Dobbiamo dare il giusto merito a chi lavora lontano dai riflettori di Internet e dei mass-media, per la ricerca e la salvaguardia degli antichi vitigni autoctoni italiani, che altrimenti rischierebbero l’oblio eterno e la scomparsa dalle mappe ampelografiche nazionali.
Ricordo a tal proposito :
1) il Cav. Cugini di Grottaferrata ( Roma ) dell’azienda Strade Vigne del Sole, che oltre a produrre degli ottimi vini ( vedasi a tal proposito il mio articolo di qualche anno fa presente in internet ) ha letteralmente salvato dallestinzione qualcosa come 36 vitigni autoctoni laziali, tra i quali troviamo : il cacchione, il tor de passeri, la malvasia rossa ( che un vitigno a bacca bianca molto aromatica! ),
l alba rosa ecc. Vitigni attualmente in produzione grazie alla lungimiranza e saggezza di questo bravo viticoltore che ci consente di potere bere vini originalissimi prodotti con i vitigni ;
2) ed ancora mi preme ricordare il Sig. Emilio Bulfon dell’ omonima azienda agricola che ha riportato alla luce vitigni antichi ed autoctoni quali L’Ucelut, Lo Scialin ecc.
) il dott. Nello Biscotti del Gargano che ha riportato alla luce i vitigni di uva della Macchia, luva nera tosta, il Nardobello e un ceppo di un ecotipo garganico del gruppo Malvasia di origine greco-salentina.
4) il sig. Toti Giuseppe di Prepotto che ha contribuito a salvare lo Schioppettino o Pocalza ( Malvasia Nera ) negli anni 70 ;
ma c’ ne sarebbero a decine di questi bravi ed appassionati amici viticoltori, ai quali noi tutti amanti di Bacco dobbiamo molto.
Ho appreso in questi giorni che esiste in Calabria- zona Locride- un docente di lettere ed appassionato ricercatore che uno degli artefici della riscoperta e valorizzazione dei vitigni antichi di quella zona : il prof. Orlando Sculli.
L’incontro tra il prof. Sculli ed il prof. Attilio Scienza dell’Universit di Milano stato fatale , entrando in contatto con l’azienda dei F.lli Librandi, una delle realt enologiche piu’ attive e qualificate di tutta la Calabria. A tal proposito vale sottolineare il convegno organizzato per il mese di settembre in Calabria dallazienda Librandi, il cui comunicato lo potrete leggere al link :
https://www.winetaste.it/ita/comunicati.php inserito in data 13/07/06 .
In un vigneto di propriet del prof. Sculli, il docente universitario prof. Scienza ha notato una quantit di circa 40 vitigni insoliti e molto strani. Da questa osservazione partita una ricerca piu’ accurata e dettagliata che nel giro di soli tre anni ha portato alla ” riscoperta ” di qualcosa come oltre 200 vitigni antichi.
Il prof. Sculli ha esplorato ” solamente ” 13 zone calabresi, zone in cui si rifugiavano diversi profughi provenienti dal Medio Oriente, in diverse epoche storiche, in quanto molti reperti archeologici sono stati ritrovati vicini a queste piante ” labrusche ” o selvatiche.
E’ gi stato organizzato un convegno a Locri per illustrare agli addetti ai lavori ed anche agli appassionati ben 115 tipi diversi di uve provenienti da altrettanti vitigni storici, ognuna disposta su di un piatto diverso in modo da poterne ammirare la forma, il colore, la composizione del grappolo piu’ o meno spargolo ecc.
Sembra che moltissimi siano ancora i vitigni da ” scoprire ” e riportare alla luce, in quanto molti sono dimenticati ed abbandonati dall’uomo in zone impervie e remote, ma con il tempo si conta di fare ancora molto di piu, oltre ai gi brillantissimi risultati raggiunti.
A titolo conoscitivo vi elenco alcuni di questi vitigni dimenticati:
Negrello alato;
Negrello carbonaio;
Negrello palmigiana;
Negrello zinnarico 1,2,3;
Lampazona;
Malvasia nera;
Lacrima nera;
L’Uva del Monaco;
Occhio di Lepre;
Occhio di gatto;
Guardavalle appannata, oro antico, della cimice;
Greco di ferruzzano;
Negrello bastardo;
Tondolina;
Ruggine di Brancaleone;
Zibibellu di Ferruzzano;
Biancolina;
Piuzzuta bianca e nera;
Rudina prima.
Questi sono solo alcuni dei vitigni riportati alla luce da questo bravo ricercatore il prof. Orlando Sculli , al quale va tutto il mio ringraziamento personale, ma che voglio estendere anche a nome vostro cari amici lettori, credendo che noi tutti , appassionati e cultori, di quella magnifica bevanda che il vino dobbiamo essergliene grati : grazie di cuore per quanto ha fatto e per quanto far per la riscoperta e la conservazione della storia della viticoltura italiana.
Roberto Gatti
sito internet : www.winetaste.it
email: contact@winetaste.it