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VACANZE: a spasso per sagre sette turisti su dieci

 







Con il tempo incerto di agosto in molti lasciano le spiagge per scoprire feste e mercatini.


Durante l’estate per rilassarsi sette italiani su dieci partecipano a sagre e a feste di paese acquistando o degustando prodotti dell’enogastronomia locale per una spesa che nel 90 per cento dei casi non supera i trenta euro a persona. E’ quanto emerge dal sondaggio effettuato dal sito www.coldiretti.it su uno degli svaghi preferiti dai turisti sopratutto durante questo mese di agosto caratterizzato da tempo incerto su molte spiagge. Un vero e proprio boom che – sostiene la Coldiretti – è il frutto dell’esigenza di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri.


La voglia di spezzare le vacanze nelle mete turistiche più tradizionali e di allontanarsi dalle spiagge affollate sono – prosegue la Coldiretti – gli elementi di un successo che coinvolge durante l’estate intere famiglie e nuove generazioni. Festa dell’asparago, Sagra del Vino, Fiera di Primavera, San Pellegrino in Fiore e Sagra del Pomodoro sono i nomi di alcune delle tante feste che è possibile visitare per scoprire – continua la nota – che il patrimonio storico e culturale del Bel Paese non è fatto solo dalle mete turistiche, artistiche e religiose più battute, ma soprattutto di tanti tesori nascosti e conservati in molti piccoli comuni delle aree interne.


Secondo una indagine descrittiva dei coltivatori i prodotti più festeggiati negli appuntamenti del “gusto” del mese di agosto sono nell’ordine carne e salumi (20 %), pasta fresca (16%), frutta e verdura di stagione (15%), pane, grano e biscotti (12%), olio e vino (10%), pesce (8%) e formaggio (4%). La maggior parte delle sagre del mese di agosto – precisa la Coldiretti – si concentra nel Centro Italia (50%) seguito dal Mezzogiorno e nelle Isole (30%), mentre solo il 20% delle manifestazioni si svolge al Nord. Puntare sull’enogastronomia locale significa anche diversificare ed estendere l’offerta turistica nazionale, oltre le tradizionali mete delle città d’arte e delle spiagge, a favore dei piccoli comuni che coprono un territorio dove grazie all’agricoltura si “coltiva” oltre la metà della produzione agroalimentare nazionale che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo.


Un patrimonio che – sottolinea la nota – fonda il suo successo anche sul terreno particolarmente fertile che offrono questi paesi alle produzioni di qualità: nel territorio di tre comuni con meno di cinquemila abitanti su quattro sono presenti allevamenti destinati a produrre formaggi o salumi italiani a denominazione di origine (Dop), mentre nel 60 per cento dei piccoli comuni si trovano gli uliveti dai quali si ottengono i 37 oli italiani a denominazione protetta. Ma la domanda turistica nei centri minori – precisa Coldiretti – contribuisce anche a riscoprire e a salvare dall’estinzione specialità alimentari ottenute con metodi tradizionali che si tramandano da decine di anni in molte aziende agricole. Eccellenze uniche che – conclude la Coldiretti – contribuiscono ad alimentare il motore della vacanza enogastronomica che con 5 miliardi di fatturato stimato è l’unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell’offerta turistica nazionale.


( Fonte  Helpconsumatori )