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Miti da sfatare: il Minutolo pugliese non è un Fiano ( ma Fianello )

Ci sono argomenti su cui c’è una sorta di confusione: uno di questi è su un vitigno pugliese il Minutolo. Questa varietà di uva bianca, infatti, è stata per anni chiamata Fiano Minutolo, volendola così imparentare al più noto Fiano campano. Ma è sempre stato un errore. Vediamo perché.

 

( Vigneto di Fianello Minutolo Az. Pirro Varone )

Sia il Fiano (quello vero) che il Minutolo (erroneamente chiamato Fiano Minutolo fino a qualche anno fa) in Puglia ci sono sempre stati, il primo presente in diversi disciplinari di produzione, e poche volte (anche se adesso sono in aumento) vinificato in purezza, il secondo conosciuto da secoli soprattutto nella zona della Valle d’Itria con il nome di “Fianello”, nome usato da Fonseca nel 1892 che ha creato la confusione con il Fiano di Avellino, con cui però ha caratteri aromatici ed ampelografici completamente diversi.

 

Il Minutolo è un’uva aromatica molto interessante, che si propone con caratteristiche organolettiche molto espressive, con sentori floreali, di frutti a polpa gialla ed erbe aromatiche (rosmarino, salvia, alloro) che sono molto caratteristiche del vitigno. La pianta ha una foglia piccola, il grappolo è stretto, gli acini sono a forma ellittica di dimensioni medio-piccole con la buccia gialla dorata con sfumature ambrate. Il terroir ideale è fatto di terreni argillosi e calcarei come quelli della Valle d’Itria. Grazie al suo carico aromatico è capace di invecchiare, e con un buon lavoro in campo e cantina, diviene un vino di buon corpo ma facile beva, con una spiccata acidità e freschezza.

In Puglia è stato usato per una minima percentuale per le DOC Locorotondo e Martina Franca, seppur subito sostituito da Bianco D’Alessando e Verdeca, vitigni per i produttori più redditizi e ormai più abituali nel territorio. La sua riscoperta si deve all’enologo Pasquale (Lino) Carparelli dell’azienda Torrevento, che con alcuni colleghi decise nel 2000 di cercare nel territorio i vecchi vigneti, mappando tutte le viti di Minutolo sopravvissute all’espianto. Da quelle viti furono raccolte le gemme ed innestate su un nuovo vigneto: fu il primo filare di Minutolo. Dopo averlo usato per riproporre il vero Locorotondo DOC secondo il disciplinare originario, Lino Carparelli negli anni successivi creò una etichetta in cui si esprimeva in purezza: Minutolo Rampone, I Pastini. Da lì tante altre aziende hanno deciso di vinificare in purezza il Minutolo, creando diversi prodotti di qualità. Vi suggerisco anche: Vigne Rare di Pirro Varone e Minutolo di Polvanera.

 

Spero di esser riuscita così a chiarire qualche confusione sul mondo del Fiano in Puglia: insomma, riassumendo, se c’è scritto in etichetta solo Fiano allora si tratta della varietà di Avellino impiantata in Puglia, se c’è scritto Fiano Minutolo sappiate che si tratta di un vitigno completamente diverso, e che fiano è una definizione sbagliata che presto sparirà da tutte le etichette di Minutolo.

 

 

( Fonte gustoblog.it )