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Le convinzioni errate

Prima domenica di settembre, ci ritroviamo in un gruppo di amici, in una ampia casa di campagna, con tanto di laghetto adiacente, per il pranzo “ di chiusura “ della stagione estiva.

 

 

Il contesto è rilassante, la compagnia altrettanto, ognuno collabora alla riuscita del pranzo domenicale, c’è lo chef, il capo sala, il cantiniere ecc., i compiti sono bene distribuiti e tutto fila liscio. Arriva da fuori un parente e parlando di vino ci dice subito che lui il vino se lo porta da casa, perchè è il suo vino, quello che produce lui. Incuriosito gli chiedo dove abbia i vigneti, ma i vigneti non esistono perchè le uve le compra e poi le vinifica.

Gli chiedo se si avvale della consulenza di qualche enologo, niente di niente, perchè fa tutto da se. Mi dice che al vino lui non aggiunge o toglie niente, che è “ naturale “ come lo si faceva “ una volta “, dal canto mio gli mostro una bottiglia di amarone 2008 che ho prelevato dalla mia cantina, ma lui mi dice che non è molto interessato a questi vini, perchè lui ha il suo vino.

Una certa curiosità mi è anche venuta, lo confesso. Arriviamo al momento del dolce, il nostro amico tira fuori dal cilindro ( frigorifero ) una bottiglia di vino bianco che fa un botto pazzesco ed a questo punto procediamo all’assaggio : indescrivibile, una puzza di letame insopportabile, feccia allo stato puro, abbastanza limpido, ne metto in bocca un piccolissimo sorso , mi dico non si sa mai che possa essere potabile….invece peggio di prima. Non riesco a deglutirlo e con vari stratagemmi non lo bevo, e quel poco che avevo nel bicchiere rimane li per sempre.

Perchè tutta questa breve cronistoria ? Per fare capire come a volte, abbiamo ( tutti quanti ) errate convinzioni, non solo in tema di vino, ma in generale. Se un vino al naso “ puzza “ potrà essere naturale finchè vogliamo ma mi domando e Vi domando, perchè mai dovrei berlo, dove stà scritto ? Ritengo che il vino , da diversi decenni, non sia piu’ un alimento ma bensi’ un piacere organolettico e degustativo, come il caffè e tante altre bevande e sostanze, quindi come recitava una vecchia pubblicità del nostro Nino Manfredi “ Se non è buono che piacere è ?? “.

Naturalmente non ho proferito parola con il diretto interessato, non avendo la confidenza sufficiente per comunicarglielo, spero che con il tempo lo possa capire da solo !

Dimenticavo : lui l’amarone non lo ha assaggiato, ma la moglie ha voluto assaggiare anche quello del marito, forse lei lo aveva già capito da tempo che quell’intruglio era imbevibile !

 

Roberto Gatti

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.