esposizione ed altitudine: sud-est, 250-300 m slm
Caratteristiche del terreno: calcareo argilloso
Sistema di coltivazione: Guyot (4.000 piante per ettaro)
Età dei vitigni: fino a 40 anni
Resa per ettaro: 5.000 kg/ettaro
Vendemmia: fine settembre/inizio ottobre, vendemmia a mano in piccole ceste di legno
Vinificazione: pressatura soffice, sfecciatura, fermentazione a temperatura controllata e affinamento sulle fecce nobili
Contenuto alcolico: 13-14°% Vol.
Colore: giallo paglierino, nitido e di media intensità, limpidissimo
Profumo: intenso, lungo, continuo, persistente, floreale, fruttato con una sensazione calda e suadente in un complesso morbido ed elegante con note finali di pietra focaia  
Sapore: molto tipico, lievi sentori minerali che sfumano in note di camomilla, susine mature, noce e mandorla tostata nel finale
Accostamenti gastronomici: ottimo a tutto pasto, per il dopo cena e da “meditazione”. Si esalta nell’abbinamento a formaggi saporiti sui crostacei non ha rivali ma sa accompagnare con eleganza carni bianche, paté di carne e torte di verdura

Confenzioni disponibili: in scatola da 6 o 12 e Magnum

Commento del vignaiolo
Dalla fine degli anni ’90 Claudio Mariotto, coltiva il Timorasso e ne vinifica le uve con sempre crescente passione e soddisfazione. In qualità di produttore, l’aver creduto nel Timorasso si può spiegare nel fatto che questo vitigno, pur facendo parte da sempre della cultura del suo territorio, non ha mai avuto grande diffusione in quanto nelle sue zone si dava – chissà poi perché – preferenza alla Barbera o al Cortese.
Partendo da queste considerazioni e confortato dai più sulle potenzialità qualitative del Timorasso ha deciso di cambiare gli orientamenti produttivi della sua azienda puntando su una gamma altamente rappresentativa della realtà della sua collina e del territorio su cui si trovano i suoi vigneti. Ha pensato quindi di utilizzare il vitigno autoctono per produrre un vino bianco di grande personalità che poteva essere di grande aiuto per inserirsi e collaborare con quei professionisti del gusto il cui scopo primario è la totale ricerca della qualità, identicità ed autenticità, per uscire così da un mercato sempre più inflazionato da prodotti omologati.

 

 

Note di degustazione vino Derthona annata 2000-gr. 13,5

 

Nell’antichità la città veniva chiamata Derthona, da qui il nome del vino, che ci ha stupiti per la sua integrità, perfetta conservabilità, seppure mantenuto in una cantina “ normale “, ovvero non climatizzata, racchiuso in una scatola al riparo dalla luce.

Un vino bianco con ben 13 anni di vita sulle spalle ed essere ancora godibile, in perfette condizioni organolettiche, con note viranti verso la complessità, intriganti e di grande soddisfazione per il degustatore.

 

Giallo paglierino carico ; naso intenso, con note di frutta matura a pasta gialla, ma anche nocciola tostata; in rotazione emergono eleganti note floreali;

in bocca è armonico, elegante e piacevole, denso tra lingua e palato, giustamente caldo, si apre in maniera orizzontale nel centro bocca, lunga la Pai finale.

 

Di grande soddisfazione, in degustazione “ cieca “ o “ blinding “ molto difficile attribuirgli piu’ di 4/5 anni di vita.

Spettacolare, questo è un grande vitigno italiano, autoctono del basso Piemonte che di diritto si posiziona ai primissimi posti tra i grandi bianchi italiani, unitamente a :

Gewurztraminer, Friulano, Falanghina, Verdicchio, Vermentino ecc., ed oggi può paragonarsi e confrontarsi con i migliori bianchi di Francia della stessa età.

Dovendo attribuirgli un punteggio numerico direi 93/100, un vino Eccellente !

Complimenti a Claudio Mariotto per questa grande realizzazione, veramente di classe !

 

Roberto Gatti

 

 

 

P.S. ) L’associazione dei produttori di Timorasso al link : http://www.timorasso.it/scheda.asp

 

Per un approfondimento tecnico sull’invecchiamento dei vini bianchi, consiglio una lettura al link :

 

 

http://www.lucianopignataro.it/a/linvecchiamento-ossidativo-precoce-dei-vini-bianchi/20399/