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Il bicchiere, killer silenzioso

L’alcol provoca ogni anno oltre 20 mila morti in Italia


C chi dice in vino veritas, che la verit sta in fondo alla bottiglia, ma in fondo alla bottiglia ci sono anche cifre spaventose: secondo il ministero della Salute lalcol provoca ogni anno in Italia la morte di oltre 20 mila persone (tra le 17 e le 42 mila, dicono le stime, e secondo unindagine di Report di Milena Gabanelli sono 30 mila), ed la causa di quasi la met dei morti sulla strada, nonch la prima causa di decesso degli uomini al di sotto dei 40 anni. Unindagine Istat effettuata tra febbraio-marzo 2005 su 20 mila famiglie (50 mila individui) spiega come si stia diffondendo, specialmente fra i giovani e le donne, il binge drinking, lubriacatura di fine settimana, secondo modelli anglosassoni e del Nord Europa che producono sempre pi incidenti stradali, risse, disagio sociale. Si comincia presto Dal 1998 al 2005 aumenta il numero delle persone che consumano abitualmente aperitivi, amari, liquori, (dal 39,5% al 43,1%), ma sempre il vino a fare la parte del leone: se ne beve pi al Nord che al Sud (specialmente nelle regioni Nord-orientali, Friuli, Trentino, Veneto), si beve per solitudine, per stress sul lavoro, per edonismo; lalcol, dicono, serve alla convivialit, ai riti sociali di gruppo, si beve per non sentirsi da meno (che ci resta, se dopo il lavoro rinunciamo allhappy hour), si comincia presto, magari sotto lo sguardo fiero del padre, dello zio. E una specie di rito di passaggio: ecco, bevi un goccio, e si arriva alla prima ciucca, quasi un lasciapassare per let adulta. Intanto, labuso di alcol provoca cirrosi epatiche, malattie cardiovascolari e alcune forme di tumore, oltre ai gi citati danni indiretti come gli incidenti stradali. E dire che lItalia non nemmeno la maglia nera dEuropa: in Francia, ad esempio, lalcol provoca 45 mila morti lanno, incatena 5 milioni di persone: lemergenza sanitaria pi grave. In pi di un terzo dei delitti implicato lalcol. Eppure, l come da noi, se ne parla poco, chi ne preda spesso tende a rimuovere, a non considerarsi malato. Dice: Bevo come tutti, Il mio litro di vino al giorno lo mescolo con lacqua, Posso smettere o diminuire quando voglio. Insomma, gli alcolisti sono sempre gli altri, la faccenda ci riguarda soltanto di striscio. La congiura del silenzio La soglia di consumo a rischio, secondo lOms, di tre bicchieri al giorno per gli uomini, due per le donne. Pi precisamente 10-20 grammi per le donne e 20-40 per gli uomini, ma la quantit si riduce per adolescenti, anziani e per chi ha problemi di salute. Lobiettivo, da noi, sarebbe abbassare il consumo dalcol del 20% di qui al 2008, cosa che non far piacere ai produttori ma ormai una questione di salute pubblica, in qualche modo si dovr uscire dalla logica dello scontro fra lobby: medici, assistenti sociali e gruppi di recupero da una parte, produzioni agricole e commercianti dallaltra. I dati sono poco conosciuti e sottostimati, bisogna uscire dalla logica del rifiuto e del silenzio. Ci stanno provando molti sindaci e prefetti (da Milano a Roma, da Firenze a Bologna), in lotta contro lalcol e le bottiglie di vetro la sera e la notte nei centri storici: le loro periodiche ordinanze, duramente contestate, vietano ai bar di vendere oltre una certa ora lattine e bottiglie di vetro per asporto, proibiscono di tenere allaperto quantit di bevande alcoliche che vanno oltre luso personale. Lotta titanica, in rotta di collisione con limmaginario urbano: si beve a Milano alla Stazione Centrale, alle Colonne di San Lorenzo e in piazza Duomo, si beve nelle caotiche notti romane sotto la statua di Giordano Bruno a Trastevere e a Campo de Fiori. Per qualcuno certe notti non sono pi le stesse, senza lalcol, senza la bottiglia, compagna solitaria o condivisa, fascinosa e metafisica per tanti artisti. Uscire con in mano un bicchiere di plastica o la bottiglia in un sacchetto, come fanno i detective con il whisky nei film americani, non la stessa cosa, dicono. Il problema anche, in fondo, far vivere le nostre piazze e i centri storici senza militarizzarli. Vuoti a perdere Comunque le cifre e i morti parlano chiaro: occorrerebbe una rivoluzione mentale, come per il tabacco. Ges, nel miracolo che ha dato inizio alla sua carriera, ha trasformato lacqua in vino: qui serve un miracolo al contrario. Forse bisognerebbe rivedere il concetto di piacere illogico procurarselo sempre artificialmente – usare lalcol, come si fa con le droghe, per riempire una mancanza (casa, lavoro, affetti), il senso di inadeguatezza prodotto dalla societ iper-tecnologica. Assenze che trasformano lindividuo in un vuoto a perdere, che nessuna bottiglia, nessun bicchiere potranno mai colmare.


( Fonte La Stampa )


Considerazioni


Potevo benissimo fare finta di non avere letto questo articolo, ficcare la testa sotto la sabbia , come gli struzzi, dal momento che questi articoli vanno contro il vino in generale.!! Ma non ci sono riuscito e ve ne spiego i motivi : mi chiedo : ma mai possibile che quando si parla di alcool e di suo abuso, si incominci a parlare iniziando subito dal vino ?? Sinceramente non lo so , se alcuni colleghi giornalisti della carta stampata e della TV, siano o meno a conoscenza che il vino contiene una percentuale di alcool che varia dal 12 al 15%, mentre il rimanente 88/85 % essenzialmente acqua, sali minerali ed altre sostanze benefiche ? Perch allora non iniziare larticolo dicendo a chiare lettere che sono i superalcolici a distruggere principalmente le cellule epatiche del fegato, con tenori di alcool del 40/50/60 % ed oltre !! Questo significa che, anche qualora si dovesse bere una intera bottiglia di buon vino di 14 ( lo sconsiglio a tutti, ne bastano due/tre bicchieri al massimo ) il danno sar sicuramente minore di due bicchierini di grappa od amaro ed altri superalcolici : basta fare due conti delle percentuali di alcool contenute nelle due bevande ed il conto presto fatto ! E vero che ci sono molti giovani e persone di ogni et che abusano di vino, ma questo un altro discorso : si chiarisca allora a chiare lettere che E SEMPRE LABUSO A DANNEGGIARE, E NON L USO MODERATO !! Chi vi scrive ( astemio fino ai 20 anni ), qualche volta ha anche esagerato durante qualche cena sontuosa tra amici, ma non mai finito, fuori strada, non ha mai fatto incidenti ed sempre tornato a casa con le proprie gambe: questo significa che un p di fortuna c pure stata, ma anche la consapevolezza dei propri limiti, fermandosi di bere al momento giusto, e soprattutto limitando moltissimo se non mettendo al bando I SUPERALCOLICI, anche se sono convinto che un solo goccetto di buona sgnappa sia solo benefico, soprattutto dopo una buona cena tra amici !! Beviamo pure tranquillamente il nostro amato vino, ma con moderazione e giudizio !


Prosit a tutti voi cari amici lettori, con i magnifici vini italiani !!


Roberto Gatti

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.