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Vini d’Italia, Toscana superstar ma è il Barolo che batte tutti

 

La Guida Espresso, “aumentano le etichette buone e non care”
Nell’area di Montalcino “eccellenza” a 12 etichette di Brunello


Vini d’Italia, Toscana superstar
ma il Barolo che batte tutti


Bene Nordest e Sud. Stop alla moda delle nuove tecnologie
e ai vini pensati per compiacere i palati dei critici


FIRENZE – Un vino solo al comando. E rosso, inequivocabilmente piemontese, nasce ruvido e si affina fino a diventare morbido senza ruffianerie, mantenendo negli anni – sette appena compiuti – sentori freschi eppure seducenti. Rotondo ma di carattere, elegante senza stucchevolezze. Si potrebbe andare avanti a lungo, inseguendo le parole giuste per raccontare l’eccellenza della Riserva Monfortino ’99. Il Barolo di Giacomo Conterno (la cui sapienza geniale passata intatta nelle mani del figlio Giovanni) stato premiato ieri durante la presentazione della nuova Guida dei Vini dell’Espresso con il massimo dei voti, venti ventesimi. I curatori Ernesto Gentili e Fabio Rizzari non hanno esitato a tramutare l’espressione “quasi perfetto” in “perfetto”. Nessun vino meglio del Monfortino, senza distinzione di colore, regione, vitigno.


Ma al di l della dovuta celebrazione dell’etichetta-culto dell’anno, l’edizione 2007 della guida racconta molto altro, a partire dalla presa di distanze dalle nuove tecnologie modaiole. Se per anni sono stati mandati in passerella vini “pensati” per compiacere i palati dei critici – muscolari, aromatici, accattivanti – utilizzando le tecnologie pi sofisticate, oggi si progettano bottiglie – e consensi – all’altro estremo. Via libera ad anfore e cocci sepolti, fermentazioni infinite e raccolte ultratardive, anche in presenza di uve non all’altezza e sapienza ridotta. Risultato: vini disarticolati, angolosi, spesso ossidati e dagli odori improbabili, presentati come altrettante perle della viticultura dura e pura. Il messaggio che passa, ahinoi, l’assioma sano o tradizionale uguale mediocre. Oppure, l’obiezione che i vini veri, come vengono chiamati da un gruppo di produttori monodedicati, costano obbligatoriamente tanto.


Non vero, naturalmente, e la guida ben testimonia l’incremento delle tante buone etichette di diversa estrazione, dalle provocazioni di Gravner alla passione eco-enologica di Badia Coltibuono e Castello di Ama, spesso con un ottimo rapporto qualit-prezzo, produzioni sparse a macchia di leopardo da una parte all’altra dello Stivale.


Il criterio della zonalit, del resto, ormai un cardine delle valutazioni enologiche, perch le vendemmie sono sempre pi figlie di singoli territori, anche piccolissimi. E’ il caso del Barolo, la cui produzione 2002 stata martoriata dal clima bizzoso, tanto da indurre molti produttori a non affrontare il mercato. Cos, quest’anno lo storico test-a-testa con la Toscana stato vinto dai campioni del Brunello, forti di un 2001 notevole, cos come il 2003 dei rossi chiantigiani.

Gentili&Rizzari hanno confermato la messe di buoni voti attribuiti negli ultimi anni ai vini nord-orientali, dal Veneto al Friuli, con citazione d’obbligo per le etichette dell’Alto Adige, che hanno fatto man bassa di premi. Atesini, infatti, sono i Sauvignon di Caldaro e Colterenzio, in testa all’elenco dei migliori bianchi italiani con il punteggio 18.5.

A contrastare lo strapotere atesino, il mitico Trebbiano di Valentini e il Verdicchio di Bucci, entrambi posizionati tra Marche e Abruzzo. Il centro Italia, in compenso, ha dovuto scontare la stagione infelice del Sagrantino (Umbria).

Note sempre pi felici, invece, per il Sud: ben due Taurasi – Mastroberardino e Molettieri – hanno raggiunto quota 19, confermando l’irresistibile ascesa di un’uva super tradizionale come l’Aglianico. In crescita anche le produzioni di Puglia e Calabria, mentre dalla Sicilia arriva la conferma che quella vulcanica terra benedetta per le produzioni vinicole, con le etichette di Benanti in grande spolvero, e menzione d’onore per il nerello mascalese, altro autoctono dal grande futuro.


( Fonte La Repubblica )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.