Come sono i vini cinesi ? Questa è la domanda che mi sento fare ogni volta al ritorno dalla Cina.
Impressioni a caldo
Rientrato poche ore fa da Pechino, dove ho partecipato per il 14° anno consecutivo alla edizione del Concours Mondial de Bruxelles, che quest’anno ha festeggiato la 25esima edizione.
Un concorso, come ho avuto piu’ volte occasione di ribadire, svolto in maniera impeccabile dagli organizzatori e dal loro staff tecnico e logistico, dove ogni minimo particolare è studiato fin dal termine della edizione precedente. Un lungo anno di lavoro per raggruppare nello stesso luogo oltre 350 degustatori, provenienti da ogni angolo del pianeta, una kermesse ogni volta emozionante e gratificante per chi ama questo lavoro.
Per la prima volta il Cmb si è svolto nella grandiosa e caotica città di Pechino, capitale politica della Cina, mentre Shangay ne è la capitale economica.
Entrambe queste metropoli superano abbondantemente i 20 milioni di abitanti, sembra che la sola Shangay raggiunga oggi i 30 milioni di abitanti.
Per chi arriva per la prima volta in Cina, in queste metropoli si respira il senso di grandezza in ogni momento, ricordo i 60 km percorsi in metropolitana per raggiungere la piazza piu’ famosa della Cina e del mondo intero : Piazza Tienanmen è la più grande piazza al mondo, con i suoi 440.000 metri quadrati e può ospitare circa un milione di persone per pubbliche celebrazioni o raduni.
Nel contempo si respira un senso di grande sicurezza, polizia in divisa ogni 100 metri, senza quella in borghese che non possiamo notare, le persone possono transitare giorno e notte per strada, in metropolitana ed ovunque e non corrono nessun pericolo. Non ci sono furti, rapine, scippi e violenze di ogni tipo come purtroppo succede sempre piu’ spesso in Italia e nel mondo intero.
Rigorosissimi i controlli negli aeroporti ed alle frontiere, nonostante il visto preventivo rilasciato dalle ambasciate, in aeroporto sono state acquisite le impronte digitali, le foto del nostro volto ed altre informazioni utili a segnare il nostro passaggio ed i nostri spostamenti nella patria del dragone.
Il senso di rispetto della cosa pubblica è altissimo, non una carta per strada, non una cicca di sigaretta, le strade a tre corsie e la pulizia quotidiana con autobotti che disinfettano e lavano il suolo, sono cose per noi occidentali inimmaginabili. La cura dei giardini, del verde e di ogni cosa che sia pubblica è veramente ammirevole e ci deve fare riflettere a fondo.
Il senso dell’ospitalità di tutto il popolo cinese è entusiasmante, la loro gentilezza ed accoglienza senza uguali, le antiche tradizioni, usi e costumi religiosi , anche per chi non è credente, sono per certi versi emozionanti, dopo avere assistito in un antico monastero buddista alla cerimonia del thè !
Potrei continuare a lungo, ma per non tediarvi Vi consiglio quando possibile, una visita di almeno 10 giorni in questo magnifico, grande e completamente diverso dal nostro, continente !
Considerazioni sul vino cinese
Prima del 1990 le importazioni di vino in Cina erano appena del 2%, oggi salite al 19%, in Asia la produzione del vino è praticamente nulla ad eccezione della Cina dove da alcuni anni si registra un grande fermento, con aumenti delle superfici vitate e della produzione in maniera esponenziale.
La popolazione asiatica arriverà a 3 miliardi di persone , entro il 2030, e ne conseguirà una crescita enorme di vino importato.
Oggi la coltivazione di vigneti in Cina si concentra specialmente nelle pianure dello Hebei, non lontano da Pechino, nelle province di Shandong, Jilin ed Henan (dove si concentra la maggioranza della produzione vinicola) e in quelle nord occidentali di Gansu, Xinjiang e Ningxia. I vitigni internazionali dominano il vigneto cinese con una presenza predominante di Cabernet Sauvignon (il 50% della produzione), seguito da Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Chardonnay e Riesling.
Non mancano i vitigni autoctoni, tra cui il Langyan, conosciuto anche come Dragon’s eye, il Ju Feng Noir e il Beichun, una varietà molto resistente al freddo, che sono coltivati soprattutto nelle zone di Qingxu e Shacheng.
Negli ultimi anni si riscontra sempre più frequentemente il caso di cantine che, avvalendosi dei migliori enologi internazionali e delle tecnologie più avanzate, riescono a non sfigurare nei concorsi all’estero.
La domanda di vino sul mercato cinese è aumentata niente meno che del 2600 per cento tra il 2000 e il 2011.
La maggior concentrazione di vigneti si trova oggi nella Ninxia, una regione che si trova nel nord della Cina, al confine con la Mongolia interna. In pochi anni è diventata il fiore all’occhiello dell’industria vinicola del Regno di Mezzo. Un gruppo di consulenti europei, ingaggiati con fior di denari dal Governo cinese, l’ha indicata come la zona con le condizioni migliori per far prosperare i vigneti, grazie al suo clima continentale, altitudine media, terreno roccioso e sabbioso, e aria secca.
Oggi nella regione di Ningxia si concentrano centinaia di aziende vinicole che producono prevalentemente bottiglie di Cabernet Sauvignon e Chardonnay. E a sentire la nota wine writer inglese Jancis Robinson sarebbero quasi al livello dei vini francesi, quindi già molto migliori di quelli californiani.
In queste zone le temperature invernali raggiungono anche i -20 gr., per cui i viticoltori cinesi coltivano le viti inclinate di 45° ed in inverno ai primi freddi le ricoprono letteralmente di terra, per poi riscoprirle in primavera. Una tecnica molto laboriosa e molto costosa in termini di ore lavorate, ma sappiamo bene come la mano d’opera locale costi relativamente poco e quanto numerosa essa sia !
Le importazioni di vino in Cina
Ancora oggi è la Francia a guidare la classifica :
Francia 217,8 milioni di litri
Australia 105,7 mil/lt
Cile 74,3 mil/lt
Spagna 67,9 mil/lt.
Italia 29,4 mil/lt.
Usa 9,6 mil/lt
Sud Africa 8,1 mil/lt
Oggi sono circa 48 mil i winelovers cinesi, per cui esistono enormi spazi di crescita, anche per le nostre esportazioni.
La qualità oggi del vino cinese
Siamo stati in visita ad alcune aziende vitivinicole, con grandi estensioni vitate, ed i vini degustati erano tutti esenti da difetti, puliti e di qualità media !
Durante l’ultima giornata di degustazione al Cmb, nell’ultima sessione è capitata una serie di vini rossi alla commissione alla quale ero stato assegnato.
Una serie di 16 vini annate dal 2016 al 2013, di grande qualità, tutti noi 6 componenti la giuria, siamo stati d’accordo ed unanimi nell’assegnare questi premi :
1 Grande medaglia d’oro
8 medaglie d’Oro
4 medaglie d’argento
quindi 13 vini premiati su 16 in esame. Si pensava a vini cileni a base carmenere, oppure argentini, sudafricani ecc., la sorpresa è stata grande quando abbiamo verificato che i vini esaminati erano cinesi a base vitigno Marselan.
Consiglio a tal proposito una lettura al link :
http://www.winetimes.it/notizie/notizie-dalla-cina/2017-decanter-asia-wine-awards-il-marselan-di-grace-vineyard-miglior-rosso-cinese/
Considerazioni finali