Home News Il “patriarca del vino” Felluga festeggia i 101 anni in famiglia

Il “patriarca del vino” Felluga festeggia i 101 anni in famiglia

Domani la numerosa “tribù” si riunirà a Brazzano per celebrare il compleanno. Non mancherà l’ultima nata che porta il nome del “papà” dell’enologia regionale

 

GORIZIA. Il grande Livio e la piccola Livia: la circolarità della vita.

Domani Livio Felluga festeggia 101 anni. Accanto al patriarca dell’enologia del Friuli Venezia Giulia ci sarà la nipotina-bis, ultima nata della grande famiglia. Sarà una festa privata, con la moglie Bruna, i figli Maurizio, Elda, Andrea e Filippo e i tanti nipoti nella casa di Brazzano, contornata dalle colline e vigne.

 

Uomo moderno e lungimirante, sapiente e umile, Livio ha attraversato il secolo breve, vivendone in prima persona i momenti drammatici e la vivacità della ricostruzione. Fanciullo durante la Grande Guerra, è stato sotto le armi per ben otto anni durante la Seconda.

Mentre guarda le immagini di conflitti e migranti in fuga dalla miseria, pensa ai tre anni passati in Libia, durante l’ultimo conflitto. Soldato, nel Quinto Genio Guastatori, conobbe il deserto, la fame, la sete, sempre fra gli ultimi ad abbandonare le postazioni.

Poi la prigionia in Scozia per tre anni, prima di ritornare a casa, dove non avevano mai smesso di aspettarlo. Ha vissuto gli anni ’50 da innovatore investendo nella terra, contrario al flusso che portava i contadini a diventare operai in città, attratti dagli stipendi offerti dall’industria.

 

Il capostipite della famiglia Felluga, nel fluire dei ritmi quotidiani dopo aver passato ai figli il timone dell’azienda, è rimasto il riferimento etico, morale e culturale, tratto identificativo del successo nel mondo dei vini rappresentati dall’esclusiva carta geografica.

Il giorno del suo genetliaco sarà un’occasione speciale per avere tutta la famiglia accanto, come frutti di un albero che ha radici profonde nella terra, sempre rispettata, accudita e valorizzata. Uomo concreto, non ha mai amato le polemiche e ha sempre guardato alle radici come valore assoluto.

In un periodo storico e in un territorio spaccato dal confine fra contrarie ideologie, ferito dagli eventi tragici delle guerre, il dialogo ha sempre caratterizzato il suo approccio verso gli altri.

Uomo di mare e di terra, nato a Isola d’Istria, trasferitosi con la famiglia a Grado, ha amato le colline friulane dove scelse di mettere a dimora le prime vigne, nelle terre a corona dell’Abbazia di Rosazzo. Lì ama passeggiare e stare in silenzio, guardando il panorama che spazia dalle Alpi al mare, godendo dei colori del tramonto, delle sfumature delle vigne e delle zolle.

È sempre andato per la sua strada, convinto che il successo di imprenditore fosse legato al territorio. «L’energia deve essere anche fisica per stare bene. Passeggiando si fa lavorare il cervello. Ma bisogna stare attenti a dove si va».

 

Sulla collina prediletta i figli hanno creato “Vigne Museum” un omaggio al pater familias, un’opera d’arte e museo che dialoga e cresce con la natura, contenitore di idee e innovazione. Concept-manager ante litteram, è stato capace di legare il passato al presente e al futuro con un’immagine: la carta geografica storica che, racconta da dove vengono i suoi vini.

Conversando con figli e nipoti esprime le sue preoccupazioni per il futuro, ma con il distacco di chi ha vissuto momenti drammatici e ha saputo governarli. Spiega ai giovani che il cervello è la cosa più importante assieme alla cultura, al sapere e alla famiglia.

«Quando ci ritroviamo tutti assieme – ama ripetere – mi commuovo e penso che questo è il grande risultato della mia vita». Si è fatto da sé Livio Felluga, le condizioni storiche della sua infanzia e adolescenza non gli permisero di seguire studi regolari.

«Mi piaceva leggere ma anche andare a vendere il vino a Gorizia e in tutto il Friuli. Partivo in bicicletta da Grado carico di bottiglie e tornavo solo quando le avevo vendute».

Da autodidatta ha costruito la sua formazione, e nel 2009 ha ricevuto la laurea magistrale honoris causa in enologia, viticoltura e marketing dall’Università di Udine. Un riconoscimento che lo ha reso fiero come uomo e come imprenditore.

 

 

( Fonte http://messaggeroveneto.gelocal.it/ )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.