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Romagna, non solo terra di Sangiovese

 

La Romagna non solo terra di Albana, Trebbiano e Sangiovese (per fortuna!!!!).


Se qualcuno ancora non se ne fosse accorto, in Romagna ci sono alcuni vitigni autoctoni pi o meno interessanti e tra questi segnaliamo lUva Longanesi ed il Savignon Rosso, valorizzati dal Consorzio Il Bagnacavallo (Uva Longanesi) ed il Consorzio Torre di Oriolo (Savignon Rosso- vedi miei articoli ai link:


http://www.vinit.net/press/modules.php?name=News&file=article&sid=2929


 http://www.vinit.net/press/modules.php?name=News&file=article&sid=2572


Oggi ci concentreremo sul Consorzio Il Bagnacavallo e prossimamente ci occuperemo anche del Consorzio Torre di Oriolo.


LUva Longanesi, fu salvata negli anni 50 da Antonio Longanesi fra i suoi filari nel suo podere a Boncellino, frazione di Bagnacavallo. La nascita del Bursn come oggi conosciuto datata 1998, quando Roberto Ercolani (viticoltore) e Sergio Ragazzini (enologo), entrambi Bagnacavallesi, decidono di fare un grande vino rosso in pianura. Nel 1999 nasce il Consorzio Il Bagnacavallo che ha il Bursn come prodotto di punta e dopo molti sforzi, e grazie agli studi del CRPV di Tebano, nel 2000, luva salvata da Antonio Longanesi (che fino ad allora era chiamata Negretto), viene iscritta al Registro delle Variet con il nome di Uva Longanesi. Nel 2002 il prof. Cesare Intrieri dellUniversit di Bologna, esegue lanalisi del DNA dellUva Longanesi, confermando che si tratta di unuva a se, non riconducibile a nessunaltra uva presente in catalogo e di certo non assimilabile al Sangiovese (come qualcuno ancora oggi si ostina a sostenere).


Oggi il Bursn prodotto nelle varianti etichetta Blu (non meno di 6 mesi di barriques) e Nera (non meno di 20 mesi barriques).


 


Daniele Longanesi, nipote di Antonio Longanesi, da un anno e mezzo presidente del Consorzio, e Sergio Ragazzini, enologo del Consorzio, hanno rilasciato unintervista a Romagna Oggi.


 


Sig. Longanesi, qual il bilancio di questo suo anno e mezzo alla presidenza del Consorzio?


stato difficile, perch gestire un consorzio cos piccolo e senza risorse non facile. Ho sempre cercato di avere un approccio positivo e propositivo per farlo conoscere di pi partecipando a fiere e utilizzando al meglio le leve di marketing.


 


Qual lo scopo principale del Consorzio Il Bagnacavallo?


Fare conoscere sempre di pi il Consorzio con i suoi prodotti a maggiore tutela dei prodotti tipici di questa zona. Il Bursn senzaltro il prodotto di punta del Consorzio, ma fa parte di un paniere di prodotti interessanti che comprende altri tipi di vino, marmellate, fiori, miele ecc.


 


Avete avuto qualche aiuto dagli enti pi o meno locali?


Non abbiamo avuto nessun aiuto dagli enti locali tranne il comune di Bagnacavallo che ci ha aiutato e ci sta aiutando nella promozione. Anche la regione ci ha aiutato recentemente permettendo al Bursn di partecipare ad un servizio della trasmissione Sapori e dintorni del Gambero Rosso Channel e per questo devo ringraziare Valentino Bega dellAssessorato Agricoltura della Regione.


 


Progetti futuri del Consorzio?


Partecipare al Vinitaly sarebbe un bellinizio per fare conoscere il Bursn. Sarebbe un punto di partenza e non di arrivo. Vorrei utilizzare il Consorzio non solo come strumento di promozione ma anche come strumento commerciale per i grandi numeri, affiancando alle varie linee delle aziendine produttrici di Bursn che servono il mercato locale, una linea di Consorzio con una etichetta unica del Consorzio per i grandi volumi di vendita.


Nonostante il Consorzio sia composto in prevalenza da piccole e micro imprese, ritengo che questo non sia un handicap se si riesce a fare questa linea del Consorzio. Se si adeguano a livello di immagine e ricettivit, le piccole aziende possono risultare molto pi appetibili per il turismo enogostronomico delle nostre parti.


 


Qual stata la produzione di Bursn dellultima annata disponibile sul mercato?


65.000 bottiglie.


 


Come vede il futuro del Consorzio nel panorama del mercato viticolo?


Lo vedo roseo.


 


Sergio Ragazzini, da sempre allinterno del Consorzio ci pu aiutare a comprendere meglio il vino Bursn.


 


Dott. Ragazzini, qual il suo compito allinterno del consorzio?


Sono lenologo del Consorzio e la mia attivit parte dal controllo delluva nella vigna, la scelta del periodo giusto per il diradamento nonch della pulizia e defogliazione. Inoltre effettuo il controllo dei gradi brix, acidit e ph delluva e diversifico la raccolta delluva destinata al Bursn con etichetta Blu e Nera. La raccolta per luva destinata al Bursn effettuata a mano esclusivamente nelle cassettina per permettere alluva di appassire nellapposito fruttaio ad una temperatura di 20 gradi e 55% di umidit per un periodo di circa 45 giorni. Inoltre mi occupo anche del lavoro in cantina seguendo la fermentazione e linvecchiamento.


 


Quindi lei segue il vino nel suo ciclo completo.


Il vino una cosa viva che va guardata ogni tanto. Come noi andiamo ogni tanto dal medico, anche il vino ha bisogno di attenzioni.


 


Di recente stata introdotta la macerazione carbonica per il Bursn etichetta Blu, perch questa scelta?


Lidea della macerazione carbonica nasce con lannata 2004 dove venivamo da annate con critiche sul Bursn etichetta Blu, relative alleccessiva tannicit. Le idee nascono anche dalle critiche che sono le benvenute.


 


Perch il Bursn ottenuto con unalta percentuale di uva passita?


Lidea dellappassimento stata lidea iniziale perch nel 1997 volevamo fare lAmarone della pianura anche se molti sorridono ancora oggi. Chi parla del Bursn parla di un vino che si distingue dagli altri e da sensazioni diverse.


 


Come sar il Bursn di domani?


I segnali dal consumatore mi dicono che sta cambiando gusto, vuole meno barrique. Noi siamo stati costretti ad utilizzare la barrique per via delle caratteristiche del vino che si ottiene da questuva straordinaria, ma dobbiamo fare in modo che la barrique si senta di meno nel vino. La gente vuole odori riferiti a qualcosa di giovane, non vuole pi sentire il la confettura di frutta ma il frutto fresco. Cercheremo di raccogliere luva pi precocemente a circa 21 gradi brix per avere dei frutti pi giovani.


 


Cosa differenzia il Bursn da un Sangiovese che il vino rosso romagnolo per eccellenza?


Basta guardare tre indicatori. Per i polifenoli abbiamo un livello di 3500 mentre per il Sangiovese siamo sui 1800-2000; per la glicerina siamo su dei valori di 11-12 g/litro mentre per il Sangiovese siamo sui 6-8 g/litro e come estratto non scendiamo sotto i 30 mentre il Sangiovese arriva al massimo a 30.


 


Il Bursn un vino molto strutturato, come avvicinare il consumatore a questi vini difficili?


Con il Bursn si mangia e si beve, bisogna imparare a berlo abbinato bene. Occorre muoversi nella vendita verso la ristorazione di collina e di citt piuttosto che di mare perch il Bursn non si abbina alla cucina di mare. Occorre abbinarlo alle giuste pietanza, e la ristorazione di carne o da fine pasto con formaggi invecchiati lideale.


 


( Fonte Romagnaoggi )